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Pesante indice negativo anche in giugno per le immatricolazioni in Europa Occidentale (UE+Efta+UK): nel mese, nell’area sono state immatricolate 1.131.843 autovetture, pari al -24,1% su giugno 2019.
In un quadro generale dominato da risultati negativi, in fondo al tunnel si intravede una piccola luce, segnale che vale come speranza per tutto i settore: il mercato francese registra a giugno un incremento dell’1,2%, determinato dal piano di incentivi varato dal Governo che ha destinato al sostegno dell’auto ben otto miliardi di euro.
Nel primo semestre del 2020 i volumi immatricolati si attestano a 5.101.669 unità, in flessione del 39,5% rispetto al 2019; il bilancio di metà anno vede cali del 50,9% in Spagna, del 48,5% nel Regno Unito, del 46,1% in Italia, del 38,6% in Francia e del 34,5% in Germania per citare i principali mercati, mentre il calo minimo si registra in Finlandia (-21,4%) e quello massimo in Croazia (-54,4%).
Le marche italiane hanno registrato, in Europa, 64.927 immatricolazioni nel mese (-28,2%), pari ad una quota del 5,7%; da inizio anno, le vetture italiane vendute in Europa sono state 290.562 (-46,3%), con valore di penetrazione del 5,7%.
Quello transalpino a giugno diventa il principale mercato europeo, con 233.814 immatricolazioni che corrispondono ad una crescita dell’1,2% su giugno 2019; nei primi sei mesi del 2020, la flessione si attesta al 38,6%, con 715.798 unità vendute.
La scossa agli acquisti arriva dagli incentivi all’acquisto e alla rottamazione, offerti a privati ed imprese, concentrati sulle vetture elettrificate, ma destinati in misura minore anche alle vetture ad alimentazione tradizionale invendute nei concessionari durante la fase acuta dell’emergenza sanitaria, entrati in vigore il 1° giugno e che termineranno a fine 2020.
A giugno, le immatricolazioni di auto diesel si riducono del 14% e la quota si attesta al 29%, 5 punti in meno su giugno 2019; le auto a benzina, con il 52% del mercato, perdono il 7% di quota, con volumi in flessione dell’11%; le vetture ad alimentazione alternativa valgono a giugno il 19% del mercato, con 44.695 unità (+178%), di cui 13.725 elettriche (+205% e 5,9% di quota), 7.265 ibride plug-in (+439% e 3,1% di quota) e 20.824 ibride tradizionali (+109% e 8,9% di quota).
Nei primi sei mesi dell’anno, le immatricolazioni per alimentazione risultano così ripartite: 51% benzina, 31% diesel, 11% ibride (di cui 2,8% ricaricabili), 6,3% elettriche.
Il mercato dell’usato, infine, registra nel mese 595.942 unità, il +29,1% su giugno 2019; nei primi sei mesi del 2020 sono 2.363.278 unità (-17,4%).
Nel mercato tedesco sono state immatricolate a giugno 220.272 unità (-32,3%); nel primo semestre 2020, le nuove vetture sono state 1.210.622, in ribasso del 34,5%.
Nel mese, le vendite ai privati calano del 38%, ora al 33% del mercato, mentre quelle a società sono in diminuzione del 29% e valgono il 67% del totale.
Le vendite di vetture a benzina sono state 113.480, pari al 51,5% del totale, in calo del 42%, mentre le diesel sono 67.300 (-34,5%), il 31% dell’immatricolato, e quelle ad alimentazione alternativa il 17,5%; tra queste ultime, le ibride sono il 13,7%, (30.254 unità, +61%), di cui il 5% ricaricabili (10.749 unità, +274%); le vetture elettriche sono al 3,7% del mercato, con 8.119 immatricolazioni, in crescita del 41%, mentre le vetture a metano sono state 751 e quelle a GPL 339.
Il mercato inglese a giugno totalizza 145.377 nuove registrazioni (-34,9%), che diventano 653.502 (-48,5%) nel cumulato gennaio-giugno 2020: pur in miglioramento rispetto a maggio (che si era chiuso a -89%), l’andamento di giugno viene valutato non come una vera ripresa, quando come uno stentato riavvio; molte immatricolazioni del mese sono relative ad ordini fatti prima della pandemia, e la rinnovata disponibilità a spendere è da verificare.
