Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
La percentuale potrebbe far pensare che abbiamo la crisi dell'auto alle spalle, ma non è così: l'immatricolato del mese di marzo 2023 è comunque sotto di quasi il 20% rispetto al periodo pre-Covid (2019: 538.000 unità da gennaio a marzo contro le 427.019 dei primi tre mesi del 2023), anche se in netto miglioramento facendo il confronto con gli anni 2022 e 2021.
Il Presidente di Unrae Michele Crisci stigmatizza la confusione che c'è stata fino ad oggi dicendo che "...ritardi, indecisioni e messaggi allarmistici non aiutino gli investimenti delle imprese e i consumatori a fare le loro scelte nel percorso avviato" e di certo il balletto a livello di Commissione Europea fra il bando alle termiche del 2035 e la retromarcia (per l'opposizione principalmente di Germania e Italia) non ha aiutato.
In particolare l'Unione dei Rappresentati di auto invita il Governo ad una serie di provvedimenti urgenti, in particolare la rimodulazione del piano di incentivi all’acquisto di vetture a zero o basse emissioni, con innalzamento dei tetti di prezzo e inclusione di tutte le persone giuridiche con bonus a importo pieno. Senza dimenticare un piano credibile per l'installazione e incentivazione alla posa di colonnine elettriche private e pubbliche, per cui sono stati stanziati gli incentivi ma non sono ancora spendibili per le varie pastoie burocratiche.
Le vendite di marzo vedono un apprezzamento dei benzina con una quota che sale di 1 punto (28% delle immatricolazioni) ma va ancora molto forte la quota delle diesel (20,3% di quota). Il Gpl e il metano scendono sempre più (il secondo è praticamente sparito, 0,1% di quota). Le auto a batterie sono in recupero ma non di molto e non tanto per un maggior gradimento, ma piuttosto per un aumento della fornitura, salendo al 4,8% di quota nel mese, ma sempre meglio di quanto totalizzino le ibride plug-in a quota 4,3%. Sempre ben collocate le ibride con la maggioranza delle preferenze per le mild-hybrid, un tipo di motorizzazione quasi ubiquo.
Visto l'andamento generale delle immatricolazioni, quasi tutti i grandi player hanno il segno positivo per la crescita di vendite, alcuni addirittura con una tripla cifra (per esempio Nissan, DR Motor, Alfa Romeo, MG, Tesla, Cupra, Lynk&Co - in questo caso per gli abbonamenti - Maserati, Subaru e Mahindra). Gli unici segni meno non potrebbero essere più all'opposto: Ferrari (-9,6%, ma non è certo un problema di disaffezione al marchio) e Ssangyong (-48%, ma presto si riposizionerà in tutta Europa con un nuovo marchio), ma anche Lexus ha qualche difficoltà di consegna (-25%) e il marchio Evo di DR (-23%). Qui sotto si può scaricare il documento con tutti i risultati marca per marca.