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Il mercato italiano dell’auto non è certamente in salute, ma purtroppo anche considerando il più generale quadro europeo la situazione non migliora poi molto. Le vendite di automobili nel vecchio continente si mantengono ancora su valori troppo bassi, mettendo in difficoltà numerosi costruttori, in modo particolare quelli che producono la maggior parte dei modelli nei Paesi più avanzati d’Europa.
Nei primi otto mesi dell’anno il mercato europeo (EU27 + EFTA) è ancora sotto i 9 milioni di vetture vendute, il risultato più basso da quando i dati sono aggregati per l’Europa allargata. Secondo le informazioni diffuse oggi dall’Associazione europea, infatti, a luglio le immatricolazioni di autovetture sono state 972.860, in calo del 7,5% sui risultati dello scorso anno, e in agosto la flessione è stata dell’8,5% (722.483 unità), tale da portare il periodo gennaio-agosto a 8.591.968 vetture vendute, in calo del 6,6% rispetto ad un anno fa.
Sugli 8 mesi, sono ormai 17 i mercati (su 29 – Malta non disponibile), in rappresentanza del 57% del mercato europeo totale che fanno registrare risultati migliori della media europea, pesantemente compromessa dal calo a doppia cifra di Italia (-19,9%), Francia (-13,4%) e Spagna (-8,5%).
Romano Valente, Direttore Generale dell’UNRAE, ha commentato così questi dati: «In Italia senza un’adeguata riduzione della pressione fiscale sulle famiglie, sarà difficile prevedere una ripresa dei consumi, quindi, anche della domanda di auto, e con essi una crescita economica.»
Germania: luglio e agosto in calo
I mesi estivi hanno caratterizzato il mercato delle immatricolazioni in Germania con flessioni intorno al 5% sia per luglio (247.860 unità) che per agosto (226.455 unità, -4,7%). Dall’inizio dell’anno le vetture vendute sono state 2.108.716, in calo dello 0,6%. Da evidenziare la crescita del diesel, che nei primi 8 mesi è aumentato del 3% e ha raggiunto una quota di mercato del 48%.
I risultati di luglio e agosto scontano un effetto confronto con i livelli degli stessi mesi 2011 e una maggiore reticenza dei consumatori, preoccupati dalla situazione di incertezza dell’Area euro. Nonostante quella tedesca rimanga l’economia più solida dell’Unione monetaria, i fattori che hanno inciso su questi due mesi interesseranno anche la parte finale dell’anno in corso. Infatti, pur non attendendosi cali drammatici per i prossimi mesi, la stima di chiusura anno della Global Insight indica un mercato complessivo a 3.130.000 immatricolazioni, in calo dell’1,3% sul 2011.
Gran Bretagna: buoni risultati
In luglio il mercato britannico ha registrato la crescita migliore dell’anno: +9,3% e 143.884 unità, seguito dal mese di agosto in linea con i risultati dello scorso anno (+0,1% e 59.433 immatricolazioni), evidenziando rispettivamente il 5° e 6° miglior risultato dell’anno. Ciò ha portato i primi 8 mesi a 1.260.997 vetture, in aumento del 3,3%.
Gli acquisti delle famiglie continuano a determinare i buoni risultati di vendita: in luglio la crescita è stata del 26,4% e in agosto del 12,2% (+10,6% nel cumulato), mentre soffrono le immatricolazioni a società e le flotte, pur rimanendo, queste ultime, le più rappresentative del mercato (50,9% di quota). Un certo grado di domanda depressa e la commercializzazione di nuovi modelli, abbinata ad attraenti azioni commerciali, stanno sostenendo il mercato, nonostante il contesto economico non sia per nulla favorevole.
La presenza di nuovi modelli incide sulla forte crescita di vetture a basso impatto ambientale (+15,3% negli 8 mesi) e sui segmenti delle utilitarie. La SMMT (l’Associazione dei Costruttori) ha rivisto al rialzo la propria previsione per l’intero anno, portandola a 1.970.000 unità, +1,6% sul 2011.
Francia: mercato in retromarcia, ma grazie agli incentivi crescono ibride ed elettriche
Come annunciato, il Governo francese nel mese di luglio ha varato un piano di incentivi che prevedono un bonus differenziato per l’acquisto di vetture ibride ed elettriche, intervenendo anche sul programma bonus/malus a favore di vetture a più basse emissioni.
Il mercato francese, intanto, registra pesanti flessioni: a luglio le 148.924 unità segnano un calo del 7% ed agosto scende sotto le 100.000 unità (96.067, -11,4%), un livello che non si registrava dalla fine degli anni ’80. Nel cumulato gennaio-agosto le immatricolazioni ammontano a 1.293.973 unità, in flessione del 13,4% sullo scorso anno.
Sul mix per canale sono sempre le famiglie ad evidenziare le flessioni più alte, mentre dal lato delle alimentazioni gli incentivi stanno determinando una crescita di rappresentatività delle vetture elettriche ed ibride, in luglio all’1,8% di quota e al 2% in agosto. Lo scenario economico di stagnazione non lascia presagire a breve un’inversione di tendenza, pertanto la Global Insight stima per l’anno in corso una flessione intorno all’11% e 1.960.000 immatricolazioni, con un’ulteriore contrazione per il prossimo anno, a 1.860.000 unità.
Spagna: l'IVA aumenta e le famiglie anticipano gli acquisti
Il previsto incremento dell’IVA di 3 punti a partire da settembre, ha indotto le famiglie ad anticipare i propri acquisti e, dopo 25 mesi di cadute consecutive (compreso il -13,5% di luglio), gli acquisti dei privati in agosto hanno evidenziato un incremento del 28,3% e 34.301 unità.
Tale risultato non indica un cambio di tendenza, ma rappresenta solo un fatto congiunturale, tanto che nei primi 8 mesi dell’anno il mercato spagnolo ha registrato 520.216 vetture vendute, in flessione dell’8,5% rispetto ad un anno fa (nei mesi di luglio -17,2% e agosto +3,4%).
Mantengono la loro tendenza negativa, invece, gli acquisti delle società e quelli destinati al noleggio, con riduzioni rispettivamente del 13,9% e del 3,6% nei primi 8 mesi dell’anno. Il basso clima di fiducia dei consumatori, l’alto tasso di disoccupazione, le difficoltà di accesso al credito, oltre ai risultati estivi del mercato, hanno indotto le Associazioni del settore (ANFAC e ANIACAM) a rivedere al ribasso la propria stima per l’intero anno 2012 a 700.000 immatricolazioni (-13,4% e meno della metà dei volumi di 5 anni fa), con un pesante impatto occupazionale: si stima – per gli anni interessati dalla crisi - una riduzione del 30% delle imprese coinvolte nella rete di vendita. Secondo l’ANIACAM, inoltre, il 2013 si posizionerà su un livello simile a quello dell’anno in corso.