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Bene così, anche se di un soffio: le vendite di nuove vetture nel nostro Paese, dopo un trimestre piuttosto funereo, tornano in terreno positivo, archiviando aprile con 174.412 immatricolazioni, rispetto alle 171.887 dello stesso periodo 2018; in termini percentuali significa un +1,5% grazie anche ad un giorno lavorativo in più che compensa quello perso a marzo.
Il dato mensile comporta anche una riduzione della flessione del mercato, che si fatto si allinea ai risultati del primo bimestre: le 712.196 auto immatricolate rispetto alle 746.689 di gennaio-aprile 2018, fotografano un comparto che al momento perde il 4,6% dei volumi totali.
L’analisi della struttura del mercato di aprile sotto il profilo delle motorizzazioni, conferma la drastica riduzione delle diesel (-22,5%), la cui quota che scende di oltre il 12%, fermandosi al 40,5% del totale (43,1% nel cumulato da inizio anno); in parallelo, crescono di quasi 1/3 i volumi delle auto a benzina, che sfiorano in aprile il 45% di rappresentatività (+10,6%), al 43,3% in gennaio-aprile, e quelli delle vetture ibride (+29,2%), che raggiungono nel mese il 5,4% di quota; in crescita a doppia cifra anche il GPL (+12,9%) che vale il 6,9% delle immatricolazioni in aprile e il 6,7% nel 1° quadrimestre, mentre prosegue la forte flessione del metano, all’1,7% di quota, mentre le immatricolazioni di auto elettriche triplicano i volumi, toccando lo 0,7% di rappresentatività in aprile.
Ad aprile 2019, Fiat Panda e Fiat 500 sono le più vendute del segmento delle superutilitarie: insieme hanno una quota nel segmento del 55%, mentre Lancia Ypsilon è la più venduta tra le utilitarie e Fiat Tipo leader nel segmento delle medie; Alfa Romeo Stelvio è il più venduto tra i SUV medi.
Nel complesso, i modelli del Gruppo FCA valgono il 17% del mercato dei SUV di tutte le dimensioni; Fiat 500L è il monovolume più venduto di aprile e rappresenta un terzo delle vendite totali di monovolumi.
Le marche nazionali totalizzano nel mese 44.551 immatricolazioni (-4%), con quota di mercato del 25,5%; nel cumulato da inizio 2019, le immatricolazioni complessive ammontano a 178.312 unità (-13,4%), con quota di mercato del 25%.
I marchi di FCA (escluse Ferrari e Maserati) riportano 44.123 immatricolazioni nel mese (-4,1%), con quota di mercato del 25,3%; andamento positivo per il brand Lancia/Chrysler (+30,7%) e bene anche Ferrari (+28,2%) e Lamborghini (+21%).
Nel primo quadrimestre, i marchi FCA totalizzano 176.278 vetture, in calo del 13,7% e quota del 24,7%; chiude bene il primo quadrimestre il brand Lancia/Chrysler (+34%), a cui si affiancano Ferrari (+45%) e Lamborghini (+70,7%).
Sono cinque, ad aprile, i modelli italiani nella top ten: sempre Fiat Panda (13.629 unità) in prima posizione, seguita da Lancia Ypsilon (5.736), che si mantiene stabile, e Ducia Duster terza; quarto posto per Fiat 500 (3.953), che sale di tre posizioni; al quinto posto troviamo Fiat Tipo (3.938) e decima Fiat 500X (3.660).
I segmenti di piccole ed utilitarie si mantengono in aprile in territorio positivo, con +20,1% e +1,6%; un leggero calo interessa gli altri settori, ad eccezione delle medie superiori (segmento D) che flettono del 10,2%.
Fra le carrozzerie, la migliore performance è per i crossover, in aumento a doppia cifra e al 32,1% di rappresentatività; da segnalare il leggero incremento nel mese per le berline, di fatto stabili al 48,3% di quota, mentre fatta eccezione per le coupé, tutte le altre carrozzerie evidenziano in aprile flessioni sostenute.
L’analisi delle immatricolazioni per fascia di CO2, elaborata dal Centro Studi e Statistiche di Unrae, mostra come i risultati di aprile – quando si sono verificate l’apertura della piattaforma e l’emanazione del Decreto attuativo per l’ottenimento dell’Ecobonus – siano ancora influenzati dall’immatricolazione di vetture ordinate prima del 1° marzo.
Le vetture fino a 70 g/km, che beneficiano del Bonus ma godono già di una loro crescita fisiologica, hanno mostrato immatricolazioni quasi triplicate (+269% in aprile e 1.718 unità), ma anche le fasce penalizzate dal Malus continuano ad evidenziare forti incrementi: +137% per quella da 161 a 175 g/km, +31% da 176 a 200 g/km, +113% da 201 a 250 g/km, +12% quella oltre i 250 g/km.
