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Dopo 45 mesi di crescita continua, si interrompe la corsa al rialzo del mercato di nuove vetture nel Vecchio Continente: infatti, secondo i dati diffusi dall’Acea – Associazione dei Costruttori Europei – con 1.466.336 immatricolazioni nel mese di settembre, l’Europa dei 28 + EFTA torna in terreno negativo, calando del 2,0% e perdendo oltre 30.000 unità rispetto alle 1.496.796 di settembre 2016.
A incidere su questa flessione, i risultati non certo esaltanti di Regno Unito (-9,3%) e Germania (-3,3%), solo i parte bilanciati dalle continue buone performance di Spagna (+4,6%) e Francia (+1,1%), oltre che del nostro Paese.
Nonostante questo rallentamento, il mercato europeo dei 28+EFTA resta in territorio positivo nel periodo gennaio-settembre 2017, arrivando a 12.026.194 auto nuove, il 3,6% in più rispetto alle 11.608.039 unità dello stesso periodo 2016.
Nel saldo delle vendite dei primi tre trimestri 2017, invece, dei 5 Major Market solo il Regno Unito riporta il segno meno (-3,9%), ormai alla sesta flessione consecutiva, mentre proseguono in positivo Italia (+9%), Spagna (+6,7%), Francia (+3,9%) e Germania (+2,2%).
In Italia, come riportato in un articolo specifico, le immatricolazioni a settembre sono state 166.956 (+8,1%).
A settembre, i marchi italiani hanno registrato, in Europa, 90.038 immatricolazioni (-1%), con quota di mercato del 6,1%; andamento positivo, per i brand Jeep (+3,6%) e Alfa Romeo (+15,9%).
Nel primi nove mesi del 2017, i volumi totalizzati ammontano a 831.250 unità, in rialzo dell’8,2% rispetto allo stesso periodo 2016. La quota di mercato delle vetture italiane passa dal 6,6% dello scorso anno al 6,9% attuale, con buone performance per i marchi Fiat (+8,3%) e Alfa Romeo (+36%).
A settembre, il mercato dell’auto tedesco registra un segno negativo, chiudendo con 288.035 immatricolazioni, in calo quindi del 3,3% rispetto allo stesso mese del 2016 quando ne furono vendute quasi 10.000 in più.
Il 35,5% delle vendite è nel canale dei privati (in calo dello 0,3% rispetto a settembre 2016) e il 64,5% da persone giuridiche (-4,9%).
Sul fronte delle alimentazioni, la flessione riguarda le motorizzazioni diesel che perdono il 21,3% scendendo a un 36,3% di quota, mentre la benzina aumenta dell’8,7% (ora è al 59,7%): importanti gli aumenti di GPL (+63,2%) e metano (43,4%), mentre le vendite di auto ibride – incluse le plug-in (3.118 unità, +120%) – sono state 8.674 (+76%), a fronte di 2.247 auto elettriche (+36,9%).
Con questi volumi, il cumulato gennaio-settembre si porta a 2.611.821 unità, pari ad un +2,2% rispetto alle 2.555.783 dei primi nove mesi dello scorso anno.
La VDA, Associazione tedesca dell’industria automotive, rileva un incremento degli ordini domestici dell’1% nel progressivo da inizio 2017, mentre gli ordini crescono del 4% a settembre 2017, nonostante un giorno lavorativo in meno rispetto a settembre 2016.
VDA, inoltre, segnala come il mercato tedesco sta dando segni di dinamicità grazie al positivo clima economico generale e agli altrettanto positivi dati relativi all’occupazione.
Sesta flessione consecutiva oltremanica: settembre totalizza 426.170 unità, il 9,3% in meno rispetto alle 469.696 del settembre 2016.
Con questi risultati anche il cumulato prosegue la tendenza negativa, con un calo del 3,9% e 2.066.411 nuove iscrizioni contro i 2.150.495 del gennaio-settembre 2016. In questa sesta flessione consecutiva va registrato anche il primo calo degli ultimi sei anni per le vendite del mese di settembre, importante per il cambio targa.
Il calo nel mese, e nel cumulato, riguarda tutti i canali di vendita: forte la flessione per le flotte (-10,1%) e per i privati (-8,8%), ma il segno meno non risparmia neanche le società (-5,2%).
La SMMT, l’Associazione inglese dell’industria automotive, ricorda che settembre rappresenta sempre un barometro dello stato di salute del mercato in UK e questo declino è fonte di preoccupazioni. La situazione economica e l'incertezza politica stanno riducendo la fiducia dei buyer, con consumatori ed imprese propensi a ritardare gli acquisti.
Nel mese, si rileva una notevole crescita delle immatricolazioni di vetture ad alimentazione alternativa (+41%, con 22.628 unità) e nel cumulato (+34,6%, pari a 94.125 veicoli)che raggiungono una quota di mercato del 5,3% nel mese e del 4,6% nel cumulato da inizio anno.
