Mercato europeo dell’auto: a marzo in calo del 6,6%

Mercato europeo dell’auto: a marzo in calo del 6,6%
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Il mercato europeo dell’auto a marzo ha fatto registrare un calo del 6,6%. Per riscontrare un livello così negativo occorre tornare al 1998, mentre in Italia iniziano a soffrire anche i marchi di fascia premium
18 aprile 2012

Il mercato dell'auto europeo inizia a far sentire sempre più chiaramente i segni della pesante congiuntura economica, facendo segnare a marzo una flessione del 6,6% e scendendo addirittura sotto 1 milione e mezzo di vetture immatricolate (1.499.380 unità). L'Acea, l'Associazione che riunisce i Costruttori automobilistici presenti in Europa, ricorda che il dato riferito a marzo corrisponde al sesto ribasso consecutivo e precisa che si tratta del livello più basso dal 1998.

In particolare le vendite in Europa del Gruppo Fiat hanno fatto registrare un calo del 25,8%, pari a 81.469 unità, con una quota di mercato scesa dal 6,8% di un anno fa al 5,4% di oggi. Tra i principali costruttori hanno subito un colpo pesante anche i Gruppi Renault (-20,4%) e PSA Peugeot-Citroen (-19,2%). Lievemente meglio per il Gruppo GM (-10,2%) e per Ford (-7,6%), mentre il Gruppo Volkswagen, rimane il primo in Europa, chiudendo in progresso dell'1,7%.

Il fatto che i risultati peggiori siano stati ottenuti dalla Case italiane e francesi non è casuale, se si pensa che a marzo i mercati più sofferenti tra i cinque “big” europei sono stati proprio quello della Penisola e quello d’Oltralpe. Bisogna considerare però che mentre in Francia la flessione del 23,2%, pari a 197.774 unità immatricolate, è dovuta in gran parte al confronto con un primo trimestre 2011 quando era possibile sentire ancora i benefici della coda degli incentivi 2010, in Italia il  calo del 26,7% è da attribuire esclusivamente alla crisi, resa ancora più pesante dallo sciopero delle bisarche.

Fiat attribuisce proprio a questo sciopero la chiusura momentanea dei suoi stabilimenti e la conseguente perdita sul mercato europeo di circa 12.000 immatricolazioni, che secondo il Gruppo torinese verranno recuperate almeno parzialmente nei prossimi mesi.

Il Lingotto in ogni caso ha potuto contare sul forte rialzo delle vendite del marchio Jeep (+56,5%) e sulla riconferma di Panda e 500 come vetture più vendute del segmento A. Rimanendo all’interno del Gruppo italo-americano, occorre notare che il ribasso peggiore è stato fatto registrare dall’Alfa Romeo (-37,6% a 10.159 unità), mentre Lancia/Chrysler ha venduto 9.268 vetture, in calo del 12,9%.

Tutti gli osservatori sono concordi nel sottolineare l'impatto devastante della crisi sul calo delle immatricolazioni auto a livello europeo. Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione Europea, Responsabile per l'Industria, si è dichiarato preoccupato ed evidenzia l'esigenza di varare con urgenza un piano d'azione a livello europeo in grado di affrontare la crisi di un settore così fondamentale come quello dell’auto.

L’Unrae, l'Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, ha parlato di un mercato europeo dell'auto a due velocità, dove l’Est continua a far registrare dati di crescita positivi, mentre la parte occidentale fa registrare un calo a due cifre.

L'Anfia, Associazione Nazionale Fra Industrie Automobilistiche, attribuisce al rialzo del prezzo dei carburanti e all’inasprimento del regime fiscale, oltre alle condizioni sfavorevoli del mercato del lavoro, il principale freno per la crescita in Europa, mentre il Centro Studi Promotor Gl Events sottolinea che in questa situazione riescono a rimanere a galla solo un Paese come la Germania e i marchi di fascia premium.


Federauto, la Federazione Italiana Concessionari Auto, ha precisato però che in Italia, nemmeno i marchi di lusso possono godere di un periodo di relativa tranquillità. Secondo Federauto infatti il superbollo e la spettacolarizzazione nei controlli anti-evasione effettuati dalla Guardia di Finanza stanno distruggendo anche questo particolare settore.

L’Associazione dei Concessionari ha rilevato che nel primo trimestre le vendite del marchio Ferrari sono calate del 51,5%, mentre quelle di Maserati addirittura del 70%. A causa di questo pesante calo, Federauto stima che nel 2012 ci saranno circa 105 milioni di euro di mancate entrate per lo Stato.


 

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