Dal punto di vista degli utilizzatori, il noleggio inverte la tendenza degli ultimi mesi, con la prima crescita da inizio dell’anno: +22,7% in aprile, al 32,5% di quota di mercato (+5,7%), con incrementi in quasi tutte le fasce coinvolte nel Bonus/Malus e -6,9% nel 1° quadrimestre, al 27% del totale.
Un risultato dovuto alla forte crescita del breve termine (+43,5%), per il rinnovo della flotta legato a una Pasqua posticipata, mentre aumenta di un buon +12,1% il lungo termine, grazie alla spinta delle Captive; gli acquirenti privati confermano nel mese un leggero incremento, portandosi al 54% di quota, mentre un forte calo interessa le immatricolazioni a società (-30,6%), canale che scende di oltre il 6% arrivando al 13,5% di quota, a causa di una drastica riduzione delle autoimmatricolazioni.
L’analisi per area geografica conferma in aprile l’ampliamento del distacco fra Nord Est (dove si concentrano molti operatori del noleggio) e Nord Ovest: quest’ultimo perde il 9,4% dei volumi, scendendo di oltre il 3% al 28% di quota, mentre l’area Nord orientale evidenzia una crescita di quasi il 10%, portandosi al 38,6% di quota; in aumento anche Centro ed Isole, mentre il Sud perde il 2,8% delle immatricolazioni.
Continua a crescere la CO2 media ponderata: +5,4% in aprile a 118,9 g/km e +6,5% in gennaio-aprile a 120,2 g/km.
Infine, aprile archivia 359.751 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome di un operatore in attesa della rivendita a cliente), +0,5% rispetto ai 358.022 dello stesso periodo 2018.
Si mantiene in territorio negativo il 1° quadrimestre, in flessione del 4,1% con 1.480.849 passaggi di proprietà rispetto a 1.543.486 di gennaio-aprile 2018.
«Dopo le flessioni di inizio anno - rileva Gianmarco Giorda, Direttore di Anfia - ci sono segnali di ripresa, ma non mancano le ombre, ad iniziare dalla contrazione a doppia cifra delle vetture diesel, che perdono il 22% e circa 20.000 unità rispetto ad aprile 2018. Nei primi quattro mesi, le diesel sono in diminuzione del 25%, mentre le benzina crescono del 24%. La pubblicazione, l’8 aprile, del decreto attuativo della misura ‘Ecobonus’, ha dato avvio alla prenotazione dei contributi per l’acquisto di vetture con emissioni di CO2 non superiori a 70 g/km, favorendo un incremento delle immatricolazioni di elettriche e ibride plug-in. In circa 20 giorni, le prenotazioni hanno prodotto un dimezzamento delle risorse stanziate dal MISE per la prima tranche del provvedimento, a riprova dell’alterazione del mercato generata da quest’ultimo. Le vetture elettriche sono più che quadruplicate nel mese, con 1.200 unità, come nell’intero primo quadrimestre 2018; le 2.400 unità dei primi quattro mesi del 2019, valgono il doppio rispetto ad un anno fa. Per le vetture elettriche pure (BEV), le regioni leader ad aprile per volumi sono Toscana, Lombardia, Trentino, Veneto e Lazio; nella seconda, terza e quarta, l’Ecobonus statale è cumulabile con incentivi locali per la mobilità elettrica, mentre in Trentino possono aver pesato anche le decisioni di acquisto delle società di noleggio (Trento e Bolzano sono le province con IPT ridotta)».
«Nonostante il risultato di aprile - afferma Michele Crisci, Presidente dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere - lo stato di salute del mercato auto rimane preoccupante e lo stimolo degli incentivi Ecobonus, peraltro indebolito dall’effetto negativo del Malus sulle vetture a più alte emissioni, potrà attenuare solo parzialmente gli impatti negativi di un contesto economico in peggioramento. La nostra stima per il 2019 è stata, pertanto, rivista al ribasso, da 1.888.500 a circa 1.850.000 immatricolazioni di vetture, in calo del 3,2% rispetto al 2018, peraltro già in flessione del 3,1% sul 2017, con oltre 60.000 immatricolazioni in meno rispetto alle 1.910.600 dell’intero 2018, e con possibili rischi di ulteriori ribassi. Viste le sfide della mobilità del futuro, da tempo abbiamo ribadito alle Istituzioni la necessità di lavorare insieme per la definizione di una visione strategica della mobilità in Italia. In tale ottica abbiamo organizzato una conferenza congiunta con Anfia e Federauto a Verona il prossimo 14 maggio, durante l’Automotive Dealer Day, dal titolo: “Mobilità sostenibile: quali scelte nella transizione”, per sottolineare la gravità e l’urgenza della situazione nonché la coesione del comparto automotive».