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Buone notizie dal fronte europeo: ad ottobre, le immatricolazioni di nuove vetture nell’area UE+Efta sono state 1.214.989, corrispondenti ad una crescita complessiva dell’8,6%, cui hanno contribuito quasi tutti i mercati nazionali, ad eccezione della Gran Bretagna, Norvegia, Islanda ed il (piccolo) canale di Cipro.
A determinare al performance positiva di ottobre ci sono da un lato gli strascichi del sistema di omologazione WLTP, che nel 2018 aveva determinato ad agosto una forte crescita delle immatricolazioni di modelli non in regola con la nuova normativa cui era seguita una difficoltà di approvvigionamento per la indisponibilità nella rete commerciale di vetture in regola con la nuova normativa, oltre alla forte domanda per le flotte aziendali.
Dopo il dato positivo di settembre (+14,4%, vedi qui), quello di ottobre porta aria fresca ad un comparto nella prima metà dell’anno decisamente debole: il primo semestre si è infatti chiuso con un calo del 3,1%, ma nel comulato dei primi dieci mesi la variazione negativa si limita ad un meno pesante -0,7%, stanti le attuali 13.330.918 immatricolazioni rispetto alle 13.427.130 unità di dodici mesi fa; inoltre, grazie all’inerzia positiva degli ultimi mesi è addirittura possibile sbilanciarsi per una fine d’anno non solo in pareggio rispetto al 2018, quanto in modesto incremento.
Se tali premesse fossero rispettate, insomma, il 2019 potrebbe archiviarsi intorno a quota 15.600.000, livello inferiore solo del 2,4% rispetto al massimo riportato nel 2007, prima dell’inizio della grande crisi.
A confortare gli analisti ci sono anche i dati legati alla vendita di vetture alimentate a gasolio, che dopo l’effetto negativo del dieselgate mostrano segnali di ripresa, ad iniziare dal mercato tedesco dove la quota del diesel sul totale delle immatricolazioni ha ricominciato a salire, con analoga indicazione in arrivo dal mercato francese.
Le marche italiane hanno registrato ad ottobre in Europa, 67.896 immatricolazioni (+2,5%), con quota di mercato del 5,6%: sono in crescita, nel mese, tutti i brand, Fiat (+1,3%), Jeep (+5,1%), Lancia/Chrysler (+6,9%) e Alfa Romeo (+11,4%).
Nei primi dieci mesi del 2019, le immatricolazioni delle marche italiane sono state 809.138 (-9,2%) con quota del 6,1%; risultato positivo per Jeep (+1,2%) e Lancia/Chrysler (+26,7%).
Nel mercato tedesco sono state immatricolate a ottobre 284.593 unità (+12,7%) e nei primi dieci mesi del 2019, il mercato arriva a 3.024.751 unità (+3,4%).
Nel mese, le vendite ai privati aumentano del 7%, conquistando il 34% del mercato, quelle a società sono in crescita del 16% e rappresentano il 66% del totale. Il bilancio per alimentazione ad ottobre evidenzia una quota del 58% delle vetture a benzina (+4,5%), del 31% delle auto diesel (+10%) e dell’11% di quelle ad alimentazione alternativa.
Ad ottobre sono in calo le vendite di autovetture GPL (-64%), mentre quelle a metano, più che triplicate, valgono lo 0,3% del mercato.
Le vetture ibride vendute sono state 26.382 e rappresentano il 9,3% del mercato di ottobre, in crescita del 139%; tra le ibride, le ricaricabili rappresentano il 2,4% del mercato, in aumento del 248%; le elettriche pure, infine, crescono del 47% e rappresentano l’1,7% delle vendite.
Ad ottobre in Francia si registrano 188.987 nuove immatricolazioni, pari al +’8,7% rispetto a ottobre 2018; il cumulato dei primi dieci mesi del 2019 è di 1.830.354 unità, con un calo dello 0,3% rispetto al periodo gennaio-ottobre 2018.
Secondo l’alimentazione, le immatricolazioni di auto diesel crescono lievemente (+0,5%) e la quota si attesta al 33,5% (era del 36,2% a ottobre 2018), ma nel cumulato sono in diminuzione del 14%; le vetture a benzina, con il 57% del mercato, conquistano oltre mezzo punto di quota rispetto a ottobre 2018, con volumi in crescita del 10%, mentre il mercato delle auto ad alimentazione alternativa rappresenta il 9% del totale, in aumento del 38%, con 17.704 unità, di cui 4.382 elettriche (+53% e 2,3% di quota), 2.047 ibride plug-in (+99% e 1,1% di quota), 10.349 ibride tradizionali (+19% e 5,5% di quota).
