Mercato Italia: novembre cupo, Natale senza sorrisi

Mercato Italia: novembre cupo, Natale senza sorrisi
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Si annuncia una fine d'anno da brividi: nel mese, il mercato cede quasi il 25% rispetto al 2020
2 dicembre 2021

I dati diffusi oggi dal CED del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili non autorizzano ottimismo: a novembre ci sono state 104.478 nuove immatricolazioni di vetture, con variazione tendenziale del -24,6% sullo stesso mese 2020 e di ben il -30,6% nel confronto con novembre 2019.

Da inizio anno si sono raggiunte le 1.371.166 unità, con un aumento del +8,6% sul 2020 e un calo del -22,8% sul 2019 (mancano all'appello quindi oltre 400.000 unità); sulla base di tali dinamiche, si può prevedere che si chiuda il 2021 a circa 1.460.000 immatricolazioni, livello che rispetto ai due milioni di veicoli ipotizzati per assicurare un ricambio del parco circolante, allontana tale prospettiva a tempi medio-lunghi.

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Prosegue il declino delle vetture diesel e benzina, la cui fetta di mercato si riduce a favore di ibride ed elettriche: a novembre, la quota di auto ibride non ricaricabili è la più alta del mercato.

Le diesel, in calo a novembre del 52%, sono il 18,1% del mercato del mese e il 22,3% da inizio anno (al 33,4% nello stesso periodo del 2020); nel 2021, sono quelle che hanno visto maggiormente calare il proprio mercato, con immatricolazioni al -27,5%; flettono anche le vetture a benzina, -34,4% e 27,3% di quota a novembre e -14,3% nei primi undici mesi, con il 30,2% di quota.

Le auto ad alimentazione alternativa rappresentano il 54,6% del mercato di novembre 2021 e il 47,5% nei primi undici mesi, al +2,5% nel mese e +82,4% da inizio anno; le elettrificate valgono il 43,4% del mercato a novembre e il 38,1% nei primi undici mesi; con le ibride non ricaricabili che crescono del 2,7% a novembre e toccano il 31,6% di quota, mentre sono al +102% nel cumulato, con quota del 28,9%.

Le ricaricabili, in crescita del 171% nel mese, toccano l’11,8% di quota a novembre e il 9,1% da inizio anno (ibride plug-in al 5,2% nel mese e 4,7% nel cumulato, elettriche al 6,6% nel mese e 4,5% nel cumulato).

Infine, le vetture a gas sono l’11,2% del mercato nel mese e il 9,5% da inizio 2021:le GPL hanno una quota del 9,4% nel mese e del 7,3% nel cumulato, quelle a metano dell’1,8%, nel mese e 2,2% nei primi undici mesi; le vendite di GPL calano nel mese (-11,3%), e crescono da inizio anno (+15,6%), mentre quelle a metano si riducono del 31% a novembre e aumentano del 4,2% nel cumulato.

Continuano le ottime prestazioni di Fiat Panda, Lancia Ypsilon e Fiat 500 ibride, che occupano primo, secondo e quarto posto nel segmento mild/full hybrid nel mese e le prime tre posizioni da inizio 2021.; tra le PHEV, Jeep Compass è il modello più venduto, a novembre e nei primi undici mesi, mentre Fiat 500 è best seller tra gli elettrici a novembre e da inizio 2021.

I SUV valgono (quasi) metà mercato

In riferimento ai segmenti, a novembre utilitarie e superutilitarie sono al 38,4% di quota, in calo del 29,9%, mentre nei primi undici mesi la loro quota è del 39,4%, al +10,6%; il modello più venduto è sempre Fiat Panda, con Lancia Ypsilon e Fiat 500 in seconda e terza posizione.

Le auto dei segmenti medi hanno una quota di mercato dell’8,3% a novembre (-48,3%) e dell’11,1% nei primi undici mesi (-8,6%), con Fiat Tipo al primo posto nel mese e da inizio anno.

