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Ottavo calo consecutivo a maggio per il mercato dell'auto in Europa. Secondo quanto comunicato dall'Acea (associazione che rappresenta tutti i costruttori di auto presenti in Europa), nei 27 Paesi UE, più quelli Efta, il mese scorso sono state immatricolate 1.150.434 nuove vetture, facendo così segnare una flessione dell'8,4% rispetto a 1.255.681 registrato lo scorso anno.
Ad aprile il mercato era sceso del 6,5%. Nei primi cinque mesi dell'anno le immatricolazioni hanno ceduto il 7,3%, attestandosi a 5.641.371 contro i 6.084.990 dello stesso periodo del 2011.
A cedere posizioni a maggio sono stati in Europa tutti i principali costruttori automobilistici, con l'unica eccezione del mercato britannico, che ha chiuso il mese passato con immatricolazioni in crescita del 7,9%.
Anche la Germania quindi, motore trainante dell'Europa, ha gettato la spugna registrando una flessione del 4,8% con 289.977 unità. Seguono i ribassi di Francia (-16,2% a 165.691), Italia (-14,3% a 147.102) e Spagna (-8,2% a 72.442). Il mercato tedesco riesce comunque a mantenere il segno più nel consuntivo annuo chiuso nei 5 mesi a +0,3%, contro il +2,6% registrato dagli inglesi.
Inutile dire che tutti gli altri grandi mercati dell'auto hanno chiuso i primi cinque mesi del 2012 con il segno meno. A maggio si è registrato un giorno lavorativo in meno rispetto al maggio 2011. Elemento questo che può solo accentuare una crisi del settore ormai evidente.
«Le cause della crisi dell'auto nei vari Paesi, compresa l'Italia, sono ben identificate. Non altrettanto le contromisure necessarie, ormai richieste a livello europeo come linee guida per lo sviluppo della nuova mobilità e stimolo al rinnovo di un parco circolante ormai datato.»
Ad affermarlo è il Direttore Generale dell'Associazione delle Case automobilistiche estere in Italia (Unrae) Romano Valente, sottolineando che «anche per l'auto bisogna fare presto.» Commentando i dati sulle immatricolazioni europee nel mese di maggio, scese dell'8,4% su base annua, l'Unrae osserva come tra i cinque maggiori mercati «brilli la sola Gran Bretagna, che mostra dati positivi nel mese (+7,9%) e nell'accumulato (+2,6%), insieme alla Germania, che nonostante la flessione di maggio mantiene un passo sostanzialmente in linea con lo scorso anno (+0,3%), in un mercato europeo totale che cala.»
E se il mercato spagnolo «ritorna ai livelli dei lontani anni '80, la Francia sconta l'incertezza economica e due giorni lavorativi in meno.» In questo quadro, sottolinea l'Unrae, «l'Italia dell'auto contribuisce sempre meno, perché il suo peso diminuisce di 2 punti percentuali, dal 14% dell'Year To Date 2011 al 12% dell'Year To Date 2012.»
Nel resto dell'Europa, prosegue l'Associazione, «affondano sotto il peso delle loro crisi economiche il Portogallo e la Grecia, mentre a doppia cifra resta la crescita nei primi 5 mesi dei mercati dell'Est: Ungheria (+20,4%), Estonia (+18%), Romania (+12,4%) e Polonia (+10,4%).»