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Ottobre già annuncia la fine dell’anno e per chi si occupa di statistiche è già possibile avanzare previsioni attendibili sulla dinamiche di fine anno: per il comparto auto, alla luce dei dati resi noti dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, pare confermata la stima di chiusura del 2017 a 1.980.000 unità, con proiezione sul 2018 per una sostanziale conferma di tali volumi.
Ad ottobre si sono registrate 157.900 immatricolazioni di auto nuove, corrispondenti ad una crescita del 7,1% rispetto alle 147.435 dell’ottobre 2016; in Italia, nel periodo gennaio-ottobre 2017 le nuove vetture sono state 1.692.047, con incremento dell’8,9% rispetto al 1.554.433 veicoli venduti nei primi 10 mesi 2016.
Si segnala ad ottobre il ritorno al segno positivo del canale privati dopo due mesi di flessione, con un incremento del 4%, pari a 92.707 vendite: ma, crescendo meno del mercato, questo segmento perde quasi il 2% di rappresentatività rispetto allo scorso anno, attestandosi al 58% di quota.
Positivi anche i risultati del noleggio, sia nel breve (+10,6%) che nel lungo termine (+13,8%) e che in totale chiude con 29,743 unità (+13%) e quota del 18,6% (+1%); ma senza la spinta delle autoimmatricolazioni il noleggio a breve termine sarebbe in flessione.
Le società, infine, con 37.385 immatricolazioni, crescono del 10,1%: sempre trainate dalle autoimmatricolazioni, senza le quali anche questo canale registrerebbe una performance negativa rispetto allo scorso anno.
Nella divisione per alimentazione, si registra nel mese un forte incremento delle motorizzazioni ibride (+90,1%) con 6.636 unità; bene anche quelle alimentate con GPL (+30,9%). Le alimentazioni elettriche registrano un incremento robusto a dispetto dei volumi ancora a tre cifre (+50,7%); di fatto stabili le vetture diesel (+0,9%) e metano (+0,9%), mentre cresce leggermente più del mercato la benzina (+8,1%). In particolare nel canale dei privati, la performance delle motorizzazione ibride ed elettrica appare molto significativa (+106% e +127%).
Analizzando le quote di mercato delle varie tipologie di alimentazione, a ottobre 2017 la quota delle auto a benzina passa dal 31,1% di settembre al 31,7% (31,5% a ottobre 2016), mentre le diesel scendono dal 57,6% di settembre al 55,1% (58,4% a ottobre 2016). La quota di mercato delle auto ibride ed elettriche prosegue la sua crescita, come si è detto, superando per la prima volta la soglia del 4% (4,3%) a ottobre 2017, contro il 3,7% del mese precedente (e il 2,4% di un anno fa).
Sale anche la quota del GPL: dal 5,8% di settembre al 6,9% di ottobre 2017 (5,6% un anno fa), mentre resta stabile la quota delle auto a metano, che a ottobre conferma il 2% di settembre (2,1% a ottobre 2016).
Tra i segmenti, le vetture del segmento A registrano un incremento del 12,3%, pari al 17,5% delle vendite, e il segmento D aumenta dell’11,8%, con 22.165 immatricolazioni.
Tra le carrozzerie, i crossover aumentano del 38,5% ed i fuoristrada crescono del 7,4%, insieme ai monovolume grandi (+31,4%) e le coupé (+22,1%), a fronte dei cali registrati da station wagon (-11,6%), monovolume piccoli (- 10,3%), multispazio (-4,5%) e cabrio e spider (-15,2%).
Le marche nazionali totalizzano nel mese 41.500 immatricolazioni (-0,8%), con quota di mercato del 26,3%. Nei primi dieci mesi del 2017, le immatricolazioni ammontano a 489.492 (+8,2%), con una quota di mercato del 28,9%.
I marchi di FCA (escludendo Ferrari e Maserati) toccano 41.176 immatricolazioni nel mese (-0,8%), con quota di mercato del 26,1%; andamento positivo per i brand Alfa Romeo (+10,3%) e Jeep (+47,2%), bene anche Lamborghini (+250%).
Nel cumulato da inizio anno, risultati positivi per i brand Fiat (+7,7%), Alfa Romeo (+27,7%), Jeep (+18,2%), a cui si affiancano Maserati (+60,1%) e Lamborghini (+36,1%).
Sono cinque, a ottobre, i modelli italiani nella top ten delle vendite: Fiat Panda sempre in testa (13.142 unità), anche nella classifica dei primi dieci mesi del 2017, seguita da Lancia Ypsilon (4.494) e, al quinto posto, da Fiat 500X (3.385); entrambe guadagnano una posizione rispetto al mese precedente. Al settimo posto troviamo Fiat 500 (3.169) e al nono Jeep Renegade (3.051), che rientra nella top ten di ottobre.