Il mercato inglese a ottobre totalizza 143.251 autovetture (-6,7%) e nei primi dieci mesi dell’anno i volumi complessivi raggiungono 2.005.522 unità, pari al -2,9% rispetto allo stesso periodo del 2018.
Ad ottobre, le vendite ai privati diminuiscono del 13%, con il 42% di quota, mentre le flotte aziendali registrano volumi in crescita dello 0,3% con quota del 56%.
Prosegue la contrazione di auto diesel (-28%), con riduzione della quota al 24% (-7,5% rispetto a ottobre 2018); nel cumulato, il calo è del 21% e la quota del 26%, cioè il -6% rispetto allo stesso periodo del 2018.
Cresce invece del 2% nel mese la quota delle auto nuove a benzina, che conquistano ben il 62% del mercato, ma in calo tendenziale del 3,2%; le auto ad alimentazione alternativa valgono il 13% del mercato di ottobre, in aumento del 49%.
Nel Paese iberico si registrano 93.961 immatricolazioni ad ottobre (+6,3%) e nei primi dieci mesi del 2019, i volumi complessivi si attestano a 1.059.275 (-6,3%).
Nel dettaglio, il mercato di ottobre risulta così ripartito: 49.112 unità ai privati (-7% e quota del 52%), 39.491 alle società (+29% e quota del 42%), 5.358 per noleggio (+7% e una quota del 6%), mentre il mercato dei primi dieci mesi del 2019 totalizza 485.011 vendite ai privati (-12% e quota del 46%), 358.755 alle società (+0,5% e quota del 34%) e 215.509 vetture per noleggio (-2,4% e quota del 20%).
Secondo l’alimentazione, le vetture diesel ad ottobre sono diminuite del 4% rispetto a ottobre 2018, con quota del 29,5%, quelle a benzina sono aumentate del 6%, con quota del 56% mentre vetture alternative valgono il 14% del mercato con 13.474 unità (+38%); in crescita, nel mese, elettriche (+48% e 0,9% di quota), ibride plug-in (+83% e 0,8% di quota) e ibride non ricaricabili (+51% e 11% di quota), mentre diminuiscono le auto a gas (-18,5% e 1,8% di quota).
«La domanda di autovetture nei principali mercati europei - rileva Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’Unrae - è debole nella componente dei privati e sostenuta solo dagli acquisti di auto aziendali. D’altra parte, con un trattamento fiscale decisamente più favorevole alle auto aziendali rispetto all’Italia in quegli stessi mercati la quota di vetture acquistate dalle società, compresa tra il 54% e il 65% nel 2019, è più alta che in Italia, dove siamo al 43%), favorendo un più rapido rinnovo del parco circolante che ha quindi un’anzianità media anche di tre anni inferiore rispetto al nostro Paese. Ribadiamo quindi la nostra più ferma contrarietà a qualunque proposta di aumento della tassazione sulle auto aziendali in uso promiscuo, che colpirebbe il segmento più dinamico del mercato, non solo rallentando lo svecchiamento del parco con un impatto negativo sull’ambiente e sulla sicurezza dei cittadini, ma risultando del tutto inefficace, se non addirittura controproducente dal punto di vista del gettito fiscale, come dimostra una rigorosa analisi di impatto elaborata dal nostro Centro Studi e già in possesso delle Istituzioni».
«Il dato positivo europeo di ottobre - commenta Paolo Scudieri, Presidente di Anfia - il migliore in termini di volumi da ottobre 2009, beneficia del confronto con lo stesso mese dello scorso anno, quando i volumi erano risultati in calo del 7,4% per effetto dell’entrata in vigore della normativa WLTP. I cinque major market, nel complesso, hanno immatricolato il 71% dei volumi UE di ottobre, mentre l’area dei nuovi Paesi membri, con un rialzo dei volumi del 15,8%, rappresenta il 10% del mercato complessivo del mese. L’ultima previsione di Acea, dello scorso giugno, ipotizzava una chiusura del 2019 a -1% per il mercato auto europeo: se il trend positivo evidenziato a settembre e a ottobre dovesse proseguire negli ultimi due mesi dell’anno, tuttavia, la chiusura dell’anno avrà sicuramente il segno positivo».