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Il maltempo ci ha messo del suo, senz’altro, ma davvero non si può dire che in giro ci sia un grande fermento all’acquisto di nuove auto: anche i dati diffusi dal Ministero relativi al mese di novembre (150.587 unità, pari a quasi il +2,2% sullo scorso anno, quando si immatricolarono 147.386 veicoli) confermano la sostanziale stagnazione del mercato, che sfugge all’elettroencefalogramma piatto solo grazie all’incremento del noleggio e delle autoimmatricolazioni, che insieme guadagnano ben 10 punti di quota.
Il risultato di novembre porta il consuntivo da inizio anno al -0,6% sul 2018: ora siamo a 1.775.884 immatricolazioni, rispetto al 1.786.170 di dodici mesi fa, a sua volta già in calo del 6,1% sull’anno precedente.
L’analisi elaborata dal Centro Studi e Statistiche Unrae evidenza l’aumento di vendite nelle fasce che godono dell’Ecobonus: fino a 20 g/km CO2, crescita del 110% (picco di oltre il 300% tra soli privati) e del 29% nella fascia 21-70 g/km, che però rappresentano meno dell’1% del totale delle vendite.
L’unica fascia a registrare una lieve flessione è quella delle vetture che emettono tra i 71 e i 160 g/km di CO2, che vale il 95% delle vendite; e sono in aumento anche gli acquisti dei veicoli che emettono oltre i 160 g/km, penalizzati dal Malus: doppia cifra per la fascia 161-175 g/km di CO2 (+27,2%) e per quella 201-250 g/km (+39,9%) con 28.000 e 6.700 unità.
Emerge un ulteriore calo della richiesta dei privati, che a novembre perdono il 14,6% dei volumi, con 82.000 unità, e passando dal 64,7% di quota di novembre 2018 al 54,1% di oggi; il sostegno al mercato arriva dagli acquisti delle persone giuridiche: +26,1% delle società e +40,3% del noleggio, sospinto dal lungo termine (+43,7%) ed ora al 17,6% di quota, grazie all’impulso delle captive che salgono a novembre del 114,6%.
Aumento anche del noleggio a breve termine (+37,9%) con 4.700 immatricolazioni e una quota sul mercato totale del 3,1%; nel canale delle società, da segnalare il forte incremento delle autoimmatricolazioni, che incrementano i volumi del 37,8% a 26.000 unità, valendo a novembre il 17,3% del mercato, contro il 12,8% dello stesso mese del 2018.
Sul fronte delle alimentazioni si registra un calo a doppia cifra sia nel mese (-16,4%) che nel cumulato (-22,6%) per le vetture diesel con 55.949 e 721.165 unità. In flessione anche il GPL, al -8,2% a novembre a fronte di un +8,2% negli 11 mesi 2019; buona performance per le auto a benzina che con 69.437 unità sono la motorizzazione con la quota di mercato più alta (+5% nel mese e +9% nell’anno, con il 44,0%); aumento del 108% a novembre per il metano, con 4.000 vendite e crescita del 40% nel mese per le ibride: oltre 11.000 unità valgono il 7,5% del mercato.
Decisamente positivo, infine, a novembre il risultato delle auto elettriche con incremento a tripla cifra (130%) con oltre 1.000 unità, che portano il cumulato dei primi 11 mesi 2019 a 9.722 veicoli (+110%).
Le marche nazionali totalizzano nel mese 34.379 immatricolazioni (-4,3%), con quota di mercato del 22,8%; da inizio anno, le immatricolazioni ammontano a 427.399 unità (-9,5%), con quota di mercato del 24,1%.
I marchi FCA (escludendo Ferrari e Maserati) totalizzano 34.033 unità nel mese (-4,1%), con quota del 22,6%; andamento positivo per Alfa Romeo (+9,9%), Ferrari (+46,7%) e Lamborghini (+35,7%).
Da inizio anno, i marchi di FCA totalizzano 421.015 autovetture, in calo del 10% e quota di mercato del 23,7%; chiude bene il cumulato da inizio anno il brand Lancia (+24%), affiancato da Ferrari (+26,2%) e Lamborghini (+52%).