Il mercato dell’usato, infine, a ottobre segna 421.527 passaggi di proprietà al lordo delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale) in aumento del 2,9% rispetto ai 409.556 dell’ottobre 2016. Secondo i dati del Ministero, gennaio-ottobre 2017 archivia 3.831.772 passaggi di proprietà, il 2,1% in meno dei 3.912.170 dello stesso periodo 2016.
«Ci avviciniamo al traguardo fatidico dei 2.000.000 di vetture: non lo supereremo - rileva Michele Crisci, Presidente Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere - ma certamente il mercato farà meglio del 2010, l’ultimo anno dell’era degli incentivi. Ovviamente, siamo tutti soddisfatti anche se con declinazioni diverse, ma, come previsto, con l’autunno si è risollevata l’attenzione alle emissioni, riportando alla ribalta i temi urgenti dello svecchiamento del parco circolante».
Da un’analisi condotta dal Centro Studi e Statistiche Unrae, risulta che, su un parco realmente circolante di 36,4 milioni di vetture (a dicembre 2016), il “settore anziano“ è composto da 1,6 milioni di vetture ante direttiva Euro (cioè l’epoca della marmitta catalitica sui motori a combustione interna e immatricolati prima del 1993); 2,2 milioni di auto Euro1 e 4,3 milioni di Euro2, per un totale di 8,1 milioni di vetture ante Euro3, immatricolate prima del 2001 e con oltre 16 anni di vita, pari a ben il 22% del parco realmente circolante.
Al momento, la velocità di dismissione di queste vetture è molto lenta: ai ritmi di radiazione attuali, ci vorrebbero ben 32 anni per smaltire tutte le vetture ante Direttiva Euro, 25 anni per eliminare tutte le Euro1 e 10 anni per le Euro2.
«E’ quindi necessaria - riprende Crisci - un’azione determinata dei Decisori locali e nazionali che nei loro interventi tengano conto delle caratteristiche del parco e assumano provvedimenti con l’obiettivo di sostituire i veicoli obsoleti, meno sicuri e più inquinanti. In particolare, sarebbero auspicabili interventi strutturali e leve fiscali funzionali, che sfruttino in maniera ottimale tutta la gamma di autovetture oggi disponibili, includendo anche le Euro6».
«Anche a ottobre - commenta Gianmarco Giorda, Direttore di Anfia - il mercato registra un buon andamento: siamo in presenza dei volumi più alti per questo mese dal 2009, quando le immatricolazioni superarono le 196.000 unità. Sono nuovamente le auto ibride ed elettriche a presentare la miglior performance, con una crescita a doppia cifra che permette di superare, per la prima volta, la soglia del 4% di quota. Anche le auto a GPL sono ancora in rialzo a doppia cifra, da dicembre 2016 ad oggi, con l’eccezione del mese di aprile. Buon successo infine, per i modelli italiani, cinque dei quali compaiono nella classifica delle auto più vendute nel decimo mese dell’anno».
«Un mese ancora positivo - conferma Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l'associazione che rappresenta i concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia - sostenuto dall’efficacia delle promozioni messe in pista da Case e concessionar e dall’apporto determinante delle autoimmatricolazioni, ovvero delle KM0, che sono state circa 28.000, di cui 6.400 sono state immatricolate dalle Case e 21.600 dai concessionari. Confermata quindi la tendenza che proietta le KM0 a oltre 300.000 unità nel 2017, pari al 15,5% dell’intero mercato, con un aumento di circa il 42% rispetto al 2016. Il tutto mentre il canale privati, vera cartina di tornasole della salute del mercato, su base annua segna un -5,6%. Inoltre, gli ultimi tre giorni di ottobre hanno prodotto oltre 71.000 immatricolazioni, pari al 45% del totale, con un picco di 47.000 pezzi nell’ultimo giorno, vale a dire quasi un terzo di tutto ottobre. L’anno si avvia a concludersi attorno ai due milioni di pezzi salvo una correzione verso l’alto se Governo e Parlamento non rinnoveranno il superammortamento: infatti questo indurrebbe le aziende a una corsa contro il tempo per acquistare gli autoveicoli entro il 31 dicembre, ma il non rinnovo di questa misura fiscale avrà inevitabilmente effetto sui volumi del 2018 e la ripartizione fra canali, aprendo un interrogativo sui budget dell’anno prossimo».