Mercato Italia: nel 2017, sfiorati i due milioni di nuove immatricolazioni

Mercato Italia: nel 2017, sfiorati i due milioni di nuove immatricolazioni
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Un dicembre sottotono fa sfumare l’obiettivo dei 2 milioni di nuove vetture. Fiat Panda sempre best seller
3 gennaio 2018

Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
Si archivia un anno che riporta i volumi di mercato ai valori del 2010, ed è senz’altro un bel risultato; nondimeno, resta un po’ di amaro in bocca perché la soglia dei 2 milioni di nuove immatricolazioni, che pure sembrava alla portata sulla spinta positiva di diversi mesi di crescita consecutiva, è sfumata proprio sul più bello, sulla linea del traguardo.

Come per un maratoneta, fermarsi dopo aver superato il cartello dei 42 km percorsi, con una manciata di metri soltanto all’arrivo.

Una specie di beffa, uno sberleffo, un inciampo.

Eppure è andata proprio così: secondo i dati del Ministero di Infrastrutture e Trasporti, le auto nuove vendute in Italia nel 2017 sono state 1.970.497, con aumento complessivo delle vendite del 7,9% sul 2016; ma a dicembre si è registrato un calo del 3,2%, con 121.100 immatricolazioni contro le 125.062 dello stesso mese 2016.

Con la chiusura dell’anno, quindi, si fermano a 48 i mesi consecutivi di crescita, ad eccezione di maggio 2014 ed aprile 2017.

A dicembre 2017, il mix delle alimentazioni è il seguente: auto a benzina 30,5% del mercato, diesel 56,5%, ibride 4,1%, GPL a 6,5% e metano a 2,3%. Nel 2017, ogni 100 nuove vetture immatricolate, 12 hanno alimentazione alternativa (contro le 10 del 2016) e ogni 10.000, 10 sono elettriche (7,5 nel 2016).

Sempre bene il Made in Italy

Le marche nazionali, nel complesso, totalizzano nel mese 32.115 immatricolazioni (-13,9%). I marchi FCA (escludendo Ferrari e Maserati) arrivano a 31.924 immatricolazioni nel mese (-13,7%); andamento positivo per il brand Jeep, a cui si affianca anche l’ottima performance di Lamborghini (+150%).

Nell’intero 2017, le marche nazionali nel complesso totalizzano 561.336 immatricolazioni (+5,6%). I marchi di FCA (escludendo Ferrari e Maserati), sono a 557.509 unità (+5,5%); nei dodici mesi, trend positivo per Fiat, Alfa Romeo e Lancia/Chrysler, così come anche Ferrari e Lamborghini.

Sono ben sette i marchi italiani nella top ten di dicembre, con Fiat Panda (7.466 unità) sempre in testa, seguita da Fiat 500X (3.232), che conquista tre posizioni, e da Lancia Ypsilon (3.139) al terzo. In quinta posizione rientra in classifica Jeep Renegade (2.730), seguita, al sesto posto, da Fiat 500 (2.710). In settima posizione si colloca Fiat Tipo (2.642), mentre all’ottavo posto troviamo Fiat 500L (2.616).

La classifica finale del 2017 conta sei modelli italiani, di cui quattro ai primi quattro posti: Fiat Panda conserva senza problemi il primato (144.504 unità), più che doppiando Lancia Ypsilon (60.333), Fiat 500 (58.562) e Fiat Tipo (55.828); sesta posizione per Fiat 500X (45.791) e settima per Fiat 500L (44.075). Dal lontano settembre 2013, ricordiamo, Fiat Panda è sempre al primo posto della top ten mensile dei modelli più venduti in Italia.

In riferimento al mercato per segmenti, nel 2017 Fiat Panda e Fiat 500 rappresentano il 55% di quello A (superutilitarie), mentre Lancia Ypsilon è prima posto nel segmento B (utilitarie); Fiat Tipo e Alfa Romeo Giulia guidano la classifica nel segmento C (medie-inferiori) ed in quello D (medie); Fiat 500X e Jeep Renegade sono i due SUV più venduti: insieme, detengono il 36% di quota dei SUV piccoli; infine, Fiat 500L è il monovolume più venduto del 2017, con quota del 48% nel segmento dei monovolumi piccoli.

Se si parla di marchi esteri a meritare una mensione speciale è Audi Italia, che chiude il 2017 con il migliore risultato commerciale mai registrato fino ad oggi. 67.085 vetture immatricolate, il 4,9% in più rispetto al 2016. Con una quota di mercato del 3,4% ed una quota nel segmento premium maggiore del 24% Audi si conferma il marchio premium leader per vendite in Italia per il nono anno consecutivo.

