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Se non sopportate il caldo africano di questi giorni, vi suggeriamo un trucco: per tornare ad un clima artico vi basterà varcare la soglia di una concessionaria d’auto.
I dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti indicano che a giugno, in Italia, il mercato dell'auto (con 174.702 immatricolazioni) ha registrato un calo del -7,3% rispetto allo stesso mese del 2017.
Dato che porta il primo semestre dell’anno ad una chiusura in negativo del -1,5% rispetto al primo semestre 2017 (oggi siamo a 1.120.829 vetture contro 1.137.299 di dodici mesi fa).
Inoltre, negli ultimi tre giorni lavorativi di giugno, sono state targate ben 78.290 autovetture. Tutte auto che troveremo presto nelle offerte a KM0 che corrispondono a circa il 45% del totale delle nuove immatricolazioni del mese, mentre le auto-immatricolazioni di Case e concessionari sono stimate di poco superiori al 16%.
Nel mese appena trascorso le immatricolazioni del canale privato sono calate lievemente dello 0,4% mentre durante il 2018 la flessione è stata del 5,2%; per le vendite a società, a giugno, la perdita tendenziale è stata del 18,6% e del 10,7% per le società di noleggio.
L’analisi delle immatricolazioni per alimentazione rivela la crescita del mercato delle vetture alimentate a benzina, che a giugno sono al 33,2% del totale, con incremento del 3,5% mentre, nel cumulato, la crescita è del 2%.
Tra le vetture ad alimentazione alternativa, mostra un calo solo il mercato delle autovetture a GPL che registrano, nel mese, una variazione negativa del 9% e, nel cumulato, del 5%.
Continua la forte crescita delle autovetture a metano, che a giugno toccano un clamoroso +84% rispetto a giugno 2017, portando la crescita tendenziale nel primo semestre 2018, a +61%.
Le vetture elettriche, seppur con una quota di mercato di appena lo 0,3%, sono quelle che registrano il miglior andamento tendenziale, sia nel mese (+124,5%), sia nel cumulato (+125%). Infine, le autovetture con motori ibridi sono in crescita del 25% a giugno e del 31% nel primo semestre 2018.
In riferimento ai segmenti, a giugno Fiat Panda e Fiat 500 occupano primo e secondo posto del segmento delle superutilitarie, con quasi il 50% di quota di mercato. Fiat Tipo, al primo posto tra le vetture medie-inferiori, da sola, rappresenta quasi un quinto delle vendite di giugno per questo segmento.
Fiat 500X, Jeep Renegade (SUV piccoli) e Jeep Compass (SUV compatti) sono, in quest'ordine, i tre SUV più venduti, mentre Alfa Romeo Stelvio è il più venduto tra i SUV medi.
I SUV del Gruppo FCA rappresentano il 22% dell'intero mercato degli sport utility vehicle, il segmento con la miglior performance del primo semestre del 2018; infine, Fiat 500L è il monovolume più venduto, aggiudicandosi un quarto dell'intero mercato delle monovolume.
Le marche nazionali, nel complesso, totalizzano a giugno 43.795 immatricolazioni (-19%), con quota di mercato del 25,1%; nel primo semestre del 2018, le immatricolazioni ammontano a 305.278 unità (-9%), con quota di mercato del 27,2%.
Sono sei, a giugno, i modelli italiani nella top ten: Fiat Panda sempre in testa (9.370 unità), seguita da Fiat 500X (5.043), che sale di ben sette posizioni, e, al quarto posto, da Lancia Ypsilon (3.994). Al quinto posto troviamo Jeep Renegade (3.927); settima posizione per Fiat Tipo (3.784), che guadagna una posizione, e ottava per Jeep Compass (3.588).
I marchi di FCA (escludendo Ferrari e Maserati) totalizzano 43.343 immatricolazioni nel mese (-19,3%), con quota di mercato del 24,8%.
Andamento positivo per il brand Jeep (+91,7%) e bene anche Ferrari (+50%) e Maserati (+2,1%); in crescita a doppia cifra anche Lamborghini (+40%).
Nel periodo gennaio-giugno, i marchi di FCA totalizzano 302.847 autovetture, con calo del 9,1% e quota di mercato del 27%. Chiudono bene il semestre i brand Alfa Romeo (+8,1%) e Jeep (+100,8%), ai quali si affiancano Ferrari (+12%) e Lamborghini (+13,2%).
Il mercato dell’usato, infine, con 360.298 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari a giugno 2018, riporta un calo del 4,1% rispetto a giugno 2017; nei primi sei mesi del 2018, i trasferimenti di proprietà sono 2.307.771, il 3,4% in meno rispetto allo stesso periodo del 2017.
«Il rallentamento del mercato – ha dichiarato Michele Crisci Presidente dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – è figlio anche del clima di incertezza che si sta determinando sulla clientela, alimentato dalle evitabili anticipazioni sulle decisioni che verranno prese in futuro sulla mobilità. Il cambiamento che avverrà andrà accompagnato e la transizione gestita: diventa pertanto necessario e urgente stabilire un dialogo con i Decisori Nazionali e Locali perché si lascino supportare nel delicato processo decisionale che tenga conto della coesistenza tra sostenibilità ambientale, sostenibilità economica delle persone interessate alla sostituzione di una vettura obsoleta e tutela dei posti di lavoro di quanti sono coinvolti nelle trasformazioni in atto».
«L’andamento negativo del mercato auto - commenta Gianmarco Giorda, Direttore di Anfia - è dovuto, in particolar modo, al pesante calo delle autovetture diesel, che a giugno subiscono una riduzione del 17% su giugno 2017, mentre nei primi sei mesi il calo è del 6%. Il mercato, senza le autovetture diesel, cresce del 6% a giugno 2018 e del 5% nel primo semestre. La quota di mercato delle autovetture diesel, a giugno 2018 è del 52,6%, mentre dodici mesi fa era maggiore di 6 punti percentuali. Le autovetture ad alimentazione alternativa, invece, rappresentano il 14,2% di quota nel mese, la più alta dopo gennaio 2015: questo segmento è in crescita del 13,5% a giugno e del 15% nel cumulato».
«Il mese di giugno – afferma Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto – è stato particolarmente faticoso e, secondo le nostre valutazioni, molto condizionato da un generale calo del “traffico” dei clienti nei saloni, dal momento che le iniziative promozionali per lo smaltimento degli stock hanno solo consentito di contenere la flessione della domanda dei privati, ma le perdite ben superiori registrate nei canali società e noleggio hanno di fatto portato la chiusura del mese in territorio negativo. Con l’avvio a pieno regime dell’attività del Governo Conte riteniamo che lo stimolo delle associazioni della filiera debba trovare riscontro in una agenda di lavoro governativa, imperniata sugli obiettivi fissati dalle normative europee, ma ben cosciente della necessità di intervenire per il rinnovo del parco e per la realizzazione delle infrastrutture».