Mercato Europa: rimbalzo positivo ad agosto, + 3,4%

Mercato Europa: rimbalzo positivo ad agosto, + 3,4%
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Primo ma ancora effimero ritorno in terreno positivo delle vendite in Europa: ma il consuntivo da inizio anno resta molto pesante
20 settembre 2022

Potrebbe trattarsi solo di un miraggio estivo, come quando nel deserto sembra di vedere in lontananza un'oasi dove poter finalmente bere e riposarsi: il dato positivo registrato in Europa ad agosto, con il +3,4% dopo oltre un anno di forti contrazioni, in verità non illude nessuno.

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Il mercato dell'auto resta in pesante affanno, con forti cali non solo rispetto al 2021 ma soprattutto sui livelli ante-crisi pandemica, stagione 2019: dopo due terzi d'anno, sui dodici mesi precedenti il dato è di -11,8%, che diventa addirittura del -33,3% nei confronti del 2019, cioè l’anno che ha preceduto il grande crollo dovuto alla pandemia e a tutti gli altri fattori negativi che hanno colpito il settore.

A preoccupare sono poi le prospettive per il futuro prossimo, che non inducono alla speranza, tutt'altro: ai noti fattori di crisi (strascichi della pandemia, carenza di componenti, guerra in Ucraina) si sono aggiunti due carichi di briscola mica da ridere, l’aumento implacabile dei costi dell’energia e la crescita dell’inflazione, che incideranno in modo significativo anche sui prezzi delle nuove vetture.

In un contesto quindi critico, va segnalato il dato che arriva dai cinque maggiori mercati europei, tutti in crescita ed che ad agosto valgono ben il 64,4% delle immatricolazioni: il risultato migliore è proprio quello dell’Italia, che cresce del 9,9%, seguita da Spagna (+9,1%), Francia (+3,8%), la Germania (+3%) e Regno Unito (+1,2%).

Ma il confronto da inizio anno con la stagione pre-Covid resta impietoso, con cali tutti oltre la soglia del 33%: Francia -33,9%; Germania -34,2%; Italia -34,7%; Spagna -39,7%; Regno Unito -35,3%.

Tra i costruttori, Volkswagen conferma la sua leadership, crescendo di quasi un punto di share ad agosto (ora vale il 26,5% del totale) e distanziando quindi Stellantis pure in progresso (al 18,3% rispetto al 17% di dodici mesi fa) e Hyundai, in leggero affanno (vale oggi il 9,7% di quota rispeto al 10% del 2021); le posizioni sono invariate anche nel consuntivo da inizio anno, con il gruppo tedesco al 24,6% (26% nel 2021), quello franco-italiano al 19,2 (ex 20,6%) ed il coreano al 10% (prima valeva l'8,1%).

(immagini courtesy Unrae-Acea)

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