Mercato Italia: a novembre altra pesante flessione, -6,3%

Mercato Italia: a novembre altra pesante flessione, -6,3%
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Fine d'anno difficile: vendite in grande affanno, penalizzate anche da scelte poco comprensibili della Politica
4 dicembre 2018

A questo punto, c’è solo da sperare in Babbo Natale; che, come peraltro sappiamo, forse non esiste e senz’altro di questi tempi ha altro a cui pensare.

Quindi c’è poco da stare allegri: il mercato dell’auto in Italia sembra aver imboccato una fase regressiva, cui contribuiscono senz’altro la situazione economica generale poco felice, le politiche punitive da parte delle amministrazioni locali verso le quattro ruote anche di nuova generazione e il disinteresse a livello governativo verso l’intero comparto automotive.

Un “combinato disposto“ terrificante, che in pochi mesi ha completamente annullato il faticoso recupero delle ultime stagioni, riportando il previsionale di fine anno ben al di sotto della soglia  dei 2 milioni di autovetture, sfiorata nel 2017 ed ipotizzata come realizzabile dagli operatori più ottimisti.

Invece, il mercato delle autovetture a novembre conferma il trend di flessione, con un nuovo calo del 6,3%, stanti le 146.991 immatricolazioni rispetto alle 156.886 del novembre 2017.

Da inizio anno, siano a 1.785.722 unità, il -3,5% rispetto le 1.849.656 auto vendute nel gennaio-novembre di un anno fa.

Gli effetti dell’introduzione delle nuove norme di omologazione continuano a pesare sui risultati dell’ultimo trimestre, che archivia un dato peggiore delle attese e porta a prevedere al ribasso le stime di fine anno.

Male il diesel, e cresce la CO2

Il bollettino di guerra iniziata dalla drastica flessione del diesel, che a novembre perde ben il 25,6%: un dato sul quale pesa certo anche la criminalizzazione da parte di molte amministrazioni locali che ha determinato molta incertezza nella clientela.

E per paradosso, la riduzione delle vendite di vetture diesel avviene a fronte di  un aumento delle emissioni di CO2: i dati di novembre evidenziano come le emissioni medie ponderate in Italia siano cresciute del 3,9%, raggiungendo i 117,0 g/km; a Roma sono aumentate del 3,4% toccando i 113,8 g/km (+3,7 g per km), e forti incrementi si registrano a Palermo (+5,4% e+5,9 g/km), Firenze (+5,6% e 6,4 g/km), Milano (+5,7% e +6,5 g/km) e Napoli dove la CO2 è aumentata addirittura del 7,7%, con incremento di 8,4 grammi per km.

Le vetture diesel, perdendo oltre 1/4 dei volumi, cede l’11,4% di quota, fermandosi a novembre al 45,1% del totale, con riduzione delle vendite generalizzata in tutti i canali: privati, noleggio e società; da inizio anno, la flessione delle auto diesel è dell’11,9%, con quota al 51,8% (-4,9%).

Si registra invece a novembre l’incremento del 26,7% delle vendite della benzina, ora al 40,7% di quota, in crescita di oltre il 10% (+5,8% negli 11 mesi, al 34,8% di rappresentatività).

In aumento del 17% anche le immatricolazioni delle vetture ibride, al 5,4% di quota nel mese (+1,1%) e al 4,5% nel cumulato gennaio-novembre (+1,2% con incremento dei volumi del 31,2%).

In forte flessione in novembre il metano (-41%) che scende all’1,3% di quota (2% di rappresentatività negli 11 mesi, dove mantiene un’ottima crescita del 20,4%); in calo del 6,2% anche il GPL, che conferma la quota al 7,1% nel mese e al 6,5% nel cumulato.

Continua l’incremento delle vendite di auto elettriche: il +200% a novembre (+308 unità) grazie all’ottimo andamento in tutti i canali di vendita (+154,5% in gennaio-novembre), si traduce nello 0,3% di quota nel mese e nel cumulato.

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Quasi tutti i canali in sofferenza

In novembre leggera crescita per gli acquisti dei privati, unico canale in territorio positivo (+4,4%), che si porta al 64,7% di quota sul totale, mentre resta stabile al 56,4% nel cumulato.

Forte flessione del noleggio che con la contrazione dei volumi del 18,5%, scende al 17% di rappresentatività, risultati dovuti sia alla performance del breve termine (-32,9%), sia al lungo termine (-18,2%).

Le società perdono oltre 1/4 dei volumi, cedendo il 4,6% di quota e fermandosi al 18,3%.

Si arresta la flessione delle city car, unico segmento in crescita a novembre (+7,5%), al 18,3% di quota, mentre nel cumulato registra ancora un calo a due cifre.

