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Il mercato europeo dell'auto sembra riprendersi. In Italia, come in Spagna, servono incentivi triennali e un piano articolato che salvi le famiglie e si autofinanzi.
Ecco, in due parole, quanto emerge dall'ultimo comunicato di Federauto, federazione italiana dei concessionari d'auto.
Nonostante questi primi segnali positivi però, l'associazione invita tutti a essere cauti e realisti, per analizzare l'evoluzione del mercato non prima della conclusione del trimestre. Senza contare che la politica dovrebbe fare la sua parte per ridare slancio al settore, cartina di torna sole dell’economia reale.
Secondo i dati Acea divulgati oggi, le immatricolazioni di gennaio hanno segnato un aumento del 6,2% rispetto al gennaio 2014, realizzando 1.028.760 immatricolazioni.
Per Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, che rappresenta i concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia: «La Spagna, con il suo +27,5% realizzato grazie alla 6° fase del piano incentivi Plan PIVE, rappresenta uno spunto cui ispirarsi. Esempio positivo che va nella direzione da sempre sostenuta da Federauto al tavolo di filiera. Ossia quella di incentivare il consumo in primis dei privati, ossia delle famiglie – vero core business delle concessionarie - con misure specifiche per un triennio e a beneficio decrescente. Noi pensiamo a un’Iva agevolata".
Aggiunge Enzo Zarattini, presidente dei concessionari BMW e Mini: «Federauto ha presentato contestualmente un piano per le partite IVA. Mercato che pare crescere di più, ma che è molto al di sotto della media europea. La ricetta sono deduzioni e detrazioni.»
Continua Pavan Bernacchi: «Con il nostro piano articolato, presentato anche al Governo Renzi, tra privati e aziende potremmo alzare il mercato di circa il 23%. E questo per 3 anni. E il nostro progetto ha due vantaggi: gli incentivi vanno nelle tasche dei soli clienti, il piano si autofinanzierebbe con le tasse aggiuntive che lo Stato incasserebbe».
Non ci rimane che aspettare la fine del trimestre.