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Il Ministero dei Trasporti ha reso noti i dati sulle immatricolazioni di autovetture a Maggio 2012 che si è chiuso con 147.102 targhe, registrando un -14,26% rispetto all’analogo mese dello scorso anno.
«E' il sesto mese consecutivo che leggiamo un calo a due cifre, anche se con un contenimento della perdita che nel primo quadrimestre era del -20% circa.» Così commenta Filippo Pavan Bernacchi Presidente di Federauto, l'associazione che rappresenta i concessionari di auto, veicoli commerciali, veicoli industriali e autobus, di tutti i marchi commercializzati in Italia.
Federauto fa presente che per comprendere appieno la drammaticità del momento bisogna ricordare che ci stiamo confrontando con il 2011, un anno orribile per l'automobile in Italia. Il primo anno della storia recente in cui si è scesi pesantemente sotto i 2.000.000 di pezzi, soglia minima per la sopravvivenza della filiera automotive.
Federauto evidenzia che, alla luce della grave situazione economica in cui versa il nostro Paese, ai dati sulla disoccupazione, al terremoto che ha colpito un'area fondamentale come l'Emilia, al previsto aumento dell'IVA, all'IMU, e all'aumento del carico fiscale generale, non è possibile correggere la previsione di 1,37 milioni per l’intero 2012 (contro 1,748 milioni del 2011). Se si verificherà questa previsione lo Stato, nel corrente anno, introiterà circa 3,15 miliardi di euro in meno tra Iva e tasse varie.
Conclude Pavan Bernacchi: «A colpi di tasse si muore, bisogna pensare ad azioni volte al rilancio del nostro Paese. Possiamo farcela ma la politica deve fare la sua parte operando le giuste scelte. Circa dieci giorni fa siamo stati convocati al Ministero dello Sviluppo Economico e l’incontro si è concluso con la promessa che ci saremmo rivisti entro due settimane.»
«Chiediamo al Governo di onorare questo impegno e di dichiarare con chiarezza, e subito, se e come intende intervenire nel nostro settore – prosegue - non è più tempo di tergiversare. A noi, che occupiamo 1.200.000 persone e fatturiamo l'11,4% del PIL, servono risposte per noi, per gli imprenditori che rappresentiamo, per i nostri dipendenti e per l'Italia, di cui siamo un pilastro. L'incertezza, a questo punto, o boutade come gli incentivi sulle sole vetture elettriche, produce ulteriori danni. E' il momento delle decisioni, qualunque esse siano, e di assumersene la responsabilità nel bene e nel male.»
Federauto non dimentica di esprimere vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto nella speranza che l'accisa attivata sui carburanti per far fronte all'emergenza sia temporanea. Purtroppo questo ulteriore balzello lo pagheranno anche le popolazioni colpite, e questo è un altro controsenso.