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Un buon inizio anno per il mercato dell'auto del 2023, che fa registrare una crescita del 19% con oltre 128.300 auto nuove immatricolate, il che quasi compensa le perdite registrate da gennaio 2021. Le stime dell'Unrae, però, confermano ancora numeri di previsione più bassi rispetto ad anni passati, con le nuove immatricolazioni dell'anno completo che dovrebbero fermarsi a 1,4 milioni di auto nuove con una crescita del 6,3% rispetto al 2022.
La crisi economica e l'inflazione limitano ancora le intenzioni di spesa degli italiani, unite ad una certa carenza di disponibilità che fa rinunciare i potenziali clienti scoraggiati da tempi d'attesa lunghi, una situazione che dovrebbe migliorare verso metà anno. Ancora molto lenta la crescita per le auto plug-in e per le elettriche, poco incoraggiate dagli incentivi statali che speriamo siano potenziati e compensati da un programma di investimenti pubblici per migliorare la diffusione dei punti di ricarica previsto in oltre 713 milioni di euro in tre anni.
A dimostrazione che per molti automobilisti ad "alto chilometraggio" l'autonomia e il basso consumo sono ancora una priorità, i motori a gasolio occupano ancora una bella fetta del 20% tra le auto vendute, mentre i benzina scendono leggermente al 26,4%. Grazie ad un ridimensionamento del prezzo alla pompa si rivaluta il GPL che sale al 10,3%, mentre il metano (non riposizionato e carissimo) è quasi del tutto scomparso. Alla voce "ibride" bisogna distinguere: le benzina oramai hanno più o meno tutte una o più versioni "mild hybrid" (27%) mentre le ibride "vere", le full hybrid, si fermano a circa il 10%.
In gennaio, seguendo un trend già in atto da qualche mese, le elettriche pure BEV crollano al 2,6%, non abbastanza sostenute dagli incentivi e con prezzi molto alti, tranne poche eccezioni. Anche le plug-in tengono a fatica con un 4,7% dell'immatricolato. Un brutto segnale, che infatti vede salire le emissioni medie delle auto vendute a gennaio a 120 g/km di anidride carbonica, in crescita di oltre 2 punti percentuali.
Molte marche in terreno positivo, ma per altre si piangono lacrime amare: confrontando i mesi di gennaio 2022 col 2023 vengono fuori numeri improbabili (tipo + 918% di Tesla, che però chiude l'anno con un -7,3%). Meglio quindi ragionare per l'anno 2022 intero da gennaio a dicembre dove Fiat, Renault, Jeep, Opel scendono del 19% circa, Volkswagen è a -16%, Suzuki lamenta un -45%, Volvo -22%, Seat è a -35%, tanto per citarne alcune (la tabella dell'UNRAE è qui) ma quasi tutti questi segni meno sono dovuti ai piazzali vuoti per carenza di auto nuove. C'è però chi ha fatto dei record: la debuttante MG (+697%) e l'orami consolidata DR che arriva a quota 20.000 e oltre unità registando un +300%. Il più grande costruttore del mondo, Toyota, sale di 8,6 punti e arriva al 7% di quota di mercato.