Mercato Italia: agosto porta ansia, -27,3%

Mercato Italia: agosto porta ansia, -27,3%
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Ulteriore brusca contrazione delle vendite di autovetture, cui contribuiscono diversi fattori: cresce la preoccupazione tra gli operatori del settore
2 settembre 2021

I dati diffusi dal CED del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili riportano che ad agosto sono state immatricolate 64.689 autovetture, pari al -27,3% su agosto 2020 e -27,2% sul 2019; da inizio anno, si supera la soglia del milione di nuove unità (1.060.182) con una variazione del -20,1% sul 2019, corrispondenti ad una perdita in volume di 266.500 veicoli.

Dal punto di vista delle alimentazioni, benzina e diesel perdono circa la metà dei volumi: la prima rappresentare il 25% delle immatricolazioni del mese (31,1% nel cumulato), il diesel si ferma al 21,5% (23,9% da inizio anno); cresce il GPL, che sfiora il 10% delle vendite, stabile il metano al 2,3%.

In fortissima crescita le elettrificate, grazie al contributo degli incentivi: quasi un'auto su tre immatricolata in agosto è ibrida (31,6% di quota), con le “full” hybrid che sono all’8% e le “mild” hybrid al 23,6%; le vetture plug-in (PHEV) nel mese sono al 4,9% di quota, e le elettriche pure (BEV) al 5%.

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In calo tutti i segmenti, con un recupero di quota sul cumulato delle medie (segmento C) e contrazione per utilitarie e segmento D; tra le carrozzerie, perdono terreno berline (sempre leader al 43,7%) e station wagon, mentre continua l’ascesa di crossover e fuoristrada, che coprono insieme la metà del mercato.

Tra le best seller, molti modelli parlano italiano: Fiat Panda, Fiat 500 ibrida e Lancia Ypsilon occupano primo, secondo e terzo posto nel segmento mild/full hybrid; tra le PHEV, Jeep Compass e Jeep Renegade conquistano le prime due posizioni nella classifica, ad agosto e nei primi otto mesi, mentre Fiat 500 è di gran lunga il modello più venduto tra quelli elettrici, nel mese e da inizio 2021.

Stellantis, nel complesso, totalizza nel mese 21.698 immatricolazioni (-36,2%), con quota di mercato del 33,5%; da inizio 2021, le immatricolazioni del Gruppo ammontano a 413.697 unità (+31,3%), con quota di mercato del 39% (era 38,9% nei primi otto mesi del 2020).

Sono sei i modelli del Gruppo Stellantis nella top ten di agosto: Fiat Panda sempre in testa alla classifica (3.009 unità), seguita da Fiat 500 (2.444) e al terzo da Lancia Ypsilon (2.056); quinto posto per Jeep Renegade (1.723), settimo per Jeep Compass (1.619) e nono per Fiat 500X (1.386).

Le aree geografiche mostrano un perdita di quota per il Nord, con recupero per Centro, Sud e Isole: primo sempre il Nord Est con il 30,3% di agosto, grazie alla spinta del noleggio, senza il quale si fermerebbe poco sopra il 24%.

Prosegue il calo delle emissioni medie di CO2, che rispetto ad un anno fa perdono il 12%: sono ora a 117,3 g/km rispetto a 133,4 g/km dell’agosto 2020; da inizio anno, le emissioni calano del 10,1%, a 122,7 g/km  rispetto ai 136,6 del 2020.

Nelle immatricolazioni per fascia di CO2, grazie agli incentivi, ulteriore accelerazione di quota delle vetture della fascia 61-135 g/km che vale il 66% del totale del mese; le fasce 0-20 e 21-60 g/km si confermano su una quota combinata del 9,5%; è in flessione la fascia 136-190 g/km, al 20,9% di quota, stabili all’1,6% del totale quelle penalizzate dal malus oltre i 190 g/km di CO2 .

Il mercato dell’usato ad agosto chiude a 203.844 passaggi di proprietà al lordo delle minivolture (+30,9% sul 2020 e -13,8% sul 2019); da inizio anno, i passaggi sono stati 2.288.829 (+32,6% sul 2020 e -18% sul 2019).

I commenti delle Associazioni

«Al pesante ribasso di agosto - dice Paolo Scudieri, presidente di Anfia - hanno contribuito le persistenti problematiche legate alla produzione e fornitura di semiconduttori, che stanno rallentando o addirittura bloccando la produzione in Europa e non solo e che determinano ritardi nelle consegne dei nuovi veicoli venduti. Diventa quindi fondamentale accogliere in tempi rapidi la richiesta, da noi avanzata da tempo, di estendere le tempistiche entro le quali i venditori sono tenuti a confermare l'operazione di vendita dei veicoli incentivati, così come quella di rifinanziare al più presto il fondo Ecobonus per l’acquisto di vetture con emissioni da 0 a 60 g/km di CO2, il cui esaurimento, a fine agosto, rende impossibile fruire di incentivi per l’acquisto di auto elettriche pure e ibride plug-in, essendo gli stanziamenti del DL Sostegni bis per il fondo complementare Extrabonus inutilizzabili».

«Viviamo una situazione paradossale - spiega Michele Crisci, Presidente dell’Unrae - perché con l’esaurirsi dell’Ecobonus rimangono inutilizzabili i fondi complementari stanziati per finanziare l’Extrabonus, elemento che sta di fatto bloccando l’acquisto dei veicoli più in linea con gli impegni del PNRR di accelerare il percorso di decarbonizzazione dei trasporti e lo svecchiamento dell’obsoleto parco circolante italiano. La soluzione è l'immediato rifinanziamento dell’Ecobonus per le fasce 0-20 e 21-60 g/km CO2 con un qualsiasi veicolo normativo in tempi brevi, o in via emergenziale con il trasferimento parziale nell’Ecobonus delle risorse ferme nell’Extrabonus, facendo così ripartire il meccanismo degli incentivi e rilanciando le vendite delle auto elettriche pure e ibride plug-in».

«Per non indebolire ulteriormente il settore - dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto - è anzitutto necessaria una soluzione rapida per rifinanziare il fondo Ecobonus e proseguire nelle politiche di incentivazione per il rinnovo del parco circolante auto più vetusto e inquinante in un orizzonte temporale medio-lungo e rivedere il termine dei 180 giorni per completare le prenotazioni in corso, unitamente ad una sostanziale riforma della fiscalità dell’auto. Su quest’ultimo tema l’attenzione è massima, in quanto una transizione ecologica sostenibile e l’accrescimento della competitività delle imprese in chiave ambientale passa anche attraverso l’adozione di strumenti di fiscalità innovativi, fondati sui valori di CO2 e ispirati al principio di neutralità tecnologica, oltre ad una rimodulazione dei limiti alla detraibilità dell'IVA».

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