Mercato Europa: ad aprile segno meno

Mercato Europa: ad aprile segno meno
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Primo stop alla crescita europea: nel mese, -6,8%, ma il saldo dell’anno resta positivo
16 maggio 2017

Prima o poi doveva accadere: dopo 41 mesi di crescita consecutivi e replicando quanto successo anche qui da noi, le vendite di nuove autovetture nei Paesi europei passano in territorio negativo.

Sul dato finale di -6,8% pesanti diverse cause, ad iniziare dalle festività pasquali che in aprile hanno ridotto le giornate lavorative ed anche per la contingenza in alcuni stati, come la Gran Bretagna, dove sono diventate operative alcune nuove modalità fiscali il cui impatto ha generato un evidente contraccolpo negativo sulle vendite.

In ogni caso, secondo i dati diffusi dall’ACEA, l’Associazione europea che rappresenta i Costruttori di veicoli, in aprile sono state immatricolate nell’Europa dei 28+Efta 1.230.235 vetture, circa 90.000 in meno rispetto al 1.319.772 dello scorso anno, con un calo del 6,8%.

Tuttavia, il cumulato dei quattro primi quattro mesi dell’anno conserva uno score positivo, con 5.487.695 auto immatricolate contro i 5.251.680 dello stesso periodo dello scorso anno, con un aumento del 4,5%.

Germania

Finora, nel 2017 i risultati per il mercato tedesco appaiono altalenanti: aprile si è chiuso con un previsto calo, dovuto ai 3 giorni lavorativi in meno rispetto al 2016. Le immatricolazioni di vetture nuove sono state 290.697, pari ad un -8% e 25.000 unità in meno dello scorso anno.

Resta in attivo il bilancio del 1° quadrimestre, che, con 1.135.381 unità, riporta un +2,5% su gennaio-aprile 2016, dato che rappresenta il volume più alto per il 1° quadrimestre dal 2009.

Da sottolineare, in aprile, la flessione del 19% delle immatricolazioni di auto diesel, che rappresentano il 41,3% del mercato (era 47% ad aprile 2016) e nei primi 4 mesi la rappresentatività è del 42,3% rispetto al 47,3% dello scorso anno.

Aumentano del 129% le vendite di veicoli elettrici, che arrivano a 3.587 unità (1.413 elettrici puri e 2.174 per ibridi plug-in).

Ottimo risultato anche per le ibride non plug-in, che riportano un +53% sullo scorso anno.

Nei quattro mesi, complessivamente, in Germania i veicoli a basse emissioni sono cresciuti dell’88%.

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Regno Unito

La VED (Vehicle Excise Duty), entrata in vigore il 1° aprile, è l’indiziata principale dell’emorragia nella richiesta di nuove autovetture nel Regno Unito.

In effetti, un calo di quasi il 20% (-19,8% per essere precisi) deve per forza avere cause che vanno oltre le contingenze di calendario.

A causa della VED, oltremanica ci sono state 152.076 nuove immatricolazioni rispetto alle 189.505 dello scorso anno: secondo tutti gli analisti, questo risultato deriva dall’entrata in vigore dal 1° aprile della VED (Vehicle Excise Duty), nuova procedura di tassazione che prevede per tutte le nuove automobili, ad eccezione di quelle con emissioni zero, una tariffa forfettaria annuale che per la grande maggioranza dei conducenti significa dover pagare più tasse rispetto al passato.

Quindi, chi ha potuto ha anticipato l’acquisto a marzo (ricordiamo che quello 2017 ha stabilito il record con 562.337 immatricolazioni), gli altri magari hanno posticipato l’atto.

Il 1° quadrimestre si chiude, comunque, con un risultato positivo: +1,1% e 972.092 unità rispetto 961.285 dello scorso anno. Il segno negativo di aprile ha riguardato tutti i canali: con 59.912 unità, i privati perdono il 28,4%, le flotte con 86.678 immatricolazioni cedono il 12,3% e le società con 5.486 vendite flettono del 21%.

Calo in aprile per le vendite diesel (-27,3%) e benzina (-13,1%) e flessione minore per le alimentazioni a basso impatto ambientale, che perdono solo l’1,3%, passando dal 3,4% di quota dello scorso anno al 4,1% di aprile 2017.

Francia

In Francia ad aprile ci sono state 171.871 immatricolazioni di auto nuove, in calo del 6% rispetto alle 182.863 dello scorso anno. Questo risultato determina un 1° quadrimestre in aumento del 2%, con 712.925 vendite complessive.

Prosegue il calo delle immatricolazioni di vetture con diesel, che nel 1° quadrimestre hanno perso il 7,1% e 4,7 punti percentuali di mercato. A trarne vantaggio la benzina che, con 338.606 unità, arriva al 47,5% di rappresentatività.

Crescono di oltre 5.000 unità rispetto ad aprile 2016 le vetture ibride, ora al 3,7% di quota con 25.993 unità. In linea con lo scorso anno le immatricolazioni di autoveicoli elettrici con 1,24% di quota e 8.876 vendite.

Nel 1° quadrimestre, infine, crescono del 3% punti le vendite di fuoristrada, al 30% di rappresentatività; in calo solo dell’1%. le berline (al 51%) e i monovolume compatti (al 7%), stabili le station wagon (6%), multispazio (4%), sportive (1%) e monovolume (1%).

Spagna

L’unico Major Market continentale a sfoggiare il segno positivo è quello spagnolo: pur di un soffio, è comunque in controtendenza rispetto a tutti gli altri. Il mercato iberico ha fatto segnare un +1,1%, con 101.375 vendite di auto nuove, nonostante (come per gli altri mercati europei) la presenza in calendario della Settimana Santa, che ha portato 2 giorni lavorativi in meno rispetto allo scorso anno.

Questa festività ha influito nella flessione del 14,4% delle immatricolazioni ai privati (dai numeri stabili ormai da alcuni mesi) e nell’aumento del 35,8% da parte del noleggio.

Crescono anche le vendite alle società: ad aprile +3,7% con 28.436 immatricolazioni. Il 1° quadrimestre 2017 in Spagna riporta un +6,1% con 409.286 nuove vendite.

La valutazione dell'Unrae

«L’effetto calendario ha influenzato troppi Paesi per non tenerne conto - ha commentato Romano Valente, Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione che rappresenta le Case automobilistiche estere - ma l’Europa continua a marciare in territorio positivo e l’Italia consolida il suo terzo posto tra i cinque Major Market dietro a Germania e UK e davanti a Francia e Spagna. Nei prossimi mesi, saranno da seguire con attenzione in UK lo sviluppo della nuova tassa VED, che, pur premiando le emissioni più basse, influenza le dinamiche di acquisto del nuovo, e in Italia l’andamento delle vendite ai privati che appaiono in calo, a fronte di una robusta crescita dei canali società e noleggio, con Superammortamento e Sabatini che dimostrano di funzionare bene e che meriterebbero di diventare provvedimenti strutturali».

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