Mercato dell'auto europeo: +4,3% a giugno

Mercato dell'auto europeo: +4,3% a giugno
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Il mercato europeo dell'auto cresce a giugno del 4,3% rispetto allo stesso mese nel 2013: le immatricolazioni nei 28 Paesi UE più i 3 Efta sono state 1.230.363. Nei sei mesi sono il 6,2% in più
17 luglio 2014

Il mercato europeo dell'auto cresce a giugno del 4,3% sullo stesso mese 2013: le immatricolazioni nei 28 Paesi UE più i 3 Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera) sono state 1.230.363. Nei sei mesi sono il 6,2% in più (6.851.552). I dati sono di Acea, l'associazione delle Case europee.

A giugno tra i maggiori mercati UE l'unico in calo è quello tedesco (-1,9%), mentre sono in crescita Francia (+2,5%), Italia (+3,8%), Regno Unito (+6,2%) e Spagna (+23,9%). Nei sei mesi il segno è positivo per tutti i principali mercati : +2,4% in Germania, +2,9% in Francia, +3,3% in Italia, +10,6% nel Regno Unito, +17,8% in Spagna.

Nel periodo gennaio-giugno la Casa automobilistica che registra più immatricolazioni è il Gruppo Volkswagen (1.717.087, +7,1%), seguito da PSA Group (753.617, +5,2%) e dal Gruppo Renault (663.063, +19,3%).

Dall'Europa arrivano «incoraggianti segnali di miglioramento» per il mercato dell'auto ma «Germania e Italia in questi primi sei mesi ancora mostrano segnali di discontinuità nel trend di recupero dei loro rispettivi mercati, con alternanze di segni positivi e negativi, indice che una ripresa stabile non è ancora partita».

Lo sottolinea Romano Valente, Direttore Generale dell'Unrae, l'associazione delle Case estere. «In particolare l'Italia, che sembrava rivitalizzarsi per effetto di una domanda noleggio che recupera alcuni rinvii sul rinnovo del lungo termine ed anticipi stagionali nel breve termine soffre ancora di una domanda stagnante da parte delle famiglie, con valori di venduto inferiori rispetto all'anno scorso».

«Sono positive - spiega Valente - le aspettative determinate dalla riapertura del Tavolo della Consulta Automotive al Mise con il Ministro Guidi e dal lavoro ricognitivo che sta portando avanti la Commissione Finanze della Camera sulla revisione della fiscalità dell'auto. Ci auguriamo che tali iniziative possano dare risultati nel breve-medio termine, considerato l'avvio di un secondo semestre che non lascia prevedere miglioramenti a fine anno, vista la stagnazione del segmento più importante del mercato».

«C'è poco da stare allegri, purtroppo. Prima di tutto la serie storica degli incrementi mostra un tendenziale che rallenta la crescita. Ma quello che deve essere sottolineato è che tra questi volumi e quelli pre-crisi c'è un abisso siderale». E' il commento di Filippo Pavan Bernacchi, Presidente di Federauto, l'associazione che rappresenta i concessionari di auto, veicoli commerciali, industriali e bus di tutti i brand commercializzati in Italia.

«Per quel che riguarda l'Italia - osserva Pavan Bernacchi - se venisse confermato questo trend chiuderemmo a circa 1.350.000. Un livello critico, da allarme rosso, insufficiente per reggere la filiera. Basti pensare che il 2012, anno horribilis per il nostro settore, aveva chiuso a circa 1.400.000 immatricolazioni. Ormai è chiaro: siamo bloccati in numeri che non ci appartengono».


«E questo con un'aggravante: il mercato dei privati, ossia delle famiglie, segna un rallentamento, mentre l'aumento è tutto nel noleggio, nelle aziende e nelle km zero. Non basta quindi leggere un segno 'più' per parlare di ripresa ma bisogna entrare nel merito delle cifre e di come vengono costruite e presentate». Federauto fa notare poi che «all'interno del mercato europeo i vari paesi sono sulle montagne russe, tra chi sale e chi scende, ad esempio in giugno Grecia +41%, Spagna +23,9%, Regno Unito +6,2%, Francia +2,5% ma Germania -1,9%».  

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