Mercato: a settembre la spinta degli incentivi, +9,5%

Mercato: a settembre la spinta degli incentivi, +9,5%
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Robusto incremento delle vendite, grazie alla manovra di sostegno all’acquisto: ma cosa accadrà con l’esaurimento dei fondi?
1 ottobre 2020

Finalmente il mercato italiano approda in terreno positivo: dopo mesi di grande sofferenza, il dato complessivo di settembre riporta un po’ di serenità, grazie alle 156.132 immatricolazioni che consentono il risultato finale del +9,5%; il consuntivo dei primi nove mesi del 2020 arriva a 966.017 immatricolazioni, corrispondenti al -34,2% rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2019.

Il risultato del mese è stato ottenuto grazie all’incremento di domanda da parte dei privati, che hanno risposto positivamente allo stimolo degli incentivi: nel mese la crescita è del 25%, con incremento di quota di oltre 8 punti, attestata ora al 68,6%, mentre il cumulato da inizio anno registra una contrazione del 27,4% e quota del 62,3%.

Il settore del noleggio, a sua volta, presenta un andamento altalenante: a settembre torna in positivo (+5,8% e 17,4% di quota), con crescita sia per la componente a breve termine (+14,4% nel mese), che per il lungo termine (+5% grazie alla spinta delle Captive, diretta emanazione delle Case, a fronte di una contrazione delle principali società di noleggio).

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Da inizio anno, la perdita del noleggio si attesta sul 40% e la quota di mercato si contrae di 2,3 punti, fermandosi al 22,7%.

Un ulteriore forte calo a settembre interessa le società (-29,1%), per una rappresentatività che scende al 13,9%, perdendo quindi quasi 8 punti, risultato dovuto alla contrazione del 35,8% delle autoimmatricolazioni e dell’8,6% delle altre società.

Per questo comparto, che con tutta evidenza continua a pagare le conseguenze del lockdown con la stentata ripresa di tutte le attività produttive, nei primi nove mesi la perdita in volume è del 46,6% e la quota si ferma al 14,5% (-3,4 punti). 

Il balzo di ibride ed elettriche

Sotto il profilo delle alimentazioni, forte calo a settembre per le vetture a benzina (-19,1%) che scendono al 32,8% del totale, quota quasi identica alle diesel che, con un calo di appena il 3%, sono al 32,3% di quota. Da inizio anno, per entrambe queste motorizzazioni è vicina al 40%, con quota del 40% per la benzina e del 35% per il diesel; stabile il metano, mentre il GPL cresce dell’8,2% (con quota stabile al 7,6%). 

Ovviamente, visti gli incentivi, a settembre le vetture ibride, plug-in ed elettriche spiccano un balzo con incremento del 215%, toccando una quota del 20,6% per le ibride (+13,4 punti), dell’1,8% per le plug in e del 2,6% per le elettriche (entrambe triplicate rispetto a settembre 2019); per questa tipologia di veicoli, l’incremento da inizio anno e del 72%.

A settembre, la versione ibrida di Panda si conferma il modello leader anche tra le vetture ibride; bene anche le versioni ibride di Lancia Ypsilon e Fiat 500, al 4° e al 6° posto, mentre Jeep Compass e Jeep Renegade sono i due modelli ibridi plug-in più venduti. 

La Panda regina incontrastata

Le marche nazionali totalizzano nel mese 37.654 immatricolazioni (+18,2%), con quota del 24,1% (era 22,35% a settembre 2019); da inizio 2020, le immatricolazioni complessive sono 230.769 (-35,7%), corrispondenti al 23,9% del mercato.

I marchi di FCA (incluso Maserati) totalizzano 37.146 immatricolazioni nel mese (+17,5%), con quota del 23,8% (22,2% a settembre 2019); andamento positivo per i brand Fiat (+19,1%), Lancia (+12,8%), Jeep (+24,3%) e Maserati (+7,1%); nei primi nove mesi del 2020, i marchi di FCA totalizzano 227.970 vetture, pari al -35,8%, attestandosi ad una quota del 23,6%.

A settembre ci sono quattro modelli italiani nella top ten: con Fiat Panda (13.793 unità) sempre prima, anche nel progressivo da inizio anno; secondo posto per Lancia Ypsilon (4.686), che guadagna una posizione; terzo gradino del podio per RenaultClio (4.150 unità) e quarto per Jeep Renegade (4.061); decimo posto per Fiat 500X (2.981).

