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Secondo i dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, a settembre il mercato dell’auto totalizza in Italia 105.175 immatricolazioni contro le 156.357 unità registrate a settembre 2020, dato che in termini percentuali significa un drammatico -32,7%.
Le vetture immatricolate da inizio anno sono 1.165.491, il +20,6% rispetto ai volumi del periodo gennaio-settembre 2020.
Rispetto a tali dati, Anfia ha rivisto al ribasso le previsioni di chiusura d’anno, ipotizzando quota 1.500.000 immatricolazioni: +8,5% sul 2020 (anno di attività quasi azzerata per la pandemia) e -21,8% rispetto al 2019.
L’analisi per canali di vendita mostra che le immatricolazioni di auto intestate ai privati hanno perso il 34,4% nel mese (-18% su settembre 2019), mentre nel cumulato si registra +20,4% sul 2020 e -12,8% sul 2019; le auto intestate a società e noleggio perdono il 31,1% e il 26,2% nel mese (-51,8% e -22,3% su settembre 2019) mentre le variazioni cumulate sono del +18,2% e +23,8% sull’anno scorso (-37,6% e -26,1% rispetto a gen-sett 2019).
Da inizio anno, la quota di mercato dei privati è al 62,8% (-0,25% sul 2020 e +5,4% sul 2019), quella delle società al 13,9% (-0,32% sul 2020 e -3,8% sul 2019) e il noleggio si attesta al 23,3% (+0,57% su gen-ago 2020 e -1,75% sul 2019).
Continua il declino delle vetture diesel e benzina, la cui fetta di mercato si riduce a favore di ibride ed elettriche: a settembre, la quota delle ibride non ricaricabili supera per il terzo mese consecutivo quella delle benzina, ed è la più alta del mercato. Le diesel, in calo a settembre del 61%, sono al 18,8% di quota nel mese e al 23% nei nove mesi del 2021 (erano al 34,6% nello stesso periodo 2020); da inizio anno, le diesel sono quelle che hanno visto calare il proprio mercato di modo maggiore(-19,5%).
Ma sono in calo anche le vetture a benzina: -48,6% e 25,2% di quota a settembre e -7,8% nei primi nove mesi, con il 30,8% di quota (10 punti in meno su gennaio-settembre 2020).
Le immatricolazioni delle vetture ad alimentazione alternativa, di contro, sono al 56% del mercato in settembre e al 46,1% nei primi nove mesi, in crescita dell’8,2% nel mese e del 121,9% da inizio anno; le elettrificate rappresentano il 44,5% di settembre ed il 36,8% nei primi nove mesi; tra queste, le ibride non ricaricabili crescono del 2,7% a settembre e toccano il 31% di quota e per l’ottavo mese consecutivo ne hanno una più alta rispetto al diesel e per la terza volta anche rispetto alle benzina, mentre crescono del 162% nel cumulato, con quota del 28,2%.
Le ricaricabili, in crescita del 99,2% nel nono mese dell’anno, sono al 13,2% di quota a settembre e all’8,6% nei primi nove mesi, con ibride plug-in al 5,2% nel mese ed al 4,6% nel cumulato, e elettriche all’8,1% nel mese ed al 4% nel cumulato.
Infine, le vetture a gas valgono l’11,5% del mercato del mese ed il 9,3% del da inizio anno: le vetture GPL hanno una quota del 9,4% nel mese e del 7% nel cumulato, quelle a metano del 2,1%, nel mese e del 2,3% nei primi nove mesi. Le vendite di vetture GPL calano nel mese (-16,8%) e crescono da inizio anno (+28,6%), mentre quelle a metano si riducono del 38,1% a settembre e aumentano del 13,7% nel cumulato.
Fiat Panda, Lancia Ypsilon e Fiat 500 ibride occupano primo, secondo e quarto posto nel segmento mild/full hybrid nel mese; tra le PHEV, Jeep Compass e Jeep Renegade conquistano le prime due posizioni nella classifica, a settembre e nei primi nove mesi, mentre Fiat 500 è di gran lunga il modello più venduto tra quelli elettrici da inizio 2021.
A settembre, utilitarie e superutilitarie valgono il 39% del mercato, in calo del 36,5%, mentre nei primi nove mesi la loro quota è del 39,3% (+25,3%); il modello più venduto è sempre Fiat Panda, con Fiat 500 e Lancia Ypsilon in seconda e terza posizione.
Le auto dei segmenti medi hanno quota dell’11,3% a settembre (-41%) e dell’11,4% nei primi nove mesi 2021 (+2,4%), con Fiat Tipo al primo posto da inizio anno.
I SUV valgono il 46,1% del mercato a settembre, in calo del 27,4%, e il 46,2% nel cumulato, pari al +24,7%; nel dettaglio, i SUV piccoli sono al 20,8% nel mese e si riducono del 30,9% su settembre 2020, mentre crescono del 26,4% nel cumulato; Jeep Renegade occupa la prima posizione del segmento, nel mese e da inizio anno.
