Meeke: «Vi racconto come ho fatto a riportare Citroen sul tetto del Mondiale Rally»

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Intervistato dal Cacciatore (al secolo Manrico Martella) il vincitore stratosferico della 35ma edizione del Rally. Una volta di più il pensiero gentile per Colin MacRae e Yvers Matton
29 aprile 2015

Villa Carlos Paz - L’Animale da palcoscenico, il divoratore della scena del 35° Rally Argentina, è Kris Meeke, il Pilota che, insieme al navigatore Paul Nagle, ha regalato agli inglesi una vittoria che latitava dal 2002, e alla Citren una doppietta che mancava da “secoli”, Finlandia 2012. Dall’intervista del dopo-gara, ancora emozionalmente “a caldo”, emerge la figura di un grande uomo di Rally, senz’altro uno dei personaggi di spicco sinora relegato all’ombra dei successi martellanti e dispotici di Loeb-Citroen e di Ogier-Volkswagen.

 

Come giudichi la tua prima vittoria in un Rally del Campionato del Mondo WRC?
«I momenti successivi al Power Stage e nel trasferimento all’ultimo Service Park sono stati emotivamente forti, perché mi hanno fatto ricordare il lungo periodo di ombra successivo alla campagna IRC. Citroen Racing ha creduto in me da allora, qualcosa per cui sono profondamente grato a Yves Matton, che ha creduto in me in Finlandia due anni fa nonostante non avessi corso un Rally Internazionale da due anni. Sono felice di essere stato io a riportare Citroen sul tetto del Campionato del Mondo Rally dopo due anni, e spero che altri successi siano in arrivo. Questo Rally è stato molto, molto duro, in particolare per le condizioni delle strade. Non ero venuto in Argentina considerandomi necessariamente nella posizione di poter lottare per la vittoria. Le condizioni delle strade erano estenuanti a causa delle piogge estive, e questo è stato fatale per molti rivali, Piloti e Macchine. Il Team mi ha dato una Macchina molto affidabile, e questa credo che sia stata la chiave della vittoria. All’arrivo la mia mente viaggiava a mille chilometri all’ora, sui flash del passato, i tempi duri, la gente che mi ha aiutato nella buona e nella cattiva sorte. A partire da tutti questi, questa volta vorrei dedicare questo momento di gioia personale a Colin McRae, la star che ho seguito e ammirato quando ero giovane, e che è stato per me un vero mentore. Ci sono stati tempi nella mia carriera in cui non riuscivo a vedere arrivare delle opportunità, in cui ho pensato di essere alla fine, e lui è stato lì con me, sin dall’inizio.»

WRC Argentina 2015 ven 38
Kris Meeke, dopo anni durissimi, ha colto una bellissima vittoria nel tappa del mondiale in Argentina

 

Preferisci dunque gli eventi duri, faticosi, come è stato questo Rally Argentina, o Rally più agevoli?
«Mi sento a mio agio nelle speciali dure. In Argentina è stata la robustezza della Citroen DS3 a darmi la fiducia necessaria per avere il buon ritmo di cui avevo bisogno per vincere. Venivamo dal Messico, e lì le strade erano più “lisce”, ma il fatto è che lì erano praticamente le stesse strade usate negli ultimi nove anni. I Piloti che sono nel giro Mondiale da un po’ sono in questo caso avvantaggiati, e alcuni di essi non hanno nemmeno bisogno delle note. Li puoi veder passare a manetta, già intraversati centinaia di metri prima della curva. Per tutto questo ci vogliono anni di esperienza, ma alla fine i Rally diventano Sprint. Devo dire che mi è piaciuto come hanno pianificato l’Argentina quest’anno. D’accordo, le condizioni erano straordinariamente dure a causa del meteo, e a volte mi sembrava di essere al Safari, ma mi piacerebbe vedere ogni tanto in calendario dei rally come questo, con quel tocco di sconosciuto, in senso contrario o su strade diverse nella stessa area.»

In Argentina è stata la robustezza della Citroen DS3 a darmi la fiducia necessaria per avere il buon ritmo di cui avevo bisogno per vincere

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Vedi le Citroen avvicinarsi al livello di prestazioni delle Volkswagen Polo che sono state ultimamente le auto da battere?
«Siamo partiti quest’anno con un nuovo motore e i test invernali sono andati molto bene. Quindi abbiamo visto che la Macchina poteva andare forte già nelle prime speciali del Montecarlo, con Sebastien Loeb e me, e in Svezia con Mads Ostberg e ancora me che ero alla sola seconda esperienza su quelle nevi. In Messico è successa la stessa cosa, e finalmente in Argentina abbiamo avuto i nostri grandi momenti tornando in cima al Podio sudamericano. Le Polo hanno sicuramente dei vantaggi in alcune aree chiave, nelle quali si può notare che utilizzano tecnologie e concetti molto moderni, soprattutto per quanto riguarda le sospensioni. Inoltre hanno budget importanti a disposizione. Tuttavia anche il nostro team non è mai stato fermo in questo senso. In Portogallo avremo dei miglioramenti per quanto riguarda l’aerodinamica, come delle piccole ali frontali, che non saranno forse evidenti dal posto di guida, ma che ci dimostrano come ogni piccolo passo in avanti possa contare. Quello che sento della DS3 è che la posso guidare molto come una trazione anteriore, che è bene per me che vengo dalla scuola delle 4 ruote motrici come del resto Loeb, Ogier e molti altri. La nostra vittoria in Argentina non significa che posso adesso puntare a vincere facilmente già dalla prossima prova. Di fatto si è bravi solo per il risultato dell’ultimo Rally disputato.»

WRC Argentina 2015 ven 39
La vittoria di Meeke è stata resa ancora più bella dalle condizioni meteo difficilissime

 

Ci son stati momenti nel Rally in cui ti sei sentito a disagio da leader? Quel momento in cui la macchina si è spenta, per esempio…
«Durante la prova finale della seconda tappa, stavo arrivando alla fine e il motore si è spento all’improvviso. L’ho riacceso di nuovo e ho perso qualcosa come sette secondi. Sì, è stato un momento di panico.»

 

Quanto è difficile il Campionato, ora che con l’1-2 avete dimostrato di esserci anche voi?
«È sempre difficile. La Citroen è molto veloce in certe situazioni, ma in una prospettiva personale, penso che mi manchi l’esperienza che altri avversari hanno nella maggior parte delle prove.»

Non dimenticherò mai il supporto di Colin McRae

 

Dopo l’Argentina, in quali altri Rally ti vedi potenzialmente vincitore?
«Non ho idea. Sono venuto a questo Rally senza particolari aspettative da vincitore, ed ecco che ho finito al primo posto. Più del fatto che possa succedere ancora, sono concentrato sul modo di lavorare bene come abbiamo fatto in Argentina anche negli altri Rally. È un po’ come lavorare su un puzzle, fino a che tutti i tasselli sono insieme nel risultato finale.»

 

Tornando con la memoria a Colin McRae, ti ricordi il vostro primo incontro?
«Mio padre preparava auto per i Rally, e una volta Jimmy McRae venne alla nostra officina per provarne una. Avevo 4 anni ma ho ancora il ricordo d’infanzia di quel giro veloce. Con Colin, suo figlio e Pilota top che ho ammirato da subito, ci sono state molte occasioni nelle quali ci siamo incontrati, ed è così che siamo diventati amici. Non dimenticherò mai il suo supporto».

 

Piero Batini - Manrico Martella - Juan Cruz Mathus

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