Mazda Sassou Concept

Mazda Sassou Concept
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In Giappone anticipano il futuro...
22 settembre 2005

Sassou. Ma che razza di nome è? Non penso di essere l’unico ad essermi posto questa domanda…ma fortunatamente, leggendo tra le righe della cartella stampa Mazda, è arrivata subito la risposta: Sassou indica uno stato di felicità che ispira ottimismo. Ora è tutto più chiaro.

Logico no?
Certo ed anzi, a ben pensarci, la Concept Car che anticipa senza mezze misure le future linee mazda non avrebbe potuto che chiamarsi in questa maniera, visti i risultati commerciali eccezionali di vetture come “3” e “6”.

Sportivissima, e non potrebbe essere altrimenti vista la dedica dei designer al pubblico più giovane, Sassou evolve i concetti stilistici proposti dall’attuale gamma della Casa giapponese, andando a ricercare nuove strade per quanto concerne la definizione di alcuni dettagli di “vitale” importanza, come lo stile della sezione frontale.

Tutto si sviluppa sull’ormai classico pentagono che caratterizza la presa d’aria anteriore, ma in questo caso le misure sono extra-large e la funzionalità è limitata da una curiosa carenatura plastica. Quelli che una volta erano considerati elementi tecnici, insomma, si trasformano improvvisamente in oggetti di stile dai quali prendono forma moltissimi altri dettagli della vettura. E’ così per la generosa V arrotondata che solca il cofano, per gli slanciati gruppi ottici che sconfinano nei parafanghi e per le nervature che segnano la fiancata come una matita a mina morbida su una mano pesante.

 


Curioso il ritorno alle linee a cuneo così come è interessante la riduzione della superfice vetrata a tutto vantaggio dell’impressione di solidità che solitamente caratterizza le vetture con linea di cintura molto alta.

Dentro: massima semplicità
L’arredamento di Sassou è quanto di più semplice e razionale si sia visto negli ultimi anni. Colori chiari, superfici molto lisce e sapientemente arrotondate in mezzo alle quali spicca un enorme visore circolare al centro della plancia.
Stile ricercato anche per il volante che ha le tre razze protese in avanti – in puro stile rallystico – e la parte inferiore della corona rettilinea per far posto alle gambe di una gioventù sempre più alta.
Non possono mancare due paddles dietro al volante, studiate per facilitare le cambiate e rendere ancor più pulito e semplice lo stile del tunnel centrale.

C’è spazio anche per la musica digitale: per mezzo di un apposita memoria portatile, che si collega ad una presa USB, è possibile portare da casa la musica preferita. Il CD, a breve, sarà cosa d’altri tempi.

E sotto al cofano?
Pulsa un piccolo cuore da un litro denominato DISI MZR. La sua particolarità è quella di basare il suo funzionamento su di una architettura a tre cilindri, che permette di migliorare i valori di coppia ai regimi intermedi con la collaborazione di una sofisticata iniezione elettronica diretta ed un piccolo turbocompressore. Quasi inutile sottolineare come uno degli obiettivi principali di questa unità sia quella di essere – per quanto possibile – vicino all’ambiente.

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