Mercato Italia: febbraio glaciale, -12,34%

Mercato Italia: febbraio glaciale, -12,34%
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Tra pandemia ed incentivi in esaurimento, resta pesante l’andamento delle vendite di nuove vetture; bene solo il comparto elettrico
1 marzo 2021

La Motorizzazione nel mese appena concluso ha immatricolato 142.998 vetture, pari al -12,34% su febbraio 2020, durante il quale ne furono immatricolate 163.124; nello stesso febbraio 2021, sono stati registrati 303.046 trasferimenti di proprietà di auto usate, il -9,98% su febbraio 2020, quando ne furono registrati 336.634; quindi, il volume globale delle vendite (446.044 vetture) ha interessato per il 32,06% auto nuove e per il 67,94% auto usate.

I volumi dei primi due mesi del 2021 ammontano a 277.145 unità, il -13,1% sui  volumi di gennaio-febbraio 2020.

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In quello che viene archiviato come il peggior febbraio degli ultimi sei anni, spicca il dato delle auto elettrificate: ibride ed elettriche crescono del 141,8% e in termini di quota, con il 34,8% dell’immatricolato del mese, superano le vetture a benzina (33%), mentre le ibride mild e full, nel complesso, valgono il 28,9% del mercato contro il 24,6% delle auto diesel.

Analizzando le immatricolazioni per alimentazione, le vetture diesel si riducono del 37,5% nel mese con il 24,6% di quota di febbraio valgono 10 punti percentuali su febbraio 2020, mentre nel primo bimestre 2021 detengono una quota del 25,6%, in calo del 34,4%; le auto a benzina calano del 35,7% nel mese e sono al 33% del mercato, mentre nel cumulato da inizio anno il calo è del 34,5% e la quota è 34,6%.

Per le alimentazioni alternative le immatricolazioni aumentano dell’82% nel mese (42% di quota; era il 20% a febbraio 2020) e del 70,9% nel cumulato (39,9% di quota); a febbraio, sia le auto GPL che quelle a metano subiscono flessioni sostanziali: le prime diminuiscono del 18,8% (sono al 5,2% del mercato) e le seconde registrano una flessione del 5,4% (ora al 2,4% di quota); nel cumulato del 2021 calano del 17% e del 20,3%.

Come anticipato, è in crescita il segmento delle vetture ibride ed elettriche, con +141,8% a febbraio e +132% nel bimestre; tra queste, ibride mild e full crescono del 145,7% con quota di mercato del 28,9% (era il 10,3% a febbraio 2020); nel cumulato, tale segmento vale il 26,8% del mercato.

Le autovetture ricaricabili a febbraio 2021 toccano il +124,5% su febbraio 2020, grazie alle forti variazioni positive di elettriche (+36% e 2,4% di quota), e di ibride plug-in (+307% e 3,5% di quota).

Insieme, gli ECV (Electric Chargeable Vehicles), le vetture ricaricabili, valgono il 5,9% del mercato di febbraio ed il 5,3% dei primi due mesi 2021.
 

Tiene la richiesta dei privati

L’analisi della struttura del mercato mostra una flessione generalizzata tra gli utilizzatori, che risparmia solo i privati: sostenuti dagli incentivi governativi, archiviano il mese al +11,4%, con quota di mercato che sale di quasi 14 punti, toccando il 65,3% del totale; nel bimestre l’incremento delle immatricolazioni è del 5,1%, al 66,5% di quota (+11,5 punti).

Pesante flessione (-35,5%) per le autoimmatricolazioni che scendono al 9,4% di quota e per il noleggio a breve termine che, con un drastico crollo del 75,1%, perde oltre 10 punti, fermandosi ad una quota di appena il 4% (2,5% di share nel bimestre).

Con un calo contenuto al -16,7%, il noleggio a lungo termine perde solo qualche decimale, al 16,1% di rappresentatività, grazie alla tenuta delle società Top, mentre le Captive segnano una flessione del 27,2%.

Infine, le società e gli enti stabilizzano le immatricolazioni del mese, con un leggero calo del 2,6% e quota che sale di mezzo punto al 5,2% del mercato, in linea con quella dei primi due mesi.

Le vendite nel mese e nel cumulato da inizio anno per marchi
Le vendite nel mese e nel cumulato da inizio anno per marchi

Monopolio del Gruppo Stellantis

Proseguono, passando ai modelli più venduti, le ottime prestazioni di Fiat Panda, Lancia Ypsilon e Fiat 500 nelle versioni ibride, che occupano primo, secondo e quinto posto nel segmento mild/full hybrid a febbraio; tra le PHEV, Jeep Compass e Jeep Renegade plug-in conquistano primo e quarto posto nella classifica, mentre la Fiat 500 è la più venduta tra i modelli elettrici.

Il Gruppo Stellantis, nel complesso, totalizza nel mese 59.153 immatricolazioni (-13%) con quota di mercato del 41,4%; andamento positivo per il brand Citroen (+2,6%); da inizio 2021, le immatricolazioni Stellantis ammontano a 111.916 unità (-17,3%), con una quota di mercato del 40,4%.