Le vendite di auto a benzina diminuiscono dell’1,2%, mentre il diesel cala del 21,7%. Nei primi nove mesi del 2017, le vendite ai privati si attestano al 44,7% di quota (-6,1% da inizio anno). Nello stesso periodo, le auto benzina conquistano il 52,7% del venduto e le diesel il 42,8%.
Settembre totalizza in Francia 170.645 immatricolazioni, pari al +1,1% rispetto alle 168.820 del settembre 2016, dati che riportano il cumulato dei primi 9 mesi dell’anno ad un +3,9%, con 1.560.879 unità contro 1.505.450 del 2016.
Sul fronte delle alimentazioni, continua il calo delle vetture diesel, che nei primi 9 mesi 2017 perdono il 5,6% rispetto allo scorso anno, con quota che passa dal 52,5% al 47,8% di quest’anno. Per la benzina, invece, (al 47,3% di quota nei 9 mesi 2017 contro un 43,6% dei nove mesi 2016), c’è un aumento dei volumi del 12,7%.
Con 57.363 veicoli, sono oltre 16.000 le vendite di auto ibride in più rispetto al periodo gennaio-settembre dello scorso anno, guadagnando così quasi l’1%. Incremento significativo (+16,6%) anche per le elettriche, che, con 18.763 veicoli, guadagnando una quota all’1,2%.
Secondo l’alimentazione, nei primi nove mesi del 2017 il mercato risulta così ripartito: diesel 47,8% di quota, in calo del 5,6%; benzina a 47,3% di share (+3% rispetto a gennaio-settembre 2016); alimentazioni alternative a 4,9% di quota.
Settembre chiude con 83.291 immatricolazioni, che equivalgono ad un +4,6% rispetto alle 79.591 unità dello dello scorso anno.
Nei primi nove mesi, invece, il mercato totalizza 933.142 vendite, in aumento del 6,7% rispetto alle 874.220 del cumulato 2016.
A settembre, insieme al noleggio, (-4,8%), il canale dei privati, pur con una crescita del 3,5%, è meno vigoroso a fronte delle performance per le società (+8,1%). Rallentano anche nei primi nove mesi le immatricolazioni a privati, che aumentano del 2,2%, con 462.110 vetture. Le società, invece, chiudono il periodo gennaio-settembre con 271.634 (+13,7%) e i noleggi con 199.398 e crescita dell’8,9%.
L’Anfac, l’Associazione spagnola dell’automotive, fa notare che il comparto delle vetture aziendali è quello con il maggior incremento, sia a settembre (+8,1%) che nel cumulato da inizio anno, quando registra una crescita a doppia cifra (13,7%). Ciò è dovuto al mancato rinnovo delle flotte negli anni più pesanti della crisi, operazione ora non più ulteriormente rinviabile.
Secondo l’alimentazione, nel progressivo da inizio anno le vetture diesel valgono il 49,5% del mercato spagnolo, quelle a benzina il 45,7%, ibride ed elettriche il 4,8%.
«I risultati del mercato italiano sostengono la nostra crescita economica - ha dichiarato Romano Valente, Direttore Generale dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere -: per questo guardiamo alla prossima Legge di Stabilità auspicando il recepimento delle richieste di rinnovo strutturale del Superammortamento e il rifinanziamento della Legge Sabatini, efficaci nel generare rinnovo del parco circolante, insieme alle politiche di ammodernamento di tutto il sistema infrastrutturale».
«Il mercato registra un rallentamento dovuto anche al confronto con un settembre 2016 dai volumi record in Europa - commenta Gianmarco Giorda, Direttore di Anfia - Nei primi nove mesi dell’anno il mercato europeo rimane comunque in crescita, con i cinque principali Paesi che pesano per il 72,4% del totale. Ma è da immatricolato e anche nel cumulato da inizio anno l’Italia registra la maggior crescita tendenziale (+9%).
Da segnalare la buona performance dei Paesi nuovi membri UE che, con immatricolazioni in crescita del 13,8% nel progressivo da inizio 2017, danno un contributo significativo all’incremento del mercato nel suo complesso».
«La battuta di arresto nel Continente - rileva Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto - è un segnale da monitorare e soprattutto ci fa riflettere sul dato italiano, che vanta una crescita sui nove mesi del +150% rispetto alla media del mercato europeo, la cui economia non è certo inferiore alla nostra. La verità è che per sostenere le quote di mercato stiamo registrando un vero exploit di auto KM0, cresciute del 40% rispetto al 2016. Il ‘valore aggiunto’ del nostro mercato, l’elemento che lo fa apparire come un Bengodi sta proprio qui, altrimenti saremmo allineati ai valori espressi dall’area Ue+Efta. Ha poi influito positivamente anche il superammortamento che ha spinto le vendite alle partite IVA. Altro elemento da soppesare è il canale privati, ossia delle famiglie, che a settembre ha perso in Italia quasi il -4% e il computo sui nove mesi è a -1,5%. I concessionari italiani esprimono infine soddisfazione per la scelta del Governo di non aumentare l’IVA: un pericolo scongiurato che avrebbe pesato molto sulle tasche degli italiani e sul tutto il comparto dell’automotive».