Passano in territorio negativo nel mese tutti gli altri segmenti, con flessioni che raggiungono la doppia cifra per il D, E e l’alto di gamma; la flessione delle utilitarie (segmento B), di fatto allineata a quella del mercato totale, le conferma al 35% di quota.

Andamenti in flessione a novembre per quasi tutte le carrozzerie, ad eccezione dei crossover (+14% in volume), che con i fuoristrada coprono oltre il 41% di mercato (+6%), tallonando le berline al 49,4% del totale ed in calo in volume del 7,7%; tutte le altre carrozzerie evidenziano in novembre drastici cali a due cifre.

Per fortuna che c'è Panda....

Le marche nazionali, nel complesso, totalizzano nel mese 35.873 immatricolazioni (-9,4%), con quota di mercato del 24,4%: da inizio 2018, le immatricolazioni ammontano a 472.478 unità (-10,7%), con quota di mercato del 26,5%.

I marchi di FCA (escludendo Ferrari e Maserati) toccano 35.444 immatricolazioni nel mese (-9,9%), con quota di mercato del 24,1%; andamento positivo per i brand Lancia (+14%) e Jeep (+34,3%), bene anche Maserati (+3,9%) e Lamborghini (+133,3%).

A novembre, Fiat Panda e Fiat 500 sono le più vendute del segmento delle superutilitarie: insieme hanno una quota, nel segmento, del 54%; Lancia Ypsilon è la più venduta tra le utilitarie, di cui rappresenta il 14% anovembre.

Jeep Renegade e Fiat 500X sono i due SUV piccoli più venduti e valgono il 30% di tale mercato, mentre Jeep Compass è il più venduto dei SUV compatti; i modelli del Gruppo FCA rappresentano il 20% del mercato dei SUV di tutte le dimensioni.

Nel periodo gennaio-novembre, i marchi di FCA totalizzano 467.896 vetture, con calo dell’11% e quota di mercato del 26,2%; chiudono bene il progressivo 2018 il brand Jeep (+71,7%), ai quali si affiancano Ferrari (+13,4%) e Lamborghini (+61,8%).

Sono cinque, a novembre, i modelli italiani nella top ten delle vendite: Fiat Panda (12.277 unità) ancora in prima posizione, seguita da Lancia Ypsilon (4.463), stabile al secondo posto, e da Jeep Renegade (3.608), che sale di ben sette posizioni; al sesto posto troviamo Fiat 500X (3.334), seguita da Jeep Compass (3.093).

Dal punto di vista delle aree geografiche, a novembre si contraggono le vendite al Nord e al Centro Italia; leggero calo anche per l’Area meridionale, mentre si confermano in territorio positivo le immatricolazioni nelle Isole.

Infine, anche il mercato delle vetture usate registra a novembre una flessione del 3,6% con 374.356 passaggi di proprietà al lordo delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome di un operatore in attesa della rivendita a cliente) rispetto alle 388.346 del novembre 2017.

Gli undici mesi del 2018 archiviano una flessione allineata al mercato del nuovo, -3,1%, con 4.088.999 trasferimenti di proprietà contro i 4.220.118 del gennaio-novembre di un anno fa.

I commenti delle Associazioni

«Il mercato continua rallentare - sottolinea Aurelio Nervo, Presidente di Anfia - ma riporta un lieve miglioramento rispetto ai due mesi precedenti: ha inciso sulla flessione di quest’ultimo periodo l’entrata in vigore dei nuovi standard sulla misurazione delle emissioni. Il questo contesto, il Costruttore italiano sta puntando sulla qualità delle vendite con buoni segnali di crescita nei canali più remunerativi - vendite ai privati, flotte e noleggio a lungo termine. Si segnala in particolare che il brand Jeep ha mantenuto un trend crescente negli ultimi mesi, raggiungendo una quota di mercato del 4,4% nel progressivo da inizio anno».

«Con la stagione autunnale, in assenza di altri provvedimenti più strategici, è tornata di moda la programmazione delle domeniche ecologiche - rileva Michele Crisci, Presidente dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere - coma a Roma dove il secondo blocco della circolazione ha coinvolto anche i più moderni diesel Euro6, mentre ha consentito la libera circolazione in deroga di veicoli con oltre 20 anni di età. L’Unrae ribadisce il proprio disappunto per un provvedimento che se avesse come finalità primaria l’impatto ambientale in ambito urbano, non dovrebbe prevedere provvedimenti di blocco per i diesel di ultima generazione, mentre l’andamento della CO2 nelle principali città del nostro Paese che da un anno all’altro ha visto incrementi progressivi».

Da Moto.it

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