Maurizio Pucci, assessore capitolino «Strade di Roma, è ora di cambiare e voltare pagina»

Maurizio Pucci, assessore capitolino «Strade di Roma, è ora di cambiare e voltare pagina»
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Intervista all’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Roma: tra le priorità, la sistemazione delle strade e il coinvolgimento degli abitanti nei processi decisionali
25 febbraio 2015

Là dove i romani hanno fallito, ci riuscirà un pisano? Maurizio Pucci, classe 1954, è stato chiamato dal sindaco Marino solo da due mesi a gestire il delicato assessorato dei Lavori Pubblici (con delega al decoro urbano), ma ha già imposto un cambio di passo evidente nella gestione del territorio. 

 

D’altro canto, Pucci conosce bene il complicato funzionamento della macchina capitolina: si è occupato dei cantieri per il Giubileo del 2000, ha gestito grandi opere come l’Auditorium, è stato direttore operativo di Ama e responsabile della Protezione Civile regionale.

 

Insomma, è abituato a fronteggiare emergenze, come quella perenne delle strade romane, dove, giusto per la memoria, Honda testava l’efficacia delle sospensioni dei suoi motoveicoli prima di lanciarli sul mercato.

 

Assessore, se dovessimo giudicare il livello di vivibilità di una città in base alla qualità delle sue strade, Roma si confermerebbe capitale d’Italia, ma delle buche. Voragini, dossi, crateri, brecciolino scomposto ed asfalto spaccato rendono il viaggio una vera odissea: come usciamo da questo incubo?

«Roma è una città che ha perso il senso identitario comune: oggi è la somma di grandi quartieri, ciascuno con una popolazione di un medio capoluogo di provincia, che vivono l’uno accanto all’altro senza comunicare tra loro. Quando lo fanno, il contatto avviene in maniera conflittuale e non dialogica. La chiamo separatezza urbana: è frutto di decenni di mancati interventi regolatori e coordinati sui servizi essenziali di una città, come trasporti, strade, illuminazione. Se vogliamo, la condizione delle strade di Roma è la metafora della città. Su questo quadro, giustamente descritto come critico, abbiamo deciso di intervenire in modo deciso: ci spetta, in quanto amministratori della città e vogliamo farlo consapevoli che anni di abbandono del decoro e della manutenzione ordinaria e straordinaria non si recuperano in breve. I miracoli non li fa nessuno, soprattutto con risorse limitate. Ma abbiamo il dovere di provarci». 

Abbiamo deciso di intervenire in maniera decisa. Anno di abbandono non si recuperano in breve

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Quali sono stati i primi interventi? 

«Da pochi giorni è partito un piano di manutenzione delle strade, con budget di sei milioni di euro, per intervenire sul 5% delle arterie entro marzo e sul 15% per l’estate, interessando molti grandi assi viari e con un’attenzione speciale alle periferie, che sono una priorità. Non si tratta di interventi di facciata: i lavori riguardano il ripristino del manto stradale e soprattutto il rifacimento del binder, lo strato più in profondità, per garantire una durata più lunga dell’asfalto. Il piano si articola su tre capisaldi: trasparenza nelle procedure; attenzione nello spendere il denaro pubblico in modo onesto; infine, certezza dei tempi dei lavori, con la possibilità di controllare in tempo reale l’avanzamento delle opere».

traffico roma
Oltre al traffico romano, a rendere tutto più difficile ci sono le buche e le strade devastate

 

Poi arriverà il momento delle scelte più importanti, come quella sui sampietrini. Lei ha reso subito noto il suo pensiero: fanno parte della tradizione, ma non sono adatti alle odierne condizioni di circolazione e traffico. Una dichiarazione che ha sollevato critiche e dubbi: non avrà già cambiato idea?

«Ribadisco il mio pensiero: i sampietrini, gli artistici cubetti di porfido che costituivano il piano stradale di quando la viabilità era limitata a cavalli e carrozze, sono pericolosi per automobilisti, scooteristi e pedoni. Vanno sostituiti con l'asfalto, sicuramente in tutte le strade dove passano autobus e grandi veicoli, perché non assorbono le vibrazioni delle ruote, anzi le amplificano e producono un pulviscolo inquinante che danneggia i monumenti. Potremo conservare la pavimentazione in sampietrino in zone particolari, come le piazze storiche, o nelle aree pedonali che abbiamo in programma di realizzare non solo nel centro della città, ma soprattutto nelle periferie. Il sanpietrino diventerà così elemento identitario per Roma non solo all’interno delle Mura Aureliane, ma su tutto il perimetro del Comune».

manutenzione strade roma (2)
Roma è in una situazione disastrosa. La sua pavimentazione è lo specchio di tutto il resto...

 

Tra le iniziative più importanti della Giunta Marino, la pedonalizzazione del Tridente, nel cuore della città: quali sono le prime valutazioni di una scelta che ha scatenato malumori soprattutto tra gli utenti delle due ruote?

«All’inizio ci sono stati un po’ di mugugni, ma proprio i soggetti che li esprimevano, come i commercianti, oggi ammettono di avere più clienti nei negozi. Oggi il Tridente è un salotto a cielo aperto, dove riscoprire il piacere di passeggiare senza dribbling da parte di scooter ed auto. Un’esperienza, e questa è una notizia, che ci ha spinto a pianificare prossime, analoghe iniziative in altri zone della città».

 

Magari però comunicatele con il giusto preavviso….

«Giusto: in passato c’è stato un deficit nella comunicazione delle iniziative in animo all’Amministrazione e la cittadinanza. Anche questo è un fronte sul quale siamo molto attivi: è mio desiderio creare al più presto una task force capace di rispondere in tempo reale alle richieste dei cittadini, che si tratti di problemi legati al traffico, al decoro urbano, a questioni legate alle utente idriche o elettriche. Gli strumenti tecnici ci sono, ora abbiamo anche la volontà politica di riavvicinare la gente al Campidoglio, per ridurre il gap di fiducia, interesse e volontà di partecipazione alla vita pubblica diventato sempre più ampio».

 

Infine, parlando di utenti a due ruote. Roma è la città europea con il maggior numero di motoveicoli, tra scooter e moto: i rapporti con l’Amministrazione capitolina non sono idilliaci, malgrado Rutelli si facesse fotografare in scooter, mentre oggi Marino va in Campidoglio con la bici. C’è un messaggio che possiamo lanciare agli utilizzatori delle due ruote, a motore e non solo?

«Sono un convinto sostenitore che la cosa pubblica migliora solo con il coinvolgimento di tutti: per questo entro un mese voglio avere un incontro con i motociclisti romani, per conoscere le loro opinioni su questioni cruciali, come quella della sicurezza o, per ripeterci, dei sampietrini. Un tavolo di confronto, aperto e franco».

 

Noi ci stiamo: aspettiamo un appuntamento e vi faremo sapere.

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