Maxi multa alle compagnie di traghetti per la Sardegna: avevano fatto cartello

Maxi multa alle compagnie di traghetti per la Sardegna: avevano fatto cartello
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Il folle rincaro dei traghetti ha messo in ginocchio negli ultimi due anni il turismo sulla splendida isola. Finalmente l’Antitrust apre gli occhi e multa Moby, Snav, GNV e Marinvest per avere fatto cartello
14 giugno 2013

Il turismo in Sardegna è calato nel 2012 del 16% rispetto all’anno prima. Hanno tenuto gli arrivi di turisti stranieri, mentre sono crollati gli sbarchi degli italiani. Alla crisi hanno contribuito senz’altro le difficoltà economiche del Paese e i controlli annunciati nei principali porti dalle Fiamme Gialle, ma più di ogni altra cosa ha inciso la folle corsa al rincaro che ha colpito le tratte marittime dalla penisola alla Sardegna registrate nei passati due anni.

Chi si reca abitualmente sulla splendida isola del Mediterraneo avrà sicuramente notato lo smodato aumento dei biglietti (anche superiori al 65%) che ha interessato indistintamente le quattro principali compagnie che gestiscono le rotte sarde.
Negli ultimi mesi sono state totalmente disattese le regole che vietano le intese tra le imprese, gli abusi di posizione dominante e gli accordi in grado di creare posizioni dominanti dannose per la concorrenza e quindi per il consumatore.

Quello che fino a ieri era un sospetto fondato, oggi è stato sancito dall’Antitrust che ha multato per 8.107.445 euro le compagnie Moby, SNAV, Grandi Navi Veloci e Marinvest. Avrebbero infatti concordato tra loro l’aumento dei prezzi relativi al trasporto passeggeri sulle rotte più gettonate dai turisti nell’estate 2011 (Civitavecchia-Olbia, Genova-Olbia e Genova-Porto Torres).

Le quattro società hanno fatto cartello, hanno cioè concordato il livello dei prezzi  e l’aumento delle tariffe, limitando la concorrenza e garantendosi importanti profitti.
L’Antitrust ha accertato un parallelismo di condotte, nella stagione estiva 2011, che hanno tutte portato all’applicazione di incrementi significativi dei prezzi, generalmente superiori al 65%, mentre negli anni precedenti le società avevano seguito strategie orientate alla concorrenza.

È stato inoltre evidenziato come l’aumento dei prezzi non sia in alcun modo giustificabile (in queste proporzioni) con il caro carburante: responsabile è stata la concertazione tra le compagnie, che ha pesantemente danneggiato i consumatori e gli esercenti dell’isola.
Oltre alla multa dell’Antitrust, è ora auspicabile un intervento del Governo, che ponga urgentemente un tetto al rincaro delle tariffe dei traghetti al fine di tutelare la mobilità delle merci e delle persone verso la Sardegna.

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