Mercato Italia: il 2020 inizia male

Mercato Italia: il 2020 inizia male
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A gennaio le immatricolazioni calano del 5,9% rispetto ai valori di dodici mesi fa: uniche note positive per le vetture ad alimentazione alternativa, che raddoppiano i volumi
4 febbraio 2020

Anche se non dal cielo, gennaio si conferma il mese del grande freddo per il comparto auto: siamo al -5,9% sul 2018.

I dati ufficiali del Ministero di Infrastrutture e Trasporti riportano infatti un totale mensile di 155.528 unità immatricolate rispetto alle 165.271 dello stesso mese dello scorso anno, già a sua volta in ulteriore calo di oltre il 7% sul 2018.

A gennaio 2020 si conferma l’andamento negativo per le vetture diesel, che cedono nel mese ben il 24% dei volumi, attestandosi ad una quota del 33,2%, ben 8 punti in meno rispetto a gennaio 2019; per ritrovare una quota mensile più bassa dell’attuale dobbiamo tornare a febbraio 2001, quando fu del 32,4%.

In flessione anche la richiesta di auto a benzina, che calano del 3% nel mese e valgono il 47% del mercato di gennaio.

Spicca in positivo la performance delle vetture ad alimentazione alternativa, che toccano nel mese il 20,1% di quota, la più alta da aprile 2010, in crescita del 38%; nel dettaglio, le auto GPL diminuiscono del 21% e raggiungono una quota del 6,2%, a fronte del buon dinamismo delle vetture a metano, in aumento del 136%, che assicura una quota sul totale mercato del 2,6%.

Crescono dell’82% nel mese le ibride, le cui 15.600 unità valgono il 10% del mercato; molto positivo il risultato delle auto elettriche, che archiviano un incremento a tripla cifra (+587%) con 1.900 unità e  quota dell’1,2%.
 

Sempre fiacca la domanda dei privati

A gennaio si evidenzia il crollo della domanda da parte dei privati: il calo delle immatricolazioni del 14%, a 92.000 unità, significa una perdita di quota del 5,5%, ora al 58,8%, rispetto a un anno fa.

Balzano gli acquisti del noleggio, in aumento del 18% a 40.000 unità e quota del 25,5%, +5,2% su gennaio 2019; con tassi di crescita in doppia cifra salgono il breve (+28%) e il lungo termine (+18%). 

 

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In riferimento al mercato per segmenti, a gennaio 2020 sono in diminuzione del 14,5% le immatricolazioni delle superutilitarie (i modelli più venduti sono Fiat Panda e Fiat 500) e del 9% quelle delle utilitarie, il cui modello leader è Lancia Ypsilon.

Le vetture medie calano del 2%, con le medie-inferiori in diminuzione del 3% e medie superiori in crescita del 4%.

In calo del 3% i SUV di tutte le dimensioni (il 17% del totale è per vetture del Gruppo FCA), che valgono il 40% del mercato, con i SUV piccoli (i più venduti sono Fiat 500X e Jeep Renegade) in variazione nulla e i SUV medi e compatti in calo del 5% e del 6,5%, mentre i SUV grandi sono in lieve crescita (+0,9%); variazione positiva anche per i monovolumi, che nel mese aumentano del 9%. Infine, forte calo delle auto superiori (-32,5%) e flessione delle vetture di lusso (-6%), mentre le sportive aumentano del 17%.
 

La Panda non la ferma nessuno

Le marche nazionali totalizzano nel mese 40.432 immatricolazioni (+0,3%) con quota di mercato del 26%: i marchi di FCA (escludendo Ferrari e Maserati) toccano le 39.878 immatricolazioni nel mese (+0,2%), con quota di mercato del 25,6%; andamento positivo per il brand Fiat (+5,6%) e bene anche Ferrari (+50%), DR (+28,8%) e Lamborghini (+39,1%).

Nella top ten di gennaio ci sono cinque i modelli italiani: Fiat Panda sempre in testa (14.417 unità), seguita da Lancia Ypsilon (6.251); quarto posto per Fiat 500X (3.575), che sale di quattro posizioni; ottava piazza per Jeep Renegade (3.260), decima per Fiat 500 (2.863).

Il mercato dell’usato, infine, a gennaio totalizza 338.754 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari, in calo del 10,3% rispetto allo stesso mese 2019.

I commenti delle Associazioni

«Le immatricolazioni di vetture ibride, incluse le ricaricabili, ed elettriche (PEV) - rileva Paolo Scudieri,Presidente di Anfia - a gennaio raddoppiano quasi i volumi e toccano la quota più alta mai registrata; ibride mild e full aumentano del 74%, con una quota di mercato del 9,2%. Le ricaricabili a gennaio 2020 sono quasi cinque volte quelle vendute a gennaio 2019, grazie alle forti variazioni positive sia di elettriche che di ibride plug-in, e valgono il 2,1% dell’immatricolato. Questi dati dimostrano, come anticipato e previsto, che il 2020 sarà l’anno di punta delle vendite di auto BEV e PHEV, incentivate dall’ecobonus e spinte dagli stringenti target di riduzione della CO2 che attendono le Case automobilistiche. E’ per questo che già dalla fine dello scorso anno, abbiamo sollecitato le istituzioni a mettere in campo tutte le misure di sostegno allo sviluppo della mobilità elettrica. Eppure, la situazione sembra paradossalmente peggiorata, visto che le risorse avanzate dal bonus 2019 non sono state recuperate, il plafond di 70 milioni di euro del 2020 servirà anche per l’acquisto di cicli e motocicli, anche se per soli 8 milioni, e nulla in più si è fatto né per agevolare i privati nell'installazione delle wallbox, né tantomento sulla rimozione degli ostacoli tariffari. Il nostro auspicio è che non si perda altro tempo utile nella creazione delle necessarie, e ormai non più rinviabili, condizioni abilitanti per lo sviluppo della nuova mobilità».


«In un quadro economico e geopolitico globale di grande incertezza, con ripercussioni negative sul nostro paese, come evidenziato dalla brutta partenza del mercato auto - commenta Michele Crisci, Presidente Unrae - l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è un insieme scoordinato di provvedimenti a livello comunale e regionale come quelli a cui abbiamo assistito e stiamo assistendo. Iniziative prive di logica e senza alcun beneficio sulla qualità dell’aria, che hanno invece stanno impattando in termini gravemente negativi sui consumatori e sul mercato, con cancellazioni di ordini e ripensamenti da parte di acquirenti di auto diesel Euro6, nuove e in linea con le più recenti normative in termini di emissioni. Vieppiù urgenti appaiono inoltre misure di sostegno alla domanda con l’obiettivo di svecchiare l’attuale parco circolante, con effetti positivi in termini di sicurezza e minore impatto ambientale. Ci auguriamo che il prossimo tavolo automotive convocato presso il Ministero dello Sviluppo Economico giunga velocemente all’adozione di misure allo scopo sopra citato e, contestualmente, affronti e definisca un piano nazionale strategico ed efficace atto a favorire lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica e rifornimento per le nuove tecnologie».

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