Mercato Italia: ad aprile tira il fiato

Mercato Italia: ad aprile tira il fiato
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Dopo una partenza d’anno sprint, le vendite ad aprile rallentano, complice anche il calendario ricco di festività e ponti
3 maggio 2017

Sono state 160.359 le immatricolazioni di nuove autovetture registrate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ad aprile, dato che rappresenta un calo del 4,6% rispetto alle 168.135 dello stesso mese 2016.

Malgrado tale dato negativo, grazie alle ottime performance iniziali, il primo quadrimestre dell’anno porta in archivio 743.321 vendite, con incremento dell’8% rispetto alle 688.497 dello stesso periodo 2016.

Meno privati, più società

Tra i canali di vendita, è da segnalare la sostanziosa flessione degli acquisti da parte dei privati: il -17,1% di oggi è dato su cui riflettere, soprattutto se paragonato al +14% riportato nello stesso periodo dello scorso anno. La quota di mercato dei privati scende in aprile al 53,9% e il primo quadrimestre registra una flessione dei volumi dell’1,9%, al 57,2% del totale (-5,5%).

Le immatricolazioni a società, nonostante il confronto con l'incremento del 22% dello scorso anno, riportano ad aprile una crescita del 24,8%, risultato non direttamente imputabile alla sola necessità di acquisti per sostituzione o ampliamento del parco da parte delle aziende. Questo canale commerciale, con un recupero di quasi 5 punti, raggiunge il 20,5% del totale nel mese e del 18,1% nel primo quadrimestre, periodo nel quale i volumi si incrementano del 35,5%.

Rallenta la dinamica di crescita del noleggio che segna un +6,4% in volume, determinato dalla spinta del breve termine (+17,1%), a fronte di una flessione del 2% del lungo termine. Il canale del noleggio nel cumulato gennaio-aprile mantiene un solido +15,7%, con quota che sfiora il 25% delle vendite totali.

Sul fronte delle alimentazioni, ad aprile sono di fatto stabili gli acquisti di vetture diesel (+1,1%) e GPL (+1,9%), a fronte di una forte diminuzione delle auto a benzina (-15,5%), in flessione di quasi 4 punti di quota, ferma al 31,5%. Prosegue, poi, la recessione del metano, che riduce di più della metà i suoi volumi, mentre si confermano in crescita le auto ibride: con un eloquente +53,8%, sfiorano ormai la soglia del 3% di quota di mercato.

Nel dettaglio dei segmenti, sono tutti con segno negativo, ad eccezione delle medie superiori del segmento D che, con un +5,8%, recuperano rappresentatività, al pari del segmento C che, flettendo meno del totale, porta il suo impatto al 31,5%.

Dall’analisi per carrozzeria, incremento a doppia cifra dei crossover, a fronte di un calo generalizzato delle altre tipologie; si mantengono in attivo, inoltre, i monovolume piccoli, le multispazio e le sportive.

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Il made in Italy domina

Buona performance delle vetture italiane, con sei modelli nella top ten mensile delle auto più vendute. Guida la classifica, as usual, Fiat Panda (11.873 unità), seguita da Lancia Ypsilon (5.849) e Fiat Tipo (5.225), che invertono le posizioni rispetto a marzo. Al quinto posto troviamo Fiat 500L (4.939), che risale di quattro posizioni, e al sesto Fiat 500 (4.009); nona posizione, infine, per la Fiat 500X (3.381).

Le marche nazionali, nel complesso, ad aprile arrivano a 47.170 immatricolazioni (-3,9%), con una quota di mercato che passa dal 29,1% di un anno fa al 29,4% di oggi. Nei primi quattro mesi del 2017, le immatricolazioni tricolori sono state 220.733 (+9,9%), con quota di mercato del 29,7% rispetto al 29,2% di un anno fa.

I marchi FCA (escludendo Ferrari e Maserati) valgono 46.883 unità nel mese (-4%), con quota di mercato che sale 29,2% rispetto al 29,1% di un anno fa. Andamento positivo per Alfa Romeo (+46,6%) e soprattutto per Maserati, con con un importante +104,6% replica l’ottima performance dei due mesi precedenti.

Nel progressivo da inizio 2017, i marchi di FCA totalizzano 219.232 autovetture, con una crescita del 9,6% e una quota di mercato del 29,5%, contro il 29,1% di un anno fa. Nel cumulato da inizio anno, presentano risultati positivi Fiat (+9,1%), Alfa Romeo (+35,7%), Lancia/Chrysler (+2,8%) e Jeep (+6,6%), a cui si affiancano Maserati (+125%) e Lamborghini (+8,5%).

I commenti delle associazioni

«Il primo segno negativo dopo trentaquattro mesi consecutivi in crescita - rileva Aurelio Nervo, Presidente di ANFIA - appare perlopiù dovuto agli effetti di calendario, visto che aprile 2017 ha contato due giorni lavorativi in meno rispetto al 2016. Non si tratta di un segnale preoccupante: il miglioramento del clima di fiducia dei consumatori, il calo dei prezzi dei carburanti e la buona performance delle vetture italiane fanno ben sperare per il mantenimento di volumi di mercato in linea con le previsioni nei mesi a venire».

«Due giorni lavorativi in meno - commenta Michele Crisci, nuovo Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case Automobilistiche Estere - valgono circa dieci punti percentuali: malgrado l’effetto calendario, il mercato mantiene la propria effervescenza nell’area delle immatricolazioni a società, mentre la flessione degli acquisti dei privati non sembra solo imputabile al mix dei canali di vendita. Così, grazie ad un primo trimestre già più alto delle aspettative e al miglioramento dello scenario macroeconomico atteso per i prossimi mesi, la previsione elaborata dal nostro Centro Studi e Statistiche indica un totale anno a 1.996.000 vetture, in crescita del 9,3%, con circa 170.000 unità aggiuntive rispetto alle 1.825.700 vetture del 2016. Se così fosse, nel 2017 si tornerebbe a sfiorare il livello di 2 milioni di immatricolazioni, volume superiore a quello del lontano 2010».

«L’abbondante infornata di ordini del primo trimestre - rileva Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l'associazione che rappresenta i concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia - ha anticipato parte della domanda. Ma il quesito è: questa battuta d’arresto nella crescita è da imputarsi alle vacanze pasquali o è il sintomo di un rallentamento del trend di crescita? Noi riteniamo che da ora a fine anno assisteremo a una decelerazione della crescita e che l’anno possa concludersi con un incremento del +8% circa rispetto al 2016. Il che porterebbe le immatricolazioni totali a circa 1.950.000 pezzi. Auspichiamo che a maggio ci sia un recupero soprattutto nelle vendite ai privati, il canale che ha mostrato minore vivacità rispetto ad aziende e noleggio. Ad ogni modo, è indubbio che stiamo sviluppando numeri importanti, quasi pre-crisi, e che l’Italia è tornata a far sentire il suo grande peso specifico sullo scacchiere automobilistico europeo».

 

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