Mercato auto Italia:+3,24% a gennaio. Nordio: «Presto per cantare vittoria»

Mercato auto Italia:+3,24% a gennaio. Nordio: «Presto per cantare vittoria»
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A gennaio le immatricolazioni di vetture nuove sono cresciute del 3,24% rispetto allo scorso anno, ma è ancora troppo spesso per parlare di un'inversione di tendenza. Il mercato è fermo ai livelli degli anni '70
4 febbraio 2014

Il 2014 parte con il piede giusto per il mercato auto in Italia. A gennaio le immatricolazioni di vetture nuove sono state 117.802, in progresso del 3,24% rispetto alle 114.102 di un anno fa . Un risultato che consolida l'inversione di rotta già evidenziata a dicembre, con il primo progresso (+1,4%) registrato dopo un trend negativo di 42 cali mensili dagli ultimi incentivi del 2010.

Presto per cantare vittoria

Un segno più che se paragonato al -17,2% di gennaio 2013 fa sicuramente sperare per un'inversione di rotta ma che non deve troppo illudere sul futuro del mercato auto in Italia. L'Unrae infatti ci ricorda che nel 2013, complessivamente, si sono perse più di 20.000 immatricolazioni (- 7,09%).

 

«La politica - afferma il il presidente dell'Unrae Massimo Nordio - è tornata assente sui temi del nostro settore. La Consulta Automotive ha di fatto interrotto i lavori previsti per la filiera distributiva e commerciale davanti alle priorità politiche della riforma della legge elettorale ed una spending review da rendere più incisiva». Anche se, rileva, «si è trovato il tempo di prorogare al 2016 le politiche fiscali restrittive sulle auto aziendali».

mercato concessionaria auto
Per parlare di un'inversione di tendenza è ancora presto

Vendite ferme ai livelli degli anni '70

Il Centro Studi Promotor fa notare poi che c'è ben poco di che rallegrarsi dal momento che «in termini assoluti le vendite restano sui livelli di fine anni '70», anche se l'incremento offre «una ragione per ritenere che la tendenza negativa dell'auto si sia invertita».

 

Inversione da considerare però «essenzialmente un rimbalzo tecnico» legata prevalentemente ad una «domanda di sostituzione che incomincia a scaricarsi sul mercato. Certo per il Csp «la spiegazione dell'inversione di tendenza non può essere identificata nell'azione del Governo, che non ha assunto alcun provvedimento per sostenere il mercato».

Non si può ancora parlare di crescita

«Per parlare seriamente di ripresa ci vorrebbero crescite costanti a doppia cifra, e invece sul mercato automobilistico italiano perdura la stagnazione. Mentre ad andare bene è il ricorso agli ammortizzatori sociali e ai licenziamenti in continua ascesa», rileva il presidente di Federauto Filippo Pavan Bernacchi, mentre il presidente dell'Anfia Roberto Vavassori sottolinea come «per ridare impulso, nel breve-medio termine, al mercato italiano, sono indispensabili interventi mirati sul carico fiscale, divenuto ormai insostenibile».

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