A novembre sono tre i modelli italiani nella top ten: con Fiat Panda (10.617 unità) sempre in prima posizione, seguita da Lancia Ypsilon (4.320); quinta piazza per Fiat 500X (3.432).
Ad eccezione delle piccole che a novembre segnano un -1,7% con 26.600 immatricolazioni, tutti i segmenti archiviano una performance positiva: a doppia cifra per E – Superiori (+12,3% e 1,9% di quota) e del 26,4% per F-alto di gamma; più modesta la crescita dei segmenti B (+2,2%) e C (4,2%) mentre è in linea con il risultato dello scorso anno (+0,4%) la performance delle medie superiori.
Dal dettaglio per carrozzeria emerge per novembre un’altalena di segni positivi e negativi: crescono multispazio (+43%), monovolume piccoli (+39%), cabrio e spider (+18%), crossover (+11%) e station wagon (+5,6%); in linea i fuoristrada, a fronte di un calo dei monovolume grandi (-33,4%), coupé (-5,5%) e berline (-5,0%) che, conservano il primo posto del mercato con quota del 46%, mentre quasi il 44% delle vendite del mese, invece, è costituito dalle immatricolazioni di crossover (34,3%) e fuoristrada (9,4%).
Nel periodo gennaio-novembre 2019, invece, l’unica carrozzeria a registrare un segno positivo è quella dei crossover (+15,1%) con quasi 600.000 unità (che valgono quindi quasi 1/3 delle immatricolazioni totali).
Analizzando le aree geografiche, si nota la crescita del centro nord, a fronte di un segno meno per Italia meridionale (-11,5%) e insulare (-13,8%); si posiziona al primo posto il Nord-Ovest, che vale quasi 1/3 delle vetture nuove, con un incremento del 9%.
Sul fronte delle emissioni di CO2, anche a novembre - dopo ottobre - si registra un calo (-2,2%) con 116,9 g/km contro i 119,5 g/km dello scorso anno; si riduce leggermente - al 3,8% - l’incremento del cumulato negli 11 mesi, con 119,1 g/km contro 114,7 g/km dello stesso periodo 2018.
Infine, i trasferimenti di proprietà - al lordo delle minivolture - sono stati 336.112, pari al -10,2% rispetto ai 374.356 di novembre 2018; il totale da inizio anno è di 3.864.731 unità, pari al -5,5% rispetto ai 4.088.999 del 2018.
«A novembre, come nei due mesi precedenti, il mercato presenta un segno positivo - sottolinea Paolo Scudieri, presidente di Anfia - anche se con una crescita più contenuta: considerando che dal 2015 al 2018 la media delle immatricolazioni a dicembre è stata attorno a 120.000 unità, il 2019 potrebbe chiudere a quota 1,9 milioni di nuove registrazioni. Ed in riferimento al nuovo anno ormai alle porte, ribadiamo che la proposta di tassazione delle auto aziendali in fringe benefit, nell'attuale formulazione, avrebbe un impatto negativo sul mercato, sui lavoratori e sulle imprese, inficiando l’importante funzione che il segmento delle auto aziendali in generale ha per la penetrazione sul mercato delle vetture a basse emissioni ed elettrificate».
«Il 2020, con i nuovi limiti europei alle emissioni di CO2 e relative sanzioni, sarà un anno critico per le Case, già impegnate a sostenere investimenti miliardari per la elettrificazione e l’automazione - rileva Michele Crisci, Presidente Unrae - In questo contesto, con una domanda debole e volatile, il quadro italiano aggiunge ulteriore incertezza, per l’assoluta mancanza di un approccio strategico coerente e di un orizzonte, se non di lungo, almeno di medio periodo. Un esempio per tutti, la proposta di inasprimento della tassazione sulle auto in uso promiscuo, inizialmente formulata in totale inosservanza del principio di neutralità tecnologica: da oltre un mese tiene l’intera filiera sotto scacco e milioni di utilizzatori col fiato sospeso, in attesa di una versione definitiva che ancora non vede la luce. L'unico risultato, in vista di un extra gettito tutto da dimostrare, è stato quello di congelare tutte le decisioni di acquisto aziendali, come si dovrà purtroppo constatare nei consuntivi dei prossimi mesi».