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Arriva l’estate, giura il nuovo Governo ma per chi commercia in auto c’è poco da stare allegri: i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, riportano che a maggio si sono vendute 199.113 auto, corrispondenti ad un -2,8% rispetto a maggio 2017 quando, dopo ben nove anni di sofferenza, si era tornati oltre la soglia delle 200.000 vetture immatricolate.
Torna anche in territorio negativo, sia pure di un soffio, il cumulato dei primi cinque mesi dell’anno: le 945.677 vetture di oggi sono circa 3.300 in meno rispetto 948.938 di gennaio-maggio 2017, pari ad una contrazione dello 0,3%.
A maggio sono in crescita le immatricolazioni di vetture di tutte le alimentazioni, tranne GPL e diesel; queste ultime mostrano un calo tendenziale del 10% e rappresentano nel mese il 51,5% del mercato, una quota di mercato così bassa che non si toccava da ottobre 2012, quando era del 51,2%.
A gennaio-maggio, il mercato delle auto diesel riporta un -4,3%, con il 54% di quota.
Tutto diverso il report per le vetture alimentate a benzina, cresciute a maggio del 3% e che toccano una quota del 35,4%, la più alta degli ultimi 25 mesi; da inizio anno, le auto a benzina sono di poco superiori ai livelli del 2017 (+1,3%).
Le vetture ibride crescono, nel mese, del 12%, mentre le elettriche addirittura quadruplicano rispetto a maggio 2017: insieme, ibride ed elettriche rappresentano a maggio il 4,2% del mercato (il 4% da inizio anno, un punto in più rispetto ai primi 5 mesi del 2017).
Le autovetture GPL calano del 3,5% nel mese e del 3,9% nel cumulato, mentre quelle alimentate a metano crescono più del doppio.
A maggio flettono tutti i segmenti, ad eccezione dello C (+2,2%, che rappresenta più di 1/3 del mercato) e dell’alto di gamma (+9,9%).
Calo a doppia cifra per gran parte delle carrozzerie, mentre crescono molto crossover (+31,8%) e fuoristrada (+20,1%); in attivo anche le monovolume grandi e i coupè.
Anche l'usato a maggio segna il passo, con flessione del 2,2%: sono stati 403.987 i trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture (temporanei a nome di un operatore, in attesa della rivendita a cliente), oltre 9.200 in meno rispetto ai 413.209 del maggio 2017; nei primi cinque mesi dell’anno il calo è del 3,3%, con 1.947.473 trasferimenti di proprietà rispetto ai 2.014.128 del gennaio-maggio dello scorso anno.
L’analisi della struttura del mercato per settori di vendita mostra una stabilità degli acquirenti privati che a maggio sono l’unico canale in territorio positivo: +0,6% e 112.731 auto vendute, con quota di mercato che sale di quasi due punti, al 56,3% del totale.
Nel cumulato dei cinque mesi, però, la flessione dei privati è del 6% e la rappresentatività sul totale si ferma al 53,4% (-3,2%).
Il noleggio in maggio evidenzia una leggera flessione (-1,9% con qualche decimo in meno di quota), pur tenendo in attivo il cumulato da inizio anno, a +9%, con il 27,1% del mercato totale.
Il breve termine flette nel mese del 15,5%, mentre il lungo termine evidenzia una riduzione più attenuata, pari al 4,7%, determinato sia dal calo delle principali società di noleggio a lungo termine (Top), sia dalle società di diretta emanazione delle Case automobilistiche (Captive)
Da segnalare la progressiva crescita dei noleggi effettuati dalle Reti di vendita e dalle Case che a maggio più che raddoppiano i volumi.
Le società, infine, in maggio registrano una forte contrazione: -13,1%, determinata dalla flessione del 16,6% delle autoimmatricolazioni, frutto del confronto con lo stesso periodo dello scorso anno nel quale subirono una forte accelerazione, mentre le società vere e proprie segnano una flessione contenuta e pari al 2,3%
Nel complesso la quota di mercato delle società in maggio si attesta al 18,2% (-2,2%) e nei 5 mesi al 19,5% (+0,9%), con volumi ancora in attivo del 4,6%.
