Mercato auto in calo, Fiat in controtendenza sfiora il 30%

Mercato auto in calo, Fiat in controtendenza sfiora il 30%
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Il mercato dell'auto torna a contrarsi. Dopo aver rialzato la testa ad agosto, le immatricolazioni a settembre sono nuovamente calate, segnando una flessione del 5,7%. Fiat in controtendenza, segnando un risultato migliore di quello del mercato con la quota del Gruppo che sfiora il 30%
4 ottobre 2011

Nonostante un agosto positivo, il mercato dell'auto torna al ribasso, con un calo delle immatricolazioni pari al 5,7% nel mese di settembre. Il mercato resta quindi depresso, con la conferma delle previsioni per il 2011 che dovrebbe chiudersi con un volume di vetture inferiore agli 1,8 milioni. In questo scenario calano anche le nuove vetture di Fiat, che segnano però una flessione inferiore alla media (-3,04%), consentendo al Gruppo di aumentare la propria quota di mercato, tornando a sfiorare il 30%.

Il mese scorso le immatricolazioni, secondo i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, hanno segnato una flessione del 5,7% con 146.388 unità (contro le 155.231 di settembre 2010). Ad agosto le vendite avevano registrato una crescita dell'1,51%. Nel complesso dei primi nove mesi dell'anno le immatricolazioni sono state 1,369 milioni, facendo segnare un calo dell'11,29% rispetto allo stesso periodo nel 2010 (1,543 milioni). Il volume globale delle vendite (522.135 autovetture) ha interessato per il 28,04 % auto nuove e per il 71,96% auto usate.

Il calo di settembre «non è certo inatteso» e la sua entità è «modesta soltanto perché molte case continuano ad utilizzare la leva dei chilometri zero», evidenzia il Centro Studi Promotor, che conferma la previsione per il 2011 di un volume leggermente inferiore a 1.800.000, un «livello così basso da mettere a rischio la sopravvivenza di un certo numero di concessionarie.» Il Csp evidenzia tuttavia che ci sono «segnali di risveglio della domanda dal letargo degli ultimi mesi.»

In questo scenario il Gruppo Fiat Automobiles (Jeep inclusa) segna un risultato «migliore di quello del mercato», evidenzia il Lingotto, con un calo delle immatricolazioni del 3,04% con 43.504 unità (rispetto alle 44.867 dello scorso anno). La quota del Gruppo sale dal 28,9% dello scorso anno al 29,72% : in particolare, mentre calano la quota di Fiat (al 21,21%) e di Alfa Romeo (al 2,85%), crescono le quote di Lancia (al 5%) e di Jeep (0,66%).

«Ottimi consuntivi», in particolare, per Lancia (che aumenta le vendite del 20,9%) e Jeep (+473%), sottolinea l'azienda, precisando che Fiat Panda e Fiat Punto sono le auto più vendute in settembre.

Tra i costruttori esteri, Ford si conferma il primo importatore con 11.558 nuove immatricolazioni, in calo del 5,06% rispetto ad un anno fa. Al secondo posto c'é Volkswagen con 10.669 nuove immatricolazioni (-1,34%) e terza è Opel con 10.129 unità (-0,8%).

Eugenio Razelli, Presidente dell'Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica), ha così commentato l'attuale situazione del mercato dell'auto: «Il mercato dell'auto non dà segni di ripresa e si attesta sui livelli del 1996. Nel 2011, sia il primo che il secondo trimestre hanno chiuso con una contrazione a due cifre: -23% il primo, complice il confronto con un primo trimestre 2010 ancora influenzato dagli effetti degli incentivi 2009, e -13% il secondo, mentre il terzo trimestre risulta in flessione del 5,8% e il trend non cambierà di segno negli ultimi 3 mesi dell'anno. Anche ipotizzando, senza alcun elemento a supporto, un quarto trimestre in pari sullo stesso periodo del 2010, l'anno si concluderebbe con 1.788.000 unità immatricolate, in calo dell'8,8% sul 2010, e il peggior risultato dal 1996.»

Mentre Gianni Filipponi, Direttore Generale dell'Unrae (l'Associazione delle Case automobilistiche estere presenti in Italia), si è così espresso in merito: «Servono iniziative immediate per rilanciare la crescita, poiché il sostegno allo sviluppo del Paese non può prescindere da una forte azione strutturale di rilancio del comparto automotive, che rappresenta - con tutta la filiera - uno dei settori più rilevanti e determinanti per la crescita dei consumi e del Pil in Italia.» Aggiungendo inoltre che «riteniamo per certo che l'aumento della fiscalità (IVA, IPT, ecc.) produrrà un ulteriore ridimensionamento dei consumi delle famiglie, già appesantite dagli aumenti dei carburanti e delle assicurazioni.»

Inoltre, Filippo Pavan Bernacchi, Presidente di Federauto (la Federazione italiana concessionari auto) ha definito il mercato dell'auto come «colpito e affondato» in quanto «stiamo parlando di un mercato che rispetto a settembre 2007, anno record delle immatricolazioni auto in Italia, perde oltre il 20%.»

Fonte: Ansa

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