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I dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili riportano che il mercato automobilistico a giugno ha totalizzato 149.438 immatricolazioni di nuove vetture, pari al -13,2% sul 2019 (+12,6% su giugno 2020); nel primo semestre 2021, la perdita rispetto al 2019 è di circa 200.000 unità, pari al -18,4% (con 884.750 immatricolazioni), e poco consola il dato +51,4% rispetto allo scorso anno.
In riferimento ai canali di vendita, l’indicatore MTD 2021 sul 2019 segna per i privati un -8,4% con quota di mercato che si attesta al 61,9% nel primo semestre; le società registrano -32,6% sul 2019, con la quota al 13,9%; le vetture intestate a società di noleggio (a breve e lungo termine) continuano a perdere spazio, con un -8,6% su giugno 2019 e quota del 24,2% nel 2021.
Dal punto di vista delle alimentazioni, benzina e diesel proseguono con il calo dei volumi: le quote si posizionano nel mese al 30,4% ed al 22,3% e nel semestre al 32,3% e 23,9%; le vetture GPL sono all’8,2% nel mese ed al 6,4% da inizio 2021, mentre il metano vale il 2,4% nel mese e il 2,3% nell’anno.
Sul fronte dei veicoli green, le vetture ibride senza ricarica (HEV) valgono il 27,6% nel mese e nel cumulato; le ibride ricaricabili (PHEV) toccano il 4,4% nel mese e il 4,1% nei primi sei mesi; infine, le elettriche (EV) sono al 4,7% nel mese ed al 3,4% nel cumulato.
Ottime performance per Fiat Panda, Lancia Ypsilon e Fiat 500 ibride, che occupano primo, secondo e quarto posto nel segmento mild/full hybrid; tra le PHEV, Jeep Compass conquista la prima posizione a giugno e nel semestre, mentre Fiat 500 è il modello più venduto tra quelli elettrici del primo semestre 2021.
Il Gruppo Stellantis, nel complesso, totalizza nel mese 56.554 immatricolazioni (+19,5%), con quota di mercato del 37,8% (35,7% a giugno 2020).
Negli ultimi tre giorni di giugno è stato immatricolato il 36,4% del totale mercato, mentre le auto-immatricolazioni di Case e concessionari, secondo le elaborazioni sui dati Dataforce, sono il 10,2% dei volumi di vendita mensili.
Tutti i segmenti sono in flessione, con leggero recupero di quota per le utilitarie a fronte di una lieve contrazione per il segmento D; tra le carrozzerie, solo le berline presentano una quota in recupero (al 47% del totale); leggera contrazione per SUV (al 45,8%) e station wagon (al 3,5%).
Fra le aree geografiche, sono in recupero rispetto al cumulato Nord Ovest e Nord Est, a fronte di una leggera contrazione del Centro e area meridionale; il Nord Est si conferma market leader (con il 32,7%) grazie al contributo del noleggio, senza il quale perderebbe 10 punti di quota.
In continuo calo le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni: a giugno si riducono del 16,2%, arrivando a 119,6 g/km rispetto ai 142,7 dello stesso periodo 2019; nel cumulato, le emissioni calano del 14,1%, a 123,5 g/km (143,7 g/km nel 2019).
L’analisi delle vendite per fascia di CO2 mostra un’ulteriore accelerazione delle vetture incentivate da 0 a 20 g/km; la fascia 61-135 g/km si posiziona intorno al 64% di quota nel mese; continua la flessione per i modelli da 136 a 190 g/km (al 23,7% di quota) e per quelli penalizzati dal malus, oltre i 190 g/km di CO2 (all’1,5% del totale).
Infine, il mercato dell’usato a giugno chiude al -5,8% sul 2019, con 304.025 passaggi di proprietà al lordo delle minivolture; la prima metà dell’anno, con 1.771.835 trasferimenti, archivia una flessione del 18,6% rispetto a due stagioni fa.
«Per ritornare a livelli di mercato fisiologici per un Paese come il nostro - sottolinea afferma Paolo Scudieri, Presidente di Anfia - resta prioritario continuare a sostenere la domanda domestica, a partire dal rifinanziamento degli incentivi all’acquisto per la fascia 61-135 g/Km di CO2, esauriti troppo presto per poter innescare una reale ripresa del settore. I dati parlano da soli: confrontando i primi due mesi del 2021, con gli incentivi in vigore, e il primo bimestre dello scorso anno, non ancora intaccato dagli effetti della pandemia, si stimano volumi addizionali di vendita di vetture a basse emissioni per 40.000 unità, il 28% in più, che significano anche una decisa spinta al rinnovo del parco circolante più anziano e inquinante e un indispensabile sostegno alle imprese della filiera produttiva, ancora toccate da un ampio ricorso alla cassa integrazione. Il rifinanziamento degli incentivi per l’anno corrente deve avvenire con una dotazione adeguata e non effimera e a fronte di rottamazione per replicare e rafforzare gli effetti positivi già sperimentati, anche grazie al forte gradimento riscontrato presso i consumatori. Lo stesso discorso vale per il rinnovo degli incentivi destinati all’acquisto di veicoli commerciali leggeri di ultima generazione, a favore di un cambio di paradigma della logistica urbana verso standard di sempre maggiore efficienza e sostenibilità. Come ribadito anche dal Ministro Giorgetti, si auspica che l’emendamento sul rifinanziamento della misura per l’intero 2021 presentato in sede di conversione in legge del DL Sostegni Bis, in discussione in questi giorni presso la Commissione Bilancio della Camera, possa essere approvato dal Parlamento».
«Nel recente e proficuo incontro del Tavolo Automotive con il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e il Viceministro Gilberto Pichetto Fratin - ha detto Michele Crisci, Presidente dell’Unrae - sono state poste le basi per la definizione di una politica economica di medio-lungo periodo, ma abbiamo anche fornito indicazioni per interventi urgenti mirati ad accelerare il rinnovo del parco auto, misura necessaria per allineare il nostro Paese agli obiettivi europei di transizione ecologica. Per questo auspichiamo l'estensione fino al 2026 dell’Ecobonus per la fascia di emissioni tra 0 e 60 g/km di CO2 e, in sede di conversione del DL Sostegni-bis, il rifinanziamento per tutto il 2021 degli incentivi per la fascia 61-135 g/km a fronte di rottamazione, per non vanificare i risultati fin qui ottenuti. Grazie agli incentivi, in circa tre mesi e mezzo è stato possibile rottamare 185.000 vecchie auto, per il 95% sostituite con nuove vetture della fascia 61-135 g/km, risparmiando circa 115.000 tonnellate di CO2 l’anno e consentendo maggiori introiti IVA e IPT per l’Erario per circa 160 milioni di euro».
«Il risultato di questo mese - dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto - aggravato anche dalla crescente mancanza di prodotto per effetto della crisi dei semiconduttori, non compensa la perdita di quasi 200.000 vetture del primo semestre 2019: il mercato resta asfittico e i nuovi ordini in calo. Certamente la mobilità elettrica ed elettrificata è destinata a conquistare sempre più spazio nei prossimi decenni ma non è pensabile risolvere il problema dell’impatto ambientale solo con i veicoli a batteria e fissando una data per il blocco definitivo alla commercializzazione di auto a benzina e diesel nel nostro Paese. Credo che un approccio inclusivo basato su tutte le tecnologie intermedie ecosostenibili, altamente performanti dal punto di vista della riduzione delle emissioni in atmosfera, insieme alla rottamazione dei veicoli più datati, sia la chiave per gestire la sfida della transizione ecologica».