Gli incentivi influenzano soprattutto i segmenti di ingresso del mercato, con crescite a doppia cifra per city car del segmento A (+15%) ed utilitarie (+23,3%), che raggiungono il 17,8% del totale e il 38,1% di quota (+4,1 punti); in leggera flessione sono i segmenti C e D, e cali più marcati interessano le vetture di segmento superiore ed alto di gamma. 

Fra le carrozzerie, crescita a doppia cifra per berline, crossover, monovolume grandi e coupé; in leggero calo station wagon e fuoristrada, e flessioni più accentuate per gli altri segmenti. 

A settembre sono in crescita tutte le aree geografiche: primo posto per il Nord Ovest con il 30,5% di quota, mentre da inizio 2020 leader è l’area Nord orientale, che copre il 32,5% del mercato. 

Come atteso, la CO2 media delle nuove immatricolazioni riporta a settembre una sensibile flessione: il -10,8%, porta il dato a 105,6 g/km rispetto i 118,4 di dodici mesi fa; nel cumulato, la CO2 si ferma a 110,8 g/km (-7,4%). 

A completare i dati del mese, i trasferimenti di proprietà di vetture: a settembre sono tornati a crescere (+7%) con 362.523 unità al lordo delle minivolture rispetto alle 338.957 del settembre 2019; nei primi nove mesi, il mercato dell’usato perde un terzo dei volumi, con 2.088.132 trasferimenti contro i 3.131.638 del periodo gennaio-settembre dello scorso anno. 
 

I commenti delle Associazioni

«Dopo un agosto stabile, seguito a sette mesi consecutivi in flessione - commenta Paolo Scudieri, Presidente di Anfia - a settembre il mercato italiano torna finalmente al segno positivo, grazie anche al giorno lavorativo in più rispetto a settembre 2019. Gli incentivi introdotti con il DL Rilancio e il DL Agosto hanno contribuito in maniera determinante a questo risultato, trovando una buona risposta nei consumatori, con ricadute positive per tutta la filiera produttiva automotive, componentistica inclusa. Speriamo che nell’iter di conversione in legge del DL Agosto, anche il comparto dei veicoli commerciali leggeri possa godere di misure di sostegno alla domanda, per incoraggiare gli investimenti delle imprese che si occupano di logistica urbana delle merci e rinnovare così il parco circolante, nel segno di una riduzione dell’impatto ambientale. Nella stessa sede, per quanto riguarda le autovetture, ci auguriamo sia prevista l’estensione dei tempi di rottamazione, da 15 a 45 giorni, per risolvere i problemi di congestione delle pratiche che già si stanno verificando».

«I dati sulle immatricolazioni di settembre - rileva Michele Crisci, Presidente dell’Unrae - equivalgono a una cartina di tornasole che conferma l’efficacia della politica degli incentivi come strumento per superare una crisi di mercato straordinaria. Gli incentivi al mercato dell’auto varati dal Governo stanno fornendo la necessaria boccata di ossigeno per superare una fase estremamente negativa, che purtroppo non sarà di breve durata. Togliere l’ossigeno quando la fase acuta non è terminata, equivale a riaccendere la crisi e così rendere vani gli sforzi economici che lo Stato e le stesse Case automobilistiche hanno fatto per sostenere il mercato, finora con risultati confortanti. C’è il rischio di un rapido esaurirsi delle risorse destinate agli incentivi: sono già finite quelle della fascia 91-110 g/km e, probabilmente a metà ottobre termineranno anche quelle a beneficio della fascia 61-90 g/km. Demandare la prosecuzione degli incentivi alla prossima Legge di Bilancio, le cui norme entreranno in vigore dal 1° gennaio 2021, significa creare un pericoloso buco di alcuni mesi, che porterebbe il mercato a una depressione certa, per superare la quale potrebbero non essere più sufficienti le risorse assegnate dal bilancio dello Stato del 2021. Il mancato rifinanziamento agli incentivi danneggerebbe il mercato e sarebbe un clamoroso errore strategico: oltre alla riduzione delle emissioni inquinanti di CO2, ad oggi pari all’11% rispetto al 2019, le sole vendite aggiuntive ai privati hanno generato un incasso per lo Stato di oltre 100 milioni di euro di IVA, più che ripagando solo il valore degli incentivi nella fascia 91-110».

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