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Abbiamo forse imboccato il viale del tramonto, e magari non ce ne siamo ancora accorti: ma il segnale, confermato dai dati di vendita a novembre sui mercati di tutta Europa, fotografa una realtà dai toni grigio-scuro, tendenti al nero.
Acea ha computato nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata all’EFTA e al Regno Unito, nuove immatricolazioni per 864.119 unità a novembre, il -17,5% su novembre 2020; da inizio anno, dato quindi ormai consolidato, i volumi immatricolati arrivano a 10.824.670 unità, pari al + ,8% sul 2020, ma con un preoccupante -25,6% rispetto al 2019.
Il Gruppo Stellantis ha registrato in Europa, 171.779 immatricolazioni nel mese (-21,2%) con quota di mercato del 19,9%; da inizio 2021, le vendite arrivano a 2.201.337 unità (+0,8%), con quota del 20,3%, identica a quelle dei primi undici mesi del 2020).
Nel mercato tedesco sono state immatricolate a novembre 198.258 unità (-31,7%); da inizio 2021, le immatricolazioni arrivano a 2.394.502 unità, al -8,1% rispetto al 2020; le vetture intestate a società sono al 61,5% di quota, contro il 38,4% dei privati.
Con 40.270 nuove immatricolazioni (+39%), le elettriche toccano una quota di mercato del 20,3% nel mese, mentre le ibride sono 59.251 (-17,6% e 29,9% di quota), di cui 27.899 plug-in (-8,9%, con il 14,1% di quota); le auto a benzina valgono il 33,3% del totale (66.021 unità, -43,6%) e le diesel il 15,8% (31.252 unità, -55,7%); le auto a gas sono allo 0,7% di quota: 1.249 auto nuove GPL (0,6%) e 183 a metano (0,1%).
Nel 2021, le vetture a benzina sono al il 37,6% di quota, le diesel al 20,4%, le ibride al 28,6% (di cui il 12,2% plug-in), le elettriche al 12,8% e quelle a gas allo 0,6%.
La media delle emissioni di CO2 delle vetture immatricolate a novembre 2021 è di 104,3 g/km.
A novembre ci sono state 121.994 nuove immatricolazioni, il -3,2% su novembre 2020; da inizio anno, con 1.500.886 immatricolazioni, siamo al +2,5% sul 2020.
Nel mese, calano le vetture a benzina (-15,5%, al 36,7% di quota) e diesel (-41% e 18,6% di quota); le auto ad alimentazione alternativa crescono del 57,4% nel mese, arrivando al 44,7% di quota, e dell’85% da inizio anno, con quota del 37,9%; le ibride (27,6% di quota) superano il diesel.
Le ricaricabili sono al 10% di quota nel mese (+35%) e le non ricaricabili al 17,6% (+47,4%), mentre le elettriche valgono il 13,5% del mercato (+71%) e quelle a a gas il 3,7%.
Da inizio 2021, calano sia diesel (-29%) che benzina (-13%), che valgono il 41% del mercato. In crescita dell’80%, invece, le ibride non ricaricabili; la variazione positiva per le plug-in è del 111%, per le elettriche del 54% e per le auto a gas del 203%.
Il Paese iberico chiude novembre con 66.399 immatricolazioni, il -12,3% su dodici mesi fa e il -28,7% su novembre 2019; il saldo da inizio anno è positivo, al +3,8%, con 773.396 unità, mentre il confronto sul 2019 è molto negativo, attestandosi al -33%.
Nel dettaglio, secondo i canali di vendita, il mercato spagnolo a novembre è così diviso: 34.436 vendite a privati (-11,1% e 52% di quota), 28.733 alle società (-12,4% e 43% di quota) e 3.230 vendite per noleggio (-22,9% e 5% di quota); nel cumulato, abbiamo 330.823 vendite ai privati (-12% e 43% di quota), 294.310 a società (+5% e 38% di quota) e 148.263 per noleggio (+67% e 19% di quota).
Le vetture a benzina sono al 40,8% di quota a novembre (-18%) e al 45,9% da inizio anno (-6,7%); le ibride non ricaricabili valgono il 28,2% del mese (+22,4%) e il 25,2% nel cumulato (+69,5%); le diesel sono al 18,4% di quota a novembre (-42,1%) e al 19,8% da inizio anno (-26,4%), seguite da ibride plug-in (6,6% nel mese e 5% nel cumulato), dalle elettriche (4,2% nel mese e 2,6% nel cumulato) e dalle vetture a gas (1,9% nel mese ed 1,6% nel cumulato).
Le emissioni medie di CO2 delle nuove vetture si attestano a 120,5 g/km a novembre e 124,6 g/km nel 2021.
A novembre il mercato inglese vale 115.706 nuove autovetture, al +1,7% sul 2020, ma al -31,3% rispetto alla media quinquennale pre-pandemia; da inizio anno, le immatricolazioni sono 1.538.585, il +2,7% su gennaio-novembre 2020; la quota di mercato dei privati, nel mese si attesta al 54,1%, mentre le vetture per le società sono al 44,1%.
Le diesel arrivano al 5,1% di quota nel mese e all’8,5% nel cumulato, quelle a benzina al 43,3% nel mese e al 46,8% da inizio anno, mentre le ibride non ricaricabili sono al 23,5% a novembre e al 27,2% nel 2021; infine, le vetture elettriche valgono il 28,1% del totale del mese (18,8% le BEV, 9,3% le PHEV) e il 17,5% da inizio anno (10,6% le BEV, 6,9% le PHEV).
«In termini di volumi - ragiona Paolo Scudieri, presidente d Anfia - si tratta del novembre peggiore dal 1993 e nei cinque maggiori mercati la contrazione delle immatricolazioni, pari al 18,5%, è più severa della media UE, mentre la quota complessiva sul totale immatricolato si attesta al 70,2%. Alla luce di queste dinamiche, il mercato europeo potrebbe chiudere il 2021 poco sotto i livelli dello scorso anno, mentre anche per il 2022 ci sono nubi all’orizzonte: oltre alla crisi dei semiconduttori, occorrerà monitorare con attenzione i rincari delle materie prime e, ovviamente, l’evolversi delle normative legate alla transizione ecologica, in primis le proposte di modifica del regolamento sulla riduzione delle emissioni di CO2 di vetture e veicoli commerciali leggeri contenute nel pacchetto Fit for 55. Secondo il recente studio pubblicato da CLEPA e Strategy&-PwC, un approccio centrato sui soli veicoli elettrici porterebbe alla perdita di circa mezzo milione di posti di lavoro in ambito UE, almeno settantamila dei quali in Italia. Per questo stiamo lavorando affinché in UE si torni a difendere il principio di neutralità tecnologica: integrare l’elettrificazione con l’utilizzo di carburanti rinnovabili».