Mercato Europa: febbraio difficile, -7,2%

Mercato Europa: febbraio difficile, -7,2%
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Flessione delle immatricolazioni su tutti i principali mercati: un anticipo della tempesta in arrivo per via dell’emergenza Covid-19, che colpisce produzione e vendite
18 marzo 2020

Ultimo bollettino prima del Coronavirus: Acea ha raccolto i dati in arrivo da tutti i mercati del continente (Unione europea allargata ad EFTA e Regno Unito che, ricordiamo, dal 1° febbraio non fa più parte dell’Unione): il totale delle immatricolazioni a febbraio si ferma a 1.066.794 unità, il -7,2% rispetto a febbraio 2019.

Nei primi due mesi del 2020, si toccano 2.202.010 unità, pari al -7,3% sull’anno precedente.

Le marche italiane hanno riportato in Europa 74.852 immatricolazioni a febbraio (-6,9%), con quota di mercato del 7%, la stessa del 2019; sono in crescita le vendite del marchio Fiat (+1,6%) e Lancia/Chrysler (+1,8%); nel primo bimestre, le immatricolazioni “italiane“ sono state 142.971 (-6,6%) con una quota del 6,5% (6,4% nel 2019).

Germania

A febbraio sono state immatricolate in Germania 239.943 vetture (-10,3%) ed il totale del primo bimestre si attesta a 486.243 (-9%), mentre la VDA, Associazione tedesca dell’automotive, rileva un pesante calo degli ordini raccolti a febbraio 2020 (-19%), con gli ordini domestici diminuiti del 18% e gli esteri del 14%, soprattuto per via del calo di domanda cinese.

A febbraio, le vendite ai privati calano del 16% e valgono il 33% del mercato, quelle a società sono in diminuzione dell’8% e si attestano al 67% del totale.

Per le alimentazioni, a febbraio abbiamo una quota del 52% di vetture a benzina (-22%), del 32% di vetture diesel (-13%) e del 16% di auto ad alimentazione alternativa; si impennano del 183% le vendite di auto a metano, con quota di mercato ancora residuale (0,3%), mentre quelle a GPL calano del 93%:

Le vetture ibride vendute sono state 30.000 (12,5% di quota), quasi raddoppiate rispetto a febbraio 2019; tra esse, le ricaricabili (8.354 unità) valgono il 3,5% del mercato, in aumento del 279% e quelle in puro elettrico sono state  8.154 (quota del 3,4%), in crescita del 76%; con oltre 16.500 unità, le ricaricabili conquistando un nuovo record mensile.

A febbraio, le Case tedesche hanno migliorato la quota di auto elettriche sul mercato domestico, giunta al 63% dal 39% di febbraio 2019; la media delle emissioni di CO2 delle vetture immatricolate a febbraio 2020 è di 149,6 g/km.

Il mercato delle auto usate cresce dell’1,3% a febbraio, con 565.020 trasferimenti; nel primo bimestre le vetture usate sono state 1.198.159, pario al +3,4%.

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Francia

Oltralpe si registrano 167.782 immatricolazioni, in flessione del 2,7% su febbraio 2019; nel primo bimestre, la caduta tocca il -7,8%, con 302.011 unità.

Le vendite di auto diesel si riducono del 4%, con una quota del 35,2% (35,7% a febbraio 2019); le benzina, con il 48,3% del mercato, perdono quasi il 9% di quota su febbraio 2019, con volumi in flessione del 18%; le auto ad alimentazione alternativa valgono il 16,5% del mercato a febbraio, con 27.622 unità (+139%): 9.451 elettriche (+228%, 5,6% di quota), 3.885 ibride plug-in (+204%, 2,3% di quota) e 13.976 ibride tradizionali (+98%, 8,3% di quota).

Il mercato dell’usato, secondo le stime di CCFA, registra nel mese 496.225 unità, +9% su febbraio 2019; nel primo bimestre 2020, si arriva a 999.080 unità (+10,5%). 

Spagna

A febbraio le immatricolazioni sono state 94.620, il -6% su febbraio 2019; nel primo bimestre, il mercato è così in flessione del 6,8%, con 181.063 unità.

Il canale dei privati è in ribasso dell’11% nel mese (quota 43,5%), confermando una tendenza in essere da molti mesi; le vetture aziendali registrano, invece, la prima flessione da agosto 2019, chiudendo a -2% (quota 34%) e anche il comparto del noleggio è in diminuzione (-2% nel mese e quota del 22,5%).