I SUV hanno una quota del 48,1% nel mese, in calo del 16,6%, e sono al 46,4% nel cumulato, in crescita del 13,7%; i piccoli valgono il 22,1% nel mese e si riducono del 21,3% su novembre 2020, mentre crescono del 13,8% nel cumulato, i compatti sono al 19,8%, in calo del 10,4% nel mese ed in crescita del 14,4% nei primi undici mesi del 2021; i medi, con quota del 5%, si riducono del 18,3% nel mese e aumentano dell’11,4% nel cumulato, mentre le vendite di SUV grandi sono l’1,2% del totale (-11,3% nel mese e +12,7% nei primi undici mesi del 2021); il 22,7% delle vendite di SUV riguardano modelli del Gruppo Stellantis. 

Monovolumi e multispazio sono all’1,9% del mercato a novembre e al 2,1% nei primi undici mesi, in calo nel mese (-38,3%), che nel cumulato (-22%).

Il Gruppo Stellantis totalizza nel mese 36.482 immatricolazioni (-33,3%), con quota di mercato del 34,9%; da inizio 2021, le immatricolazioni complessive del Gruppo ammontano a 519.525 unità (+6,4%), con quota di mercato del 37,9%.

Cinque i modelli Stellantis nella top ten di novembre: Fiat Panda sempre in testa (8.737 unità), secondo posto per Lancia Ypsilon (3.207), settimo per Citroen C3 (2.396) ed ottavo per Jeep Compass (2.108); in decima posizione c'è Jeep Renegade (2.004).

Le aree geografiche mostrano un allineamento tra Nord Ovest e Nord Est (al 29,5% e 29,4% del totale), con revisione al ribasso - rispetto al cumulato - per la quota di questa ultima (senza il contributo del noleggio scenderebbe al 22,7%); crescono l’area centrale, al 23,1%, il Sud e le Isole (all’11,8% e 6,2% del totale).

Infine, il mercato dell’usato totalizza 290.382 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari nel mese, -1,8% su novembre 2020; da inizio anno, i trasferimenti sono 3.177.757, il +15,9% rispetto allo stesso periodo del 2020.

I commenti delle Associazioni

«Oltre al prolungarsi della crisi dei semiconduttori - dichiara Paolo Scudieri, Presidente di Anfia - desta preoccupazione la totale assenza nel testo della Legge di Bilancio 2022, di misure per affrontare la transizione ecologica ed energetica del settore, non essendo stati stanziati fondi a sostegno della domanda e dell’offerta. È indispensabile prevedere un piano strutturale almeno su tre anni e con dotazione adeguata per evitare che l’Italia, in questa delicata fase in cui le politiche di mercato sono fondamentali, sia l’unico Paese europeo a non instradare e supportare i consumatori nell’acquisto di auto a zero e a bassissime emissioni». 

«Non si può accompagnare in modo efficace la transizione verso la decarbonizzazione - afferma Michele Crisci, Presidente dell’Unrae - se non sostenendo la domanda con un piano strutturale e pluriennale anche per il ricambio del parco circolante, mentre per una maggiore diffusione delle nuove tecnologie sono necessari incentivi anche a fronte di rottamazione, altrimenti vanificheremo gli effettivi benefici ambientali. Purtroppo si deve constatare un certo disinteresse nelle Istituzioni di governo per il comparto automotive e il suo indotto, un settore produttivo che occupa 1,2 milioni di lavoratori e garantisce un gettito fiscale di 76 miliardi di euro l’anno».

«La tempesta perfetta sul mondo automotive, tra vulnerabilità del sistema produttivo per carenza di materie prime e semiconduttori, transizione green, incentivi esauriti e conseguenze della pandemia - rileva Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto - porta una continua decrescita del mercato auto, in una spirale negativa con effetti impietosi sui bilanci aziendali e i livelli di occupazione del comparto distributivo. Si tratta del quinto mese consecutivo con flessione a doppia cifra che porterà l’anno a chiudere sotto 1,5 milioni di pezzi, un livello davvero critico. Purtroppo, nonostante le aperture manifestate dal Governo nel corso del Tavolo automotive lo scorso ottobre, al momento, il DDL Bilancio per il 2022 non prevede alcun finanziamento per l’acquisto di veicoli a zero e basse emissioni, interrompendo quel sostegno alle migliori tecnologie oggi disponibili, indispensabile per accompagnare la clientela nella difficile transizione verde».

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