Analizzando il mercato per alimentazione, le auto diesel sono in calo del 60% nel mese e del 65% nel cumulato, con quota ridotta al 40% nel mese e al 18% nel primo semestre; le auto a benzina si riducono del 40% a giugno, con il 60,5% di quota, e perdono il 52% nel cumulato (60% di quota).
Le alimentazioni alternative valgono il 24% del mercato a giugno, pari al +74%, e valgono il 22% del mercato dei primi sei mesi (+32%); a giugno, le BEV sono il 6% del mercato e crescono in volumi del 262%, mentre nel cumulato la quota è del 5%, con aumento dei volumi del 159%; in crescita le vetture con alimentazioni ibride: +117% per le ricaricabili, +19% le full hybrid, +53% le mild hybrid diesel e +63% le mild hybrid a benzina.
Nel mese, la quota di mercato dei privati si attesta al 50%, in calo del 19%, mentre le vetture aziendali si riducono del 45% e valgono il 48% del totale.
Nel paese iberico ci sono state 82.651 immatricolazioni a maggio 2020, il -36,7% su giugno 2019; nel primo semestre, con 339.853 unità, il mercato è in flessione del 50,9%.
Secondo i canali, in Spagna a giugno il mercato è così diviso: 44.694 vendite ai privati (-11% e quota del 54%); 28.114 vendite a società (-28% e quota del 34%) e 9.843 vendite per noleggio (-76% e quota del 12%), mentre nel il cumulato da inizio anno è ripartito in 162.654 vendite ai privati (48% del totale, in calo del 45%), 120.082 vendite a società (35% di quota, -44%) e 57.117 vendite per noleggio (17% del totale, -69%).
A giugno, crescono solo le vetture ibride plug-in (+230%) e ibride tradizionali (+23%), mentre calano diesel (-28%, il 29% del totale), benzina (-48%, il 52,5% del totale), elettriche (-34%, l’1% del totale) e vetture a gas (-63,5%, l’1,3% del totale); nel complesso, le vetture ad alimentazione alternativa crescono del 7% nel mese e valgono il 18% del mercato. Nel primo semestre 2020, sono in ribasso tutti i tipi di alimentazione, tranne le vetture ibride plug-in (+59%).
«Nel secondo mese dalla fine del lockdown - rileva Paolo Scudieri, presidente dell’Ancia - il mercato europeo subisce ancora un forte ribasso, pur se inferiore a quello dei tre mesi precedenti. Nonostante le misure di stimolo alla domanda introdotte dalla maggior parte dei major market, il recupero delle vendite si prospetta lento e difficoltoso, visto il tremendo impatto della crisi legata all’emergenza sanitaria sull’economia europea e l’incertezza sulle evoluzioni dei prossimi mesi. L’Italia, che la Commissione europea stima come l’economia più in sofferenza, con un calo del PIL previsto dell’11,2%, ha fatto un primo passo nella direzione del sostegno al comparto automotive, con l’approvazione alla Camera delle misure di supporto previste dal DL Rilancio. Purtroppo, le pochissime risorse stanziate darebbero un contributo insufficiente alla ripartenza del mercato. Ci auguriamo, quindi, che se ne possano reperire a breve di ulteriori per dare un effettivo impulso agli acquisti e alla sostituzione dei veicoli più vecchi in circolazione, indirizzando le scelte dei consumatori verso le alimentazioni alternative, in linea con il rispetto degli obiettivi europei di decarbonizzazione della mobilità».
«Il comparto automotive - afferma Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’Unrae - è un asset fondamentale per l’economia europea, in termini occupazionali, di contributo al Pil e di gettito fiscale. A causa di una delle più gravi crisi economiche che l’industria dell’auto abbia mai fronteggiato, l’Acea ha rivisto al ribasso le stime per il 2020, a 9,6 milioni di vetture in Europa, con un crollo del 25% e perdita di oltre 3 milioni di vetture rispetto al 2019, il livello più basso dal 2013. Tale scenario può essere mitigato solo con piani immediati e concreti di sostegno al settore nei vari Paesi e con misure strutturali a 360°, che incidano su domanda, offerta ed infrastrutture. Salutiamo con favore la definitiva approvazione, oggi al Senato, della conversione in Legge del DL Rilancio, ed auspichiamo un congruo rifinanziamento del fondo per gli incentivi, estesi ad una terza fascia di emissioni, per consentirne come previsto l’operatività fino a fine anno».