I SUV compatti valgono il 18,2%, in calo del 28% nel mese ed in crescita del 24,6% nei primi nove mesi del 2021; al primo posto Jeep Compass.
I SUV medi, con quota del 5,6%, si riducono del 15,3% nel mese ed aumentano del 18,8% nel cumulato, mentre i SUV grandi sono l’1,5% del totale (-1,8% nel mese e +18,2% nei primi nove mesi del 2021); il 24,4% delle vendite di SUV riguardano autovetture del Gruppo Stellantis.
I monovolumi rappresentano l’1,3% del mercato a settembre e l’1,7% nei primi nove mesi e sono in calo nel mese (-49,4%) e nel cumulato (-16,5%).
Il Gruppo Stellantis totalizza nel mese 33.465 immatricolazioni (-41,5%), con quota di mercato del 31,8%; da inizio 2021, le immatricolazioni del Gruppo arrivano a 447.210 unità (+20,1%), con quota di mercato del 38,4%.
Cinque i modelli del Gruppo Stellantis nella top ten di settembre: Fiat Panda sempre in testa (7.285 unità), seguita da Lancia Ypsilon (2.944); quinta la Jeep Renegade (2.483) e sesta Jeep Compass (2.373); decima posizione per la Citroen C3 (1.811).
Le aree geografiche a settembre evidenziano un recupero del Nord Ovest al 30,5% di share; il Nord Est scende al 28,5% (sostenuto dal noleggio senza il quale perderebbe oltre 5 punti), in crescita l’area centrale e meridionale, al 23% e al 12,2%, stabili al 5,7% le Isole.
Il mercato dell’usato, infine, totalizza nel mese 300.654 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari, il -17,1% su settembre 2020; nei primi nove mesi del 2021, i trasferimenti di proprietà sono 2.589.483, il +24% rispetto allo stesso periodo del 2020.
«Il mercato auto di settembre si conclude peggio del previsto - dichiara Paolo Scudieri, Presidente di Anfia - proseguendo e accentuando il trend discendente dei mesi di luglio e agosto, un trimestre sicuramente influenzato dal perdurare della crisi dei semiconduttori, responsabile di rallentamenti e blocchi nella produzione e ritardi nelle consegne delle nuove auto. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto, con un emendamento al Decreto Infrastrutture e Mobilità Sostenibili approvato a settembre, un’estensione delle tempistiche entro le quali i venditori sono tenuti a confermare l'operazione di vendita dei veicoli incentivati tramite ecobonus. Auspichiamo per il futuro, che si delinei una programmazione delle misure di sostegno alla domanda coerente con un piano strategico di accompagnamento del settore nella transizione ecologica e su un orizzonte temporale pluriennale, così da garantire continuità al mercato».
«Il continuo stop and go degli incentivi - afferma Michele Crisci, Presidente dell’Unrae - non aiuta il mercato dell’auto ad agganciare l’attuale fase di ripresa dell’economia nazionale e a ridurre l’handicap dovuto alla crisi dei semiconduttori. Ribadiamo il nostro appello al Governo affinché faccia rientrare il finanziamento dell’Ecobonus all’interno di una strategia di lungo periodo per l’intero settore, il cui rilancio farebbe anche aumentare ulteriormente il Pil oltre il livello previsto nella Nota di aggiornamento del Def, viceversa dal settore automotive arriverà un pesante contraccolpo. È opportuno indirizzare risorse verso un programma di sostituzione delle auto più inquinanti con vetture di nuova generazione, realizzare un piano concreto di sviluppo e attuazione urgente delle infrastrutture di ricarica ad alta potenza su tutto il territorio con specifico riferimento alle autostrade e rivedere la fiscalità sull’auto in generale e sulle auto aziendali in particolare».
«Abbiamo apprezzato gli interventi del Governo - dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto - su input del Ministero dello Sviluppo Economico, di spostare le risorse dell’extrabonus sul fondo Ecobonus, rendendo di nuovo disponibili circa 57 milioni di euro, nonché la proroga dei termini per il completamento delle prenotazioni sulla piattaforma Invitalia al 30 giugno 2022 in luogo del 31 dicembre 2021, necessaria per fronteggiare i tempi di consegna incerti dei veicoli nuovi a causa della crisi dei microchip. Tuttavia le limitate risorse recuperate per l’ecobonus si sono azzerate in due giorni riproponendo il rischio di una battuta d’arresto per il mercato dei veicoli elettrici e ibridi plug-in. Gli incentivi statali sono, infatti, determinanti per vendere questi veicoli, i cui prezzi restano ancora elevati per un’accessibilità diffusa rispetto alle auto tradizionali, mentre la discontinuità crea incertezza, penalizzando le scelte green dei consumatori e la programmazione delle imprese. Occorrono nuove risorse, senza attendere il prossimo anno».