Ben otto i modelli del Gruppo Stellantis presenti nella top ten di gennaio: Fiat Panda sempre in testa (13.368 unità), seguita da Lancia Ypsilon (3.866), quinto posto posto Citroen C3 (3.651); al sesto posto troviamo Opel Corsa (3.531), sesto per Jeep Renegade (3.380) e settimo per Fiat 500X (3.333); chiudono la top ten al nono e al decimo posto, Peugeot 208 (3.204) e 2008 (2.932).

Le best seller di febbraio: prosegue il dominio di Fiat Panda
Le best seller di febbraio: prosegue il dominio di Fiat Panda

Fra i segmenti segnano perdite contenute, salendo in quota, le city car (al 18,1% del totale), le utilitarie (al 39,3%) e il segmento D (al 12,3%); unico segmento in crescita, le superiori del seg. E (all’1,8% del totale), mentre perde il 25% delle immatricolazioni il segmento C, che scende di 5 punti, al 28,3%; l’analisi al netto del noleggio porta risultati in miglioramento per tutti i segmenti, fatta eccezione per le superiori (seg. E) che scendono in territorio negativo; nel bimestre, immatricolazioni in calo per tutti i segmenti.

Di fronte ad una flessione generalizzata delle carrozzerie, segnano un incremento le sole sportive, ma cali contenuti interessano crossover e fuoristrada che salgono al 46,8% di quota in febbraio, mentre l’analisi al netto del noleggio porterebbe in territorio positivo berline e crossover.

Tra le aree geografiche, a febbraio perde un terzo delle immatricolazioni il Nord Est, che cede quasi 9 punti, allineandosi al Nord Ovest (anch’esso in calo del 10% in volume) al 30% di quota; al netto del noleggio il Nord Est si porterebbe in territorio positivo; una crescita a doppia cifra interessa il Sud e le Isole, rispettivamente all’11,5% e 5,6% del totale, mentre il Centro Italia sale al 23% di quota.

Le emissioni medie di CO2, infine, in febbraio perdono il 7,7%, scendendo a 125,8 g/km dai 136,2 di un anno fa; nel bimestre, le emissioni si attestano a 127,2 g/km, in calo del 7,1%.
 

I commenti delle Associazioni

«Assistiamo nuovamente a una performance negativa del mercato - afferma Paolo Scudieri, presidente Anfia - con volumi così bassi che non si vedevano da febbraio 2015. Le misure di incentivazione alla domanda, in vigore fino a fine giugno, si confermano quantomai indispensabili per sostenere il comparto in un momento delicato. A partire da numeri positivi del segmenti protagonisti della rivoluzione green, auspichiamo una rapida attuazione degli interventi necessari per la transizione tecnologica che la filiera automotive sta attraversando, agendo su tutti i fattori abilitanti per uno sviluppo concreto della mobilità elettrificata, soprattutto sul versante della diffusione e capillarità delle infrastrutture di ricarica di tutti i tipi e su quello delle agevolazioni ai finanziamenti per la ricerca, ma anche per gli investimenti produttivi, e della riqualificazione delle competenze degli attori della filiera industriale».

«Il dato sulle immatricolazioni di febbraio conferma la pesante condizione in cui versa il mercato dell’automotive - avverte Michele Crisci, Presidente dell’Unrae - una situazione critica che fa presagire un drammatico e ulteriore peggioramento quando prevedibilmente a fine marzo i fondi destinati agli incentivi saranno esauriti. Auspichiamo che il Governo decida di rinnovare quanto prima il sistema degli incentivi, il cui utilizzo sta dimostrando un grosso beneficio ambientale: le nostre valutazioni, basate sui dati delle vendite, indicano che l’incentivazione governativa dei mesi estivi è stata usata per il 60% per l’acquisto di auto “verdi” ed Euro6 a fronte della rottamazione di vetture obsolete e inquinanti. Inoltre, i dati da noi elaborati sull’andamento del mercato indicano nel 2020 una perdita di fatturato per il settore pari a dieci miliardi di euro, che per le casse dello Stato si traduce in mancate entrate in termini di IVA per 1,8 miliardi; una cifra rilevante alla quale, nell’ipotesi pessimistica di una ulteriore depressione del mercato dell’auto, si rischia di aggiungere anche la chiusura di aziende e la perdita di migliaia di posti di lavoro con i relativi danni economici e sociali, mentre l’inasprimento della tassazione dovuto al nuovo ciclo di prova WLTP per misurare le emissioni, ed il mancato adeguamento dei valori da NEDC a WLTP come avvenuto per le fasce degli incentivi colpisce il settore delle auto aziendali, che nel resto d’Europa è in crescita e tocca quote del 63% in Germania, del 54% in UK, del 53% in Francia, del 50% in Spagna, mentre in Italia è fermo al 36% per l’elevata imposizione fiscale cui è sottoposto rispetto agli altri grandi mercati europei».

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