Tra le protagoniste delle performance commerciali, Audi Q2, la crossover compatta della Casa di Ingolstadt al suo primo anno pieno di commercializzazione che supera quota 11.000 immatricolazioni, Audi A4, leader assoluta di segmento D con 11.200 unità immatricolate e la nuova Audi Q5 con 7.250 immatricolazioni ed un incremento del 74% rispetto allo scorso anno.

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La composizione del mercato

Passando all’analisi della struttura del mercato italiano del 2017, è da segnalare il moderato calo dei privati che con 1.121.085 unità perdono l’1,8%, con una quota del 56,4% (-5,4% punti sull’anno scorso), certo anche per la maggiore disponibilità di vetture a KM0.

Molto dinamici i canali del noleggio e delle società, entrambi in crescita a doppia cifra rispetto allo scorso anno: in particolare, il noleggio grazie alle 432.902 unità registra un aumento del 18,2%, spinto sia dal breve (+20,9%) che dal lungo termine (+16,5%) a rappresentare complessivamente il 21,8% del mercato (+2,0% rispetto al 2016).

Le società, infine, segnano nel 2017 un incremento del 27,5%, con 434.483 vetture e quota di mercato pari al 21,9%.

Esaminando le autoimmatricolazioni dell’intero anno, è interessante sottolineare che il 2017, con circa 360.000 unità, segna anche il record (a partire dal 2006) delle vetture con tali caratteristiche, sia in volumi che in quota (18% delle vendite complessive).

Sul fronte delle alimentazioni, invece, la domanda di diesel cresce nell’anno del 6,2% ma vede ridursi la propria quota dal 57,4% al 56,7%: segue la benzina (+4,8%) con una quota del 31,6%.

Buoni i risultati per GPL (+26,5%), ibride (+71,0%) che raggiungono il 3,4% di quota (+1,3%) ed elettriche (+38,6%) che sfiorano le 2.000 unità. L’unico calo si registra per il metano, che perde circa un quarto delle vendite rispetto al 2016 e si attesta su una quota dell’1,6%.

Tra i segmenti, da rilevare la crescita a doppia cifra del C e del D, che aumentano del 12,1% e del 13%.

Per le carrozzerie, spicca l’aumento del 30,3% per i crossover e del 27,9% per cabrio e spider, mentre registrano cali i monovolumi piccoli (-11,9%) e compatti (-7,8%).

Per le aree geografiche, infine, aumenti superiori al totale del mercato per l'area del Nord Ovest (+11,1%) e per il Nord Est (+9,1%), anche a causa dell'effetto del peso del noleggio, 

A differenza del mercato del nuovo, che appunto cresce nel 2017 cresce del 7,9%, il mercato dell’usato nel 2017 segna una flessione del 3,1%, con 4.575.981 passaggi di proprietà al lordo delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale) contro i 4.721.576 del 2016 e perde, quindi, oltre 145.000 unità.

A incidere pesantemente su questo calo, ancora una volta è stato dicembre che, con 355.863 trasferimenti, perde 41.349 unità, il 10,4% in meno rispetto alle 397.212 del dicembre 2016.

I commenti delle Associazioni

«Il 2017 - ha dichiarato Michele Crisci, Presidente Unrae, l’Associazione delle Case Automobilistiche Estere - si è finalmente riallineato al reale potenziale del mercato italiano, anche se con nuove declinazioni nella composizione del mix canali di vendita. Il 2018 eredita il problema della qualità del nostro parco circolante, molto grande e anche anziano vecchio, con un’età media 10,5 anni, sul quale è necessario che gli amministratori locali, subito, e poi il rinnovato esecutivo nazionale agiscano con determinazione per assicurare il raggiungimento degli obiettivi di emissione previsti per il 2020»


«Dopo sei anni consecutivi in flessione - commenta Aurelio Nervo, Presidente di Anfia - nell’anno appena concluso è proseguito il trend di graduale crescita avviato nel 2014 e i volumi raggiunti hanno superato la simbolica soglia di 1,9 milioni di unità, confermando l’Italia come quarto mercato dell’Unione Europea dopo Germania, Regno Unito e Francia. Questo risultato è stato possibile anche grazie alle campagne promozionali delle Case e delle reti di vendita, essendo la domanda di auto nuove ancora piuttosto debole. In assenza di misure a sostegno della sostituzione delle vetture più vecchie in circolazione, infatti, ci si aspetta un 2018 in linea con il 2017. C’è una fascia di mercato che è indispensabile sollecitare per scongiurare l’attuale contraddizione tra un parco circolante ancora anziano e gli sforzi dei Costruttori per adeguarsi agli standard, sempre più stringenti, di riduzione delle emissioni di CO2 dei veicoli di nuova produzione. Un contributo positivo potrebbe derivare anche dal contenimento della fiscalità di settore: ricordiamo, a titolo di esempio, che con il 2018 sono scattati gli adeguamenti tariffari dei pedaggi autostradali, con aumento medio attorno al 2,7%».

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