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L’unica nota positiva è che i numeri sono figli di una situazione straordinaria e ci auguriamo irripetibile, ormai alle spalle: nell’ultimo mese di lockdown totale, Acea, l’Associazione dei Costruttori Europei, ha registrato che le immatricolazioni di nuove vetture nell’area EU+EFTA+UK sono state 292.182 unità contro le 1.345.181 nello stesso mese 2019, con una perdita quindi di 1.052.999 veicoli ed un regresso percentuale del 78%. Il primo quadrimestre si archivia con una diminuzione del 39%, a 3.346.193 unità vendute contro le 5.492.003 dei primi quattro mesi del 2019.
Tutti i mercati mostrano un segno negativo, con oscillazioni anche importanti: dal -34% della Norvegia al -98% dell’Italia, che riporta ancora una volta il peggior risultato tra i 30 paesi esaminati.
I cinque Major Market cedono tutti pesantemente: dietro l’Italia, seguono Regno Unito (-97,3%, privati -99%), Spagna (-96,5%, privati -98%), Francia (-89%, privati -85%) e giusto un po’ meno male la Germania (-61%, privati -58%), nazione uscita prima delle altre dal lockdown.
Nel mese si ferma la crescita delle vetture elettriche e plug-in, con parziale eccezione della Germania dove continuano ad aumentare le immatricolazioni di plug-in.
Le marche italiane hanno registrato, in Europa, 10.952 immatricolazioni nel mese (-87,7%), con quota di mercato del 3,7%; nel primo quadrimestre, le immatricolazioni delle marche italiane arrivano a 181.444 unità (-48%) con quota del 5,4%.
Le 120.840 immatricolazioni di Aprile valgono il -61,1% sulle 310.715 unità dello scorso anno, peggior risultato mai registrato: sia la domanda privata che quella commerciale calano (del 58% e 63%,) e tra i segni negativi spicca il +87% delle plug-in mentre fanno -2,8% le BEV.
Il cumulato annuo si attesta quindi a 822.202 veicoli, il volume più basso registrato dalla riunificazione del Paese, -31% rispetto alle 1.190.807 unità del primo quadrimestre 2019.
Nei primi quattro mesi del 2020 le immatricolazioni di veicoli con alimentazioni alternative raggiungono il 17% di quota, contro l’8% dello scorso anno; resistono le vetture diesel, al 32% di quota contro il 33%, mentre le benzina perdeno l’8% di quota rispetto al 59% dello scorso anno. Le immatricolazioni a privati in aprile sono state 50.600 (-58%) e nel primo quadrimestre flettono del 32%.
Le misure di lockdown, con la chiusura di tutti i servizi non essenziali, inclusi i concessionari, hanno portato come effetto che le uniche immatricolazioni di aprile sono state quelle riservate alla gestione dell’emergenza, da parte del personale sanitario e governativo, oltre a quelle di auto precedentemente ordinate e saldate.
Con 20.997 veicoli immatricolati a fronte dei 188.195 di aprile 2019, il mercato cede l’88,8%, con contrazioni dell’85% per i privati, dell’84% per le società e del 97% per il noleggio; tra le alimentazioni “resistono” BEV e plug-in, che scendono del 62% e 67%.
Il cumulato da inizio anno si attesta a 385.676 unità, in calo del 48% rispetto alle 741.530 dello stesso periodo 2019; nel primo quadrimestre, buoni risultati per le ibride (che passano da 36.348 a 40.626 unità, toccando il 10,5% di quota) con le plug-in che crescono dell’88% a 9.850 unità e quota del 2,6%; fanno +97% le BEV, che, con 27.132 immatricolazioni raggiungono la quota del 7,0%; perdono invece circa il 10% di rappresentatività le vetture a benzina (dal 59,0 al 49,2%) e 1% le diesel (dal 34,1% al 33,1%).
Vendite azzerate anche in Gran Bretagna: il mercato ad aprile crolla del 97,3%, con soli 4.321 veicoli immatricolati contro i 161.064 del 2019.
Tutti i canali registrano dinamiche negative: -88% per le società, -98% per i privati, -97% per il noleggio; risultati simili si registrano a livello di alimentazione con l’eccezione delle BEV, che cadono “solo” del 9,7% grazie alla consegna di alcuni recenti modelli premium e portano la loro quota dallo 0,9% al 4,0%.
Le vendite del primo quadrimestre si attestano a 487.878 unità, quasi dimezzate rispetto alle 862.100 dello stesso periodo del 2019 (-43%).
Il dato negativo del -96,5% è il calo più forte degli ultimi venti anni: nel mese, le immatricolazioni sono state 4.163 contro le 119.417 di aprile 2019; sono così le 222.866 vendite totali del primo quadrimestre, quasi dimezzate (-49%) rispetto alle 436.307 dei primi quattro mesi del 2019.
«Aprile è il primo mese interessato per intero dalle misure emergenziali di contenimento della pandemia da Covid-19 nei Paesi europei - afferma Paolo Scudieri, Presidente di Anfia - con la maggior parte dei concessionari chiusi. Nel complesso, i cinque major market pesano per il 53% del totale immatricolato nel mese, con un ribasso dei volumi dell’84%, mentre la loro quota ad aprile 2019 era del 71%. Nel quadrimestre, il mercato europeo ha perso complessivamente 2,14 milioni di unità, con un grave impatto sui settori secondario e terziario, anche in termini di mercato del lavoro. Come Anfia, ci uniamo al recente appello di Acea e Clepa alla Commissione europea affinché si assista ad un allineamento dei maggiori Paesi sulla priorità di un robusto piano di rilancio coordinato del settore automotive, in primis agendo con interventi di sostegno al mercato e per il rinnovo del parco, per riattivare le attività produttive e mantenere l’occupazione, con l’intento di stimolare la ripresa dell’economia in generale e proseguire sulla strada degli obiettivi di decarbonizzazione e riduzione dell’impatto ambientale della mobilità».