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Con 1.151.965 vetture immatricolate, il mercato europeo dell'automobile anche nel mese di maggio fa registrare il segno più, il ventunesimo consecutivo. Si tratta però di una crescita che si attesta su un modesto +1,4% rispetto al maggio del 2014 (quando furono immatricolate 1.135.572 unità). Il dato positivo è dato soprattutto dal buon andamento di tre dei cinque mercati europei principali – Italia, Regno Unito e Spagna- , ma dal rallentamento di Germania e Francia.
Se in Italia infatti si è registrato un ottimo +10,8%, l'asse franco-tedesco inizia ad accusare qualche sintomo di instabilità. La Germania ha chiuso infatti il mese di maggio con 256.385 auto nuove vendute, che rappresentano un calo del 6,7% rispetto alle 274.804 registrate nello stesso mese dello scorso anno.
Secondo le Associazioni di categoria tedesche, però, la flessione va imputata ai due giorni lavorativi in meno registrati rispetto al maggio 2014, ma le stesse sostengono anche che la perdita sarà compensata nel prossimo mese di giugno. I buoni risultati ottenuti nei mesi scorsi, consentono comunque al mercato tedesco di di mantenere comunque un andamento del 2015 positivo: +3,6% rispetto al gennaio-maggio 2014 con 1.305.410 autovetture immatricolate.
In Francia la flessione è stata del 3,5% con 143.771 immatricolazioni di auto nuove (contro le 148.951 dello scorso anno), anche se l'Esagono ha conosciuto un mese di aprile in crescita del 2,3%. A mantenere la domanda su livelli accettabili sono stati i privati ma, sottolinea l'UNRAE, «è poco probabile che la stessa possa mantenersi, visto l’elevato tasso di disoccupazione». Fino ad oggi, comunque, il mercato francese ha tenuto: il saldo del periodo gennaio-giugno è in aumento del 3,8% rispetto allo stesso periodo del 2014.
Valente, UNRAE: «Stabilità solo da incentivi e sconti»
«Il mercato europeo dell’automobile - afferma Romano Valente, Direttore Generale dell’UNRAE, l’Associazione che in Italia rappresenta le Case automobilistiche estere - nonostante il risultato positivo, sembra aver raggiunto una stabilità favorevole solo dove sono investite ingenti e delimitate risorse da Case e Reti o dove scelte politiche di sostegno al rinnovo del parco circolante, come in Spagna, migliorano tangibilmente ambiente e sicurezza rilanciando anche l'occupazione. Questi temi politici sono di grande sensibilità, in particolar modo in Italia dove, senza interventi strutturali di alleggerimento della pressione fiscale su famiglie ed imprese, il parco circolante anziano (9,5 milioni di veicoli oltre i 15 anni di vita), all'attuale lento tasso di ricambio, ci metterà 20 anni ad essere totalmente rinnovato».
Per il presidente di Federauto Filippo Pavan Bernacchi: «Il dato di crescita nei primi cinque mesi del mercato italiano (+15,2%) non deve trarre in inganno: case e concessionari hanno fatto di tutto per assecondare una ripresa sin qui troppo timida da parte dei privati e per riscattare il mercato italiano dell’auto che, sino a fine 2014, rappresentava il fanalino di coda europeo. Inoltre la prima parte dell’anno è stata drogata dalla notevole crescita dei noleggi. Il nostro timore è che questo rimbalzo sia determinato da campagne sui prezzi senza precedenti, sostenute da case e concessionarie che fino a qui hanno rinunciato alle proprie marginalità».