Mercato Europeo dell'Auto: -5,3% ad agosto

Mercato Europeo dell'Auto: -5,3% ad agosto
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Nel mese di agosto 2013 in Europa occidentale il calo del mercato è stato del 5,3%, pari a 632.825 unità immatricolate
17 settembre 2013

Nel mese di agosto 2013 in Europa occidentale (UE a 15 più i Paesi Efta), il calo del mercato è stato del 5,3%, pari a 632.825 unità immatricolate, mentre il consuntivo dei primi otto mesi è di 7.649.997 (-5,3%).

A luglio invece in Europa occidentale si erano vendute 954.609 nuove vetture, in crescita del 4,5%., mentre nei primi sette mesi se ne sono totalizzate 7.017.104 (-5,3%).

Nei soli 27 Paesi dell'Unione Europea, invece, ad agosto si sono immatricolati 653.872 veicoli (-5%) e negli otto mesi 7.841.596 (-5,2%). A luglio le vendite si erano attestate a 982.544 unità e nei primi sette mesi del 2013 a 7.187.656.

I volumi di vetture venduti in Europa ad agosto e nei primi otto mesi del 2013 sono i più bassi dal 1990, ovvero da 23 anni. A renderlo noto è stato il Direttore dell'ufficio Economia e Statistica dell'Acea Quynh-Nhu Huynh. Il 1990 è l'anno in cui presero avvio le rilevazioni statistiche dell'Acea.

Per i 27 Paesi dell'Unione europea le vendite di auto nei primi otto mesi del 2013 rappresentano «il livello più basso mai raggiunto dal 1990, anno di inizio della serie storica». Ad affermarlo è l'associazione delle Case automobilistiche estere (Unrae) in merito ai dati diffusi dall'Acea sulle immatricolazioni nei 27 Ue più quelli Efta.

Nel panorama europeo, osserva l'Unrae, spicca la performance del Regno Unito, unico mercato tra i 'Big Five' a registrare un segno positivo consecutivo da 18 mesi e a doppia cifra da 5 nonostante la politica della Congestion Charge nell'area metropolitana di Londra che, comunque, sta portando a un elevato tasso di sostituzione soprattutto nell'area privati.

Anche la Spagna, grazie alla terza fase di incentivi, performa meglio della media europea. «Il comune denominatore tra i due mercati è la prospettiva positiva dettata dalla stabilità politica e dal miglioramento degli indicatori economici - commenta Romano Valente, Direttore Generale dell'Unrae - in questo l'Italia potrebbe cogliere opportunità di invertire il trend del mercato da una situazione economica che comincia a far vedere piccoli segnali di miglioramento».

«Per ottenere il risultato sperato - prosegue il Direttore Generale dell'Unrae - oltre la stabilità politica sarà necessario continuare a lavorare per ridurre il carico fiscale su famiglie ed imprese, migliorare la loro capacità di spesa, rilanciare i consumi e con essi la spirale positiva della domanda e dell'economia».

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