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Il grande sogno europeo di conversione ambientalista rischia di diventare un incubo: non solo si registra un pesante calo generale in tutti i principali mercati, ma iniziano a passare in terreno negativo anche i modelli legati alla transizione energetica.
Il futuro si annuncia critico: i dati diffusi da Acea indicano che nei Paesi dell’Europa Occidentale,(UE+EFTA+UK) le autovetture immatricolate sono state 830.447 pari al -20,2% su aprile 2021 e al -38,3% sull’ultimo aprile pre-pandemia, quello del 2019.
Ed in parallelo anche il consolidato da inizio anno è sconfortante, con un -13% sul 2021 e addirittura -34,7% sul 2019.
Le cause sono note: la pandemia con i suoi effetti e cambiamenti dell'organizzazione della vita sociale, lavorativa e familiare; la crisi dei microchip, la crescita dell’inflazione che erode il potere di acquisto dei salari, l'aumento indiscriminato del costo dei carburanti e, ciliegina sulla torta (avvelenata), l’impatto della guerra in Ucraina, al momento solo psicologico ma che presto potrebbe trasformarsi anche in termini materiali.
In Germania il dato di aprile si condensa in -21,5% sul 2021 e -42% sul 2019, con immatricolazioni in calo anche per le vetture elettriche; in Francia si registra un -22,6% ad aprile 2022 sullo stesso mese del 2021 e -42,2% sul 2019; in Spagna il calo in aprile è del 12,1% sul 2021 e del 42,1% sul 2019, mentre in Gran Bretagna aprile 2022 ha chiuso al -15,8% sul 2021 e al -26% 2019.
Nella diffusione di veicoli elettrici (BEV e ibridi plug-in), la quota italiana dell’8,7% sul totale colloca il nostro Paese all’ultimo posto rispetto ai mercati più importanti: sono brillanti i risultati di Germania (24,3%), Regno Unito (16,2%), Francia (21,1%) e anche Spagna fa meglio di noi (9,1%).
Il Gruppo Stellantis ha registrato, in Europa ad aprile 155.861 immatricolazioni (-31%), mentre da inizio anno i volumi ammontano a 679.660 unità (-24,1%).
Tra i costruttori, la leadership resta al Gruppo Volkswagen, pur in regresso con il 24,1% di share di aprile rispetto al 26,7% di un anno fa; al secondo posto Stellantis, ferma al 18,8% ed anch'essa in regresso rispetto al 21,7 del 2021, mentre al terzo posto si attesta Hyundai Group, che supera la soglia del 10% (per la precisione 10,7%), in netta crescita rispetto al 7,6% di un anno fa.
Da inizio anno, le quote sono del 23,9% (in precedenza 25,4%) per Volkswagen, del 19% (ex 21,7%) per Stellantis e del 10% (ex 7,3%) per Hyundai.