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L’Europa che si presenta all’appuntamento di metà anno ha un fiato un po’ grosso: d’altro canto, è naturale che dopo ben 43 mensilità di continua crescita inizino ad affiorare delle incertezze.
Così, con la chiusura di giugno, il mercato continentale dell’auto (Ue+Efta) appare in rallentamento: secondo i dati diffusi da Acea, l’associazione dei costruttori europei, nel mese si è registrato un incremento del +2,1% sullo stesso periodo dello scorso anno, con 1.540.299 nuove immatricolazioni rispetto alle 1.508.185 del 2016. Il totale di giugno porta così il consuntivo del primo semestre a circa 8,5 milioni di nuove auto (per la precisione, 8.461.476 contro le 8.092.227 di un anno fa), che significano un +4,6% sullo stesso periodo del 2016.
Nell’analisi dei dati, appaiono consistenti le performance in negativo di Regno Unito (un ulteriore -4,8%) e Germania (-3,5%); l’Italia (+12,9%) si conferma invece la piazza più dinamica del comparto, la sola a crescere a doppia cifra, seguita da Spagna (+6,5%) e Francia (+1,6%).
Nonostante giugno si sia attestato sulle 327.693 unità, con flessione del 3,5% rispetto alle 339.563 di giugno 2016, il mercato dell’auto in Germania chiude il primo semestre 2017 in territorio positivo, con un incremento del 3,1% con 1.787.026 vendite contro le 1.733.839 dello stesso periodo dello scorso anno.
Di queste, nel primo semestre, sono state 617.847 le vendite a persone fisiche (34,6% di quota) e 1.168.660 le immatricolazioni a persone giuridiche (65,4%).
Dall’analisi per alimentazione, emerge a giugno un calo a doppia cifra per il diesel, che perde il 18,6%, fermandosi a 127.217 veicoli, al 38,8% di quota. Migliori i risultati della benzina che, al 58,2% di rappresentatività, chiude giugno con un aumento del 7,1% dei volumi, portandosi a 190.701 veicoli immatricolati.
Calo importante nel mese anche per GPL (-14,4%) e metano (˗34,4%) mentre spiccano il volo, rispetto a giugno 2016, le ibride (+95,9%) e soprattutto le elettriche (+163,6%).
Nei sei mesi, invece, il diesel si attesta su una rappresentatività del 41,3%, la benzina del 55,8%, con le ibride al 2,1% e le elettriche allo 0,6%.
Dopo il primo trimestre record, dovuto alle modifiche della VED, prosegue la flessione nel Regno Unito, che con 243.454 immatricolazioni segna il terzo calo consecutivo, registrando un -4,8% nel mese di giugno contro le 255.766 di giugno 2016; tutto questo contribuisce a portare in terreno negativo anche il mercato del primo semestre, che con 1.401.811 unità segna un decremento dell’1,3%.
Flessione nel mese per tutti i canali di vendita: le società perdono l’8,3%, i privati calano del 7,8% e le flotte del 2,4%.
Nel semestre, invece, restano ancora in positivo le società, al 4% di quota, che crescono del 2,7% in volumi, le flotte con un +1,5% al 52% di rappresentatività con 728.582 vendite, mentre calano i privati del 4,8% con 617.679 immatricolazioni.
Sul fronte delle alimentazioni, nel semestre si registra una forte diminuzione delle vendite di vetture diesel che, al 43,8% di quota, calano del 9,9%, mentre prosegue l’incremento per le alimentazioni alternative con un +27,5% a 58.657 unità (4,2% di quota). Aumento della benzina del 5,2%, che si attesta al 52,1% del totale delle vendite.
Con le 230.926 nuove immatricolazioni, il mercato francese chiude giugno con un +1,6% rispetto al giugno 2016, quando furono immatricolate 227.353 unità.
Con questo risultato il semestre è in crescita del 3%, con 1.135.267 vetture contro il 1.102.429 del primo semestre 2016.
Come nei mesi precedenti, prosegue il calo delle immatricolazioni di vetture alimentate a gasolio che, nel primo semestre, perdono il 6,6% con 544.001 immatricolazioni e quota del 47,9%, quasi 5 punti in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Quota simile (47,4%) per la benzina, che in sei mesi registra 537.782 auto nuove (+12,5% rispetto alle 477.974 dello scorso anno).
Seguono le ibride con 39.360 unità, 10.000 in più rispetto allo scorso anno, al 3,5% del totale delle vendite e le elettriche con l’1,2%.
Grazie alle 131.797 vendite di giugno (+6,5% rispetto alle 123.790 di giugno 2016), nel primo semestre 2017 in Spagna sono state immatricolate 667.494 autovetture nuove, il 7,1% in più rispetto alle 623.234 dello stesso periodo dello scorso anno.
Maggiore impulso alle vendite è arrivato dalle società e dai noleggi, che hanno registrato crescite molto più robuste del canale dei privati, che a sua volta riporta un incremento inferiore al mercato (+2,4%), con un totale di 308.386 vendite, a dimostrazione della necessità di un piano di sostegno.
Le società, invece, hanno chiuso il semestre con 183.386 unità (+13,9%) e il noleggio, nonostante il calo del 3,2% di giugno, archivia il semestre con un incremento del 9%.
«L’Europa - ha commentato Romano Valente, Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere - continua la sua ripresa, ma comincia a registrare gli effetti del cambio nel Regno Unito delle politiche dell’auto. L’Italia marca per la settima volta in tre anni e mezzo un semestre positivo. Il comparto dell’auto in Italia è attivo in tutte le sue componenti, nonostante il moderato calo delle vendite nel canale privati: il noleggio, in particolare quello a breve termine, viaggia a gonfie vele grazie alla maggiore domanda turistica; anche il lungo termine e le vendite a società sono attive grazie al Superammortamento, che auspichiamo diventi strutturale nella prossima manovra economica».
Per il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi: «Le vendite auto europee sono trainate dal mercato italiano, che a giugno fa sei volte meglio della media europea e nel semestre viaggia a velocità doppia rispetto alla performance del Vecchio Continente. Ma non è il caso di abbandonarsi a facili entusiasmi: secondo l’Osservatorio Federauto, che dispone dei dati di una vasta campionatura dei concessionari su tutto il territorio nazionale, su giugno ha influito una forte iniezione di vetture a “chilometri zero“, di ben il 14% del totale immatricolato. Nello scorso mese è stata infatti fortissima la spinta delle Case, e di riflesso dei concessionari, per raggiungere i target del semestre e non perdere premi e quote di mercato. L’effetto è stato una crescita delle società – canale dove sono inserite le “chilometri zero“, del 33% rispetto a giugno 2016. Ma c’è un altro dato che allarma: le “chilometri zero“ rispetto al 2016 sono cresciute di circa il 30%. E anche sulla crescita esponenziale del noleggio potrebbero celarsi delle forzature. In una parola: forse non è proprio oro tutto quello che luccica».