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Come molti avevano previsto, il quarto trimestre dell’anno vede proseguire la corsa al rialzo delle vendite, ma con uno slancio un po’ inferiore rispetto ai mesi che l’hanno preceduto: ad ottobre, infatti, il saldo positivo si attesta al +9,7% sul 2015, grazie alle 146.632 nuove immatricolazioni che portano il totale dell’anno in corso a 1.553.394 unità, il 16,7% in più rispetto ai volumi registrati nello stesso periodo del 2015.
Un dato che resta importante, soprattutto se rapportato agli andamenti negativi di Francia, dove si registra il primo calo dell'anno (-4,4%) ed USA, dove il terzo calo mensile consecutiva a ottobre un -4,7%, ma che sembra dar ragione a quanti vedono pesare sulle dinamiche di vendita elementi legati a decisioni politiche, prima tra tutte il rinnovo della misura del superammortamento al 140% per le imprese che acquistano veicoli, mentre altri indicano anche la prossima scadenza referendaria come potenziale responsabile della minore effervescenza di nuovi acquisti.
È dunque possibile valutare in due modi le vendite di ottobre: chi vede il bicchiere mezzo pieno, come il presidente di Anfia, Aurelio Nervo, sottolinea come «Il mercato continua a esprimersi positivamente, pur senza replicare la crescita a doppia cifra di agosto e settembre, complici anche gli effetti di calendario, con un giorno lavorativo in meno rispetto a ottobre 2015, 21 contro 22. I livelli di immatricolazioni non erano così alti, per questo mese, dal 2009, quando superarono le 196.000 unità. Si tratta del ventinovesimo incremento mensile consecutivo».
Per entrare nel dettaglio, le marche nazionali totalizzano ad ottobre 41.720 immatricolazioni (+12,7%), portando la propria quota di mercato al 28,4% dal 27,7% di un anno fa. Nei primi dieci mesi del 2016, i volumi immatricolati tricolori arrivano a 452.238 unità, in crescita del 19,6% e con una quota di mercato che sale dal 28,4% al 29,1%.
I marchi FCA (tranne Ferrari e Maserati) totalizzano 41.407 unità nel mese (+12,4%), con quota di mercato del 28,2% contro il 27,6% di un anno fa. Tutti i brand riportano risultati positivi: Fiat (+6,5%), Alfa Romeo (+31,3%), Lancia/Chrysler (+29,8%) e Jeep (+31,9%). Performance in crescita anche per Ferrari (+10,5%) e Maserati (+115,4%).
Nel progressivo da inizio 2016, i marchi di FCA totalizzano 449.780 autovetture, con crescita del 19,5% e quota di mercato del 28,9%, contro il 28,3% del 2015. Nel cumulato da inizio anno, tutti i brand italiani presentano risultati positivi, inclusi Ferrari, Maserati e Lamborghini.
Salgono a sei le vetture italiane nella top ten delle vendite di ottobre. In testa c’è sempre la Fiat Panda (11.655 unità), l’auto più venduta in Italia anche nei primi dieci mesi del 2016, seguita da Lancia Ypsilon (5.446) e, al quarto, da Fiat 500L (3.629); il potenziale podio tutto tricolore è stato impedito dall’arrivo, in terza posizione, della Ford Fiesta, che ad ottobre è stata scelta da 3.735 utenti. In classifica troviamo anche in sesta posizione la Fiat 500 (3.509), in ottava la Fiat 500X (3.352) ed al nono posto la Fiat Punto (3.312).
La top ten diesel del mese è guidata da Fiat 500X (3.087 unità), in salita di una posizione rispetto a settembre, invertendo di posto con Fiat 500L (2.736), ora seconda in classifica. Stabile in terza posizione Jeep Renegade (2.718), mentre al sesto posto troviamo ancora la Fiat Panda (2.221).
Il mercato dell’usato totalizza 409.556 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari a ottobre 2016, in contrazione del 5,5% su ottobre 2015. Nel periodo gennaio-ottobre 2016, i volumi si attestano a 3.912.170 unità, con incremento del 4,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Da registrare il commento di Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione di categoria dei concessionari: «Ottobre, di fatto, ha registrato un dimezzamento della crescita media italiana registrata da gennaio a settembre. Questo è dovuto anche, facendo un sondaggio sulla nostra clientela, a quello che abbiamo ribattezzato “effetto referendum“. Pare, infatti, che da una larga fascia della popolazione e da molti media il quesito referendario venga vissuto come un sì o un no al governo Renzi. Per questo molti consumatori che temono cosa potrebbe accadere all'indomani del voto preferiscono rimandare l'acquisto, contribuendo a determinare una contrazione delle vendite. Riduzione sui privati, ossia sulle famiglie, bilanciata dalla crescita su aziende e noleggio che stanno approfittando del superammortamento del 140%. A questo proposito, ci auguriamo che la Legge di stabilità 2017, non ci si ricordi degli autoveicoli solo per penalizzarli con la riduzione del superammortamento, a danno del mercato delle Partite Iva, settore che sta rispondendo molto bene. Come abbiamo espresso al Ministro dello Sviluppo Economico Calenda, il nostro settore non ha bisogno di aiuti o incentivi, ma di rivedere la fiscalità per i privati e per le aziende».