Mercato europeo: -5,9% a maggio 2013

Mercato europeo: -5,9% a maggio 2013
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Il mercato dell'auto in Europa ha chiuso il mese di maggio 2013 con un calo del 5,9%, pari a 1.083.430 vetture
18 giugno 2013

A maggio l'Italia cede il titolo di 'Cenerentola' tra i cinque principali mercati europei dell'auto a Francia e Germania, entrambi con flessioni nelle vendite superiori al -8% (a 136.129 unità) segnato dal nostro Paese. Il calo peggiore lo ha registrato la Francia con il -10,4% (a 148.490), che diventa il terzo mercato dopo la Gran Bretagna, seguita dalla Germania con il -9,9% (a 261.316) che si conferma però il primo mercato. Seguono Spagna (-2,6% a 70.534) e Gran Bretagna (+11% a 180.111), l'unico mercato in progresso.

Il mercato dell'auto in Europa (27 Paesi Ue più quelli Efta) ha chiuso in calo del 5,9% a 1.083.430 vetture, contro le 1.151.531 del 2012. Si tratta - precisa l'Acea che diffonde i dati - del maggio più basso dal 1993. Ad aprile era cresciuto dell'1,8%. Nei cinque mesi il mercato si attesta a 5.261.272 unità, in calo del 6,8%. Nella sola Europa occidentale (Ue a 15 Paesi più Efta) il calo si attesta al -5,7% (a 1.019.490). Tra i singoli Paesi il progresso maggiore lo ha messo a segno la Finlandia (+39,8%), mentre il calo più accentuato è quello della Romania (-47%).

I brand

Riguardo ai principali Gruppi automobilistici, il Gruppo Fiat si conferma sesto nella 'top ten', preceduto al quinto posto da Ford (-0,5% a 85.367) e seguito in settima posizione da BMW (-6,6% a 68.933). Ottava è Daimler (+0,5% a 60.470), seguita dalla nona Toyota (-5% a 44.476) e dalla decima Hyundai (+0,4% a 36.468).

Fin qui le posizioni in 'top ten' confermano quelle del mese di aprile. Invariati anche il primo e il secondo posto, assegnati rispettivamente al Gruppo Volkswagen (-2,8% a 275.593) e al Gruppo PSA Peugeot Citroen (-13,3% a 117.928). L'unica novità rispetto ai risultati di aprile è il ritorno del Gruppo GM in terza posizione (-11% a 90.134), mentre Renault scende al quarto posto (-10,1% a 86.702). Tra i singoli brand Mazda è quello che ha segnato il progresso maggiore (+29,8%). Progresso a due cifre anche per Dacia (+16%), Jaguar (+14,6%) e Seat (+12,6%). Il ribasso più accentuato invece lo ha subito il brand Jeep (-39,6%). Figurano tra i peggiori anche Lexus (-32,6%), Alfa Romeo (-25,2%) e Lancia/Chrysler (-21,8%).

Il mercato dell'auto in Europa (27 Paesi Ue più quelli Efta) ha chiuso in calo del 5,9% a 1.083.430 vetture, contro le 1.151.531 del 2012

Due andamenti contrapposti

Il -5,9% fatto registrare a maggio dal mercato europeo dell'auto si compone di due andamenti nettamente differenziati: i Paesi dell'Eurozona segnano un calo del 9% mentre nelle nazioni che non hanno adottato la moneta unica le vendite sono aumentate del 4,3%. Lo rileva il Centro Studi Promotor commentando gli ultimi dati sulle immatricolazioni.

All'interno dell'Eurozona tutti i mercati nazionali sono in calo tranne quelli del Belgio, Finlandia, Estonia e Slovenia. Contrazioni particolarmente pesanti riguardano i maggiori mercati con cali del 9,9% in Germania, del 10,4% in Francia e dell'8% in Italia. Contrariamente a quanto potrebbe apparire, il quadro del mercato italiano è molto più serio di quello dei mercati tedesco e francese: rispetto ai livelli ante-crisi del 2007, nel 2012 il calo delle immatricolazioni è stato in Germania del 2,1%, in Francia dell'8,3% e in Italia del 44%, osserva il Csp.
 

Il -5,9% fatto registrare a maggio dal mercato europeo dell'auto si compone di due andamenti nettamente differenziati: i Paesi dell'Eurozona segnano un calo del 9% mentre nelle nazioni che non hanno adottato la moneta unica le vendite sono aumentate del 4,3%

La situazione appare grave anche rispetto al contesto dell'economia italiana. Sui livelli ante-crisi il prodotto interno lordo è infatti in calo del 6,5%, mentre l'indicatore più rappresentativo dell'economia reale, cioè quello della produzione industriale, fa registrare un calo del 25%. La situazione italiana risente anche di fattori specifici di freno come il caro-carburanti, il caro-assicurazioni, le difficoltà del credito e un pesante carico fiscale. Data la situazione del mercato italiano, non si vede perché il governo, che si è dimostrato sensibile alle istanze della nautica da diporto non dia un segnale positivo anche al mercato dell'auto cominciando ad allentare l'eccessiva tassazione specifica che colpisce il settore.

Unrae: l'Italia paga l'aggravio fiscale

Paesi con il segno positivo e altri otto che perdono meno di quanto cali la media europea non sono sufficienti a bilanciare il traino verso il basso esercitato dalla flessione di Germania, Francia e Italia, con il contributo del Belpaese al calo in Europa che è ancora molto pesante. Lo afferma l'associazione delle Case automobilistiche estere, l'Unrae, commentando i dati diffusi stamani dall'Acea sulle vendite europee di auto a maggio. La Germania cede il 9,9%, ma la previsione della Global Insight per il 2013 resta invariata a 3.010.000 unità, che equivalgono a un calo di circa il 2,3% sul 2012, rileva l'Unrae. La Francia (-10,4%) sconta elementi macroeconomici negativi, in primis la disoccupazione ai livelli più alti dal 1999, mentre in Spagna (-2,6%) la forte ascesa dei privati non riesce a bilanciare il calo delle società. Di segno opposto la Gran Bretagna, che mette a segno un +11% e il 15° incremento consecutivo.

In Italia, che chiude il mese a -8%, «il sistema automotive ha bisogno di azioni capaci di rilanciare i consumi attraverso la riduzione del peso fiscale su famiglie ed imprese - afferma il Direttore Generale dell'Unrae, Romano Valente, secondo cui - quanto predisposto dal governo negli ultimi giorni sembra aprire prospettive più favorevoli per l'occupazione dei giovani e del lavoro più in generale, ma resta non risolto il probabile aumento dell'Iva che, se applicato, potrebbe peggiorare la propensione generale verso i consumi».

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