Secondo l’alimentazione, le vendite di diesel nel mese sono diminuite del 12% su febbraio 2019 e detengono una quota del 28%, mentre le benzina sono calate del 13%, con quota del 56%; le etture ad alimentazione alternativa valgono il 16,5% del mercato del mese (+56%): crescono elettriche (+85% e 1,7% di quota), ibride plug-in (+183% e 1,3% di quota), ibride non ricaricabili (+72% e 12,6% di quota), e si riducono le vetture a gas (-54% e 0,9% di quota).

Gran Bretagna

Il mercato inglese, infine, a febbraio vale 79.594 unità (-2,9%), trascinato in basso dalla nuova contrazione delle vendite ai privati (-7,4%, 2.741 unità in meno su febbraio 2019 e quota di mercato del 43%); nel canale delle flotte, vendite pressoché stabili (+0,1%), con quota del 55%. 

Febbraio, ricordiamo, è tradizionalmente un mese dai volumi contenuti poiché precede il cambio delle targhe previsto a marzo.

Nei primi due mesi dell’anno, le immatricolazioni si attestano a 228.873 unità, -5,8% sul primo bimestre 2019.

Prosegue a febbraio la contrazione del diesel (-27%), con riduzione della quota al 22% (-7% su febbraio 2019), mentre nei primi due mesi del 2020 la flessione è del 33%; le auto nuove a benzina calano del 7% nel mese e del 9% nel cumulato, con il 61% di quota, mentre quelle ad alimentazione alternativa valgono il 19% del mercato di febbraio (+132%).

Le immatricolazioni di auto elettriche a batteria crescono del 243% e le ibride plug-in del 50%; ancora, auto full-hybrid in rialzo del 72%, mentre è boom di vendite per le mild-hybrid diesel (+468%) e mild-hybrid benzina (+188%).

Le ricaricabili conquistano così il 6% del mercato, mentre le ibride tradizionali valgono il 12%.

I commenti della Associazioni

«Febbraio è ancora un mese in sordina per il mercato auto europeo - commenta Paolo Scudieri, Presidente di Anfia - per via di svariati fattori, tra cui le riforme della tassazione dei veicoli in alcuni stati membri. Tutti e cinque major market, compreso il Regno Unito, che rappresentano il 70% del totale immatricolato, accusano una flessione delle immatricolazioni nel mese e, nel complesso, mostrano un calo in linea con la media europea.  L’epidemia da Covid-19 sta già mettendo a dura prova la produzione e il mercato automotive, anche se i contraccolpi maggiori sono attesi per i prossimi mesi. Per questo, i governi nazionali e l’UE stanno mettendo in campo provvedimenti per la salvaguardia delle economie degli Stati membri e della competitività dell’industria dell’Unione, sia in questa difficile congiuntura, che dopo il superamento della crisi. Il governo italiano ha varato misure urgenti di sostegno alle famiglie, lavoratori e imprese, ma nei prossimi mesi potrebbe essere necessario un intervento ad hoc per il settore automotive, già messo a dura prova dalla transizione tecnologica e produttiva».

«I dati di febbraio, non ancora influenzati dall’emergenza da coronavirus - commenta Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’Unrae - confermano la crisi ormai strutturale del mercato auto europeo, sorretto dai grandi sforzi economici di Case automobilistiche e reti di distribuzione. L’outlook per il 2020, già negativo prima dell’inizio del dramma sanitario che il mondo sta vivendo, rischia di diventare insostenibile per la situazione economica e sociale che ne scaturisce, gravissima, e senza precedenti. Da quando sono state applicate all’intero territorio nazionale le misure di contenimento dell’epidemia, il mercato in Italia ha registrato un vero tracollo, con poche decine di immatricolazioni al giorno e previsione per marzo di meno di 30.000 unità contro le 194.000 di marzo 2019. Con un ritardo di qualche giorno, gli altri mercati europei stanno seguendo le orme dell’Italia: quasi tutti gli impianti di produzione sono stati bloccati, salvo rare eccezioni, con effetti pesantissimi sull’occupazione e sul contributo economico che il settore automotive fornisce in tutta Europa. Ritieniamo urgente la predisposizione da parte delle istituzioni europee e nazionali di misure integrate e coordinate a supporto della filiera automotive continentale, che occupa quasi quattordici milioni di persone». 

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