MAUTO, il nuovo direttore Mariella Mengozzi presenta le linee guida

MAUTO, il nuovo direttore Mariella Mengozzi presenta le linee guida
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Ieri abbiamo potuto incontrare la nuova direttrice del Mauto, Mariella Mengozzi, che ha illustrato alla stampa le linee programmatiche da affrontare in questo suo nuovissimo mandato
9 maggio 2018

Dalla piazza

Mariella Mengozzi decide di presentarsi, parlando direttamente dalla “piazza” della grande hall del Mauto, anziché dalla sala conferenze. Una decisione che rispecchia un intento preciso e dichiarato: dialogare col pubblico e rendere più aperto posibile il Museo. Gesti più che promettenti, in una Torino che a volte pecca un po' di essere introversa. Il punto lo ribadiamo spesso anche noi: con la crisi della carrozzeria italiana il Mauto ha un ruolo essenziale di vera bussola per il rilancio creativo del car design, attraverso la storia, verso il futuro, ed ha perciò bisogno di comunicare con forza.

Si riparte da temi ben avviati

Crisi dunque per lo stile italiano, ma la direzione del Mauto ha già solide direttive, da riprendere e sviluppare. Mariella Mengozzi infatti indica da subito le tre macro-aree che rappresentano il motore di sviluppo del Mauto: in primis perfezionare e consolidare il sistema legato al Centro di Restauro può rappresentare una grande opportunità anche economica per la vita del museo. Il restauro è una delle discipline più impegnative e delicate, ed un impegno in questa direzione aprirà per forza persino attività collaterali di sommo rilievo.

Si deve poi proseguire con vigore sul fortunatissimo canale riservato al Car Design: le mostre monografiche ed il concorso della Matita d'Oro hanno appassionato moltissimo sul nascere ed hanno dimostrato qualità di sommo rilievo nel panorama internazionale dello stile: anche per questi contesti è facile intuire gli enormi risvolti ed i coinvolgimenti di cui sono potenzialmente capaci.

Ciliegina sulla torta è la scommessa tutta internazionale che il Mauto ha preso, ben rappresentata dall'interazione virtuosa del progetto dei “Big Five”, i cinque Musei Nazionali dell'Automobile d'Italia, Inghilterra, Francia, Belgio e Olanda. Questo interscambio è fondamentale nel ruolo di internazionalizzare l'Italia, promuovendola come unicum nella storia del design.

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Il nuovo direttore del MAUTO, Mariella Mengozzi
Il nuovo direttore del MAUTO, Mariella Mengozzi

Una strategia viene individuata

Si sottolinea a buon diritto quanto il Museo abbia raggiunto comunque il 70% di autofinanziamento e sia stato considerato dal Times tra le 50 migliori esposizioni al mondo.

Forti anche di questi dati viene eletta come strategia efficace la segmentazione del pubblico, offrendo differenti temi per diverse fasce di visitatori. Un intento fondamentale che allontana il rischio di una comunicazione di massa, priva di peculiarità ed eccellenze. La gestione coerente di questi appuntamenti differenziati si rivelerà un vero atto di maestria.

A complicare le cose vi è la netta coscienza di quanto il Museo non sia fine a se stesso ma necessiti di gestire attentamente i rapporti con l'internazionalità, la territorialità, le Istituzioni ed il pubblico: una maturità che rende palese anche ai non addetti di quale compito sia quello di dirigere un museo di questo calibro.

A questo punto ci si potrebbe inquietare un filino di fronte a tutti questi impegni da portare avanti, ma con un sorriso sempre luminoso la nuova direttrice indica la sua strategia di successo nel rafforzare il lavoro di squadra, ricordando quanto disse Ferrari in merito alle attività, fatte prima di tutto da uomini, poi da macchine e infine dai muri.

A conclusione dell'accattivante momento il Presidente Benedetto Camerana ci saluta con il musicale e dirimente motto emiliano, terra natia di Mariella Mengozzi, a dipingere questi anni a venire: Si lavora molto, si lavora col sorriso, si va avanti con successo.

Interventi

Interventi giungono subito dal pubblico, intriganti quanto a volte spinosi, ad indicare comunque la grande attenzione e la passione che il Mauto sa subito accendere.

Certamente noi ci saremo a seguire nel dettaglio le evoluzioni che questo straordinario museo dovrà e vorrà fare.

Alessandro Sammartini

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