Le marche nazionali arrivano nel mese a 55.495 immatricolazioni (-8%), con quota di mercato del 27,9%; nei primi cinque mesi del 2018, le immatricolazioni complessive ammontano a 261.397 unità (-7%), con quota di mercato del 27,6%.
I marchi di FCA (escludendo Ferrari e Maserati) toccano le 55.071 immatricolazioni nel mese (-8%), con quota di mercato del 27,7%; andamento positivo per i brand Alfa Romeo (+3,8%) e Jeep (+129,6%); bene anche Ferrari (+15,4%).
Nel periodo gennaio-maggio, i marchi di FCA totalizzano 259.423 vetture, con calo del 7,1% e quota di mercato del 27,6%; nel cumulato da inizio anno, risultati positivi per Alfa Romeo (+15,2%) e Jeep (+102,6%), ai quali si affiancano Ferrari (+3,5%) e Lamborghini (+5,6%).
Molto interessante la performance di Groupe Psa Italia, che chiude i primi cinque mesi dell’anno con una crescita decisa: infatti, i marchi Citroën, DS Automobiles e Peugeot hanno immatricolato 110.490 tra vetture e veicoli commerciali, con una crescita a doppia cifra (+11,3%) rispetto ad un mercato sostanzialmente stabile (-0,1%).
Grazie a questi risultati, Groupe PSA arriva al 10,85% di quota di mercato, +1,1% rispetto ai primi cinque mesi dello scorso anno (era al 9,74%): l’impennata delle vendite è frutto dei successi di Citroën C3 (oltre 22 mila immatricolazioni) e della gamma SUV di Peugeot (quasi 24 mila unità vendute tra 2008, 3008 e 5008).
Inoltre, dopo l’acquisizione del marchio Opel, Groupe PSA conquista in Italia conquista il secondo posto assoluto tra i gruppi automotive ed il primo tra i costruttori esteri, con una quota del 15,6%.
Sono ancora sette, a maggio, i modelli italiani nella top ten delle vendite: Fiat Panda sempre in testa (13.671 unità), seguita, al terzo posto, da Jeep Renegade (5.099), che sale di quattro posizioni, e, al quarto, da Lancia Ypsilon (5.068); al quinto posto c’è Fiat 500L (4.620), seguita, in settima posizione, da Jeep Compass (4.493) e, in ottava, da Fiat Tipo (4.410); chiude la top ten, al nono posto, Fiat 500X (4.357).
«Dopo la ripresa di aprile - rileva Aurelio Nervo, Presidente di Anfia - il mercato dell’auto rallenta nuovamente. L’incertezza della situazione politica può aver influito su questa frenata della domanda creando un clima di attesa. Prosegue il trend di decrescita delle alimentazioni diesel, fenomeno ancora più accentuato in Paesi europei come Germania, Regno Unito e Spagna, mentre tra i segnali positivi va registrato l’aumento delle vendite delle vetture ad alimentazione alternativa, ibride, elettriche ed a metano».
«Dal nuovo Governo, appena insediato - osserva Michele Crisci, Presidente Unrae - l’Associazione delle Case automobilistiche estere attende con fiducia la gestione della transizione verso la mobilità del futuro. E’ quanto mai urgente un processo virtuoso che consenta all’Italia di raggiungere gli obiettivi fissati dalle normative europee, con misure di svecchiamento, rinnovo del parco e di realizzazione delle necessarie infrastrutture. Ciò favorirebbe la messa in circolazione di veicoli a minore impatto ambientale, quali i veicoli di ultima generazione, nuovi o usati recenti (Euro 5 e Euro 6), caratterizzati da ottime performance emissive, assicurando una mobilità più moderna sia dal punto di vista ambientale, della sicurezza ed economicamente sostenibile per gli automobilisti».