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Girona (Spagna) – Nissan si prepara a ritornare a testa alta nel segmento C, dopo l'esperienza non troppo rosea dell'Almera, lanciando in Europa la nuovissima Pulsar. Un'auto che, come ci ha spiegato Bruno Mattucci, Amministratore Delegato Nissan Italia, punta su spaziosità, stile e tecnologia, per conquistare nuovi clienti.
Il segmento C è già molto affollato. Perché avete deciso di ritornarci?
«Chi prende in considerazione in considerazione una vettura di segmento C spesso non prende in considerazione le SUV dello stesso segmento e quindi non potevamo non essere presenti. A queste persone vogliamo dare una risposta differente da quella dei nostri competitor».
A cosa punta Nissan nel segmento C?
«Secondo le previsioni per il settore, il segmento C dovrebbe realizzare un volume complessivo di 329.800 unità (75% di cui berline tradizionali) con una quota del 26% sul totale mercato auto, nel corso del corrente anno fiscale, per poi continuare a crescere nei prossimi anni. L’obiettivo è arrivare a detenere - già in quest’anno fiscale - una quota dell’8% nel segmento C, con un ulteriore avanzamento nell’anno successivo. Una strategia che è in funzione dell’obiettivo del piano Nissan Power 88, attraverso il quale Nissan mira a diventare il marchio asiatico n. 1 entro l’anno fiscale 2016. Per arrivare a questo ambizioso risultato diventa fondamentale presidiare e realizzare volumi aggiuntivi e il segmento C, con la nuova Pulsar, ci offre questa opportunità».
Pensate di attirare nuovi clienti o Pulsar si rivolge a chi ha già una Nissan?
«Nuovi clienti. Li cerchiamo completando la nostra offerta di segmento C che prima era composta solo da Qashqai, una vettura assolutamente innovativa per il segmento. Lo facciamo lavorando su design, tecnologia di sicurezza e di aiuto alla guida di categoria superiore e spazio a bordo. E' inutile fare qualcosa senza senso e poi spendere soldi per convincere le persone ad usarlo. Abbiamo scelto di fare qualcosa che ha senso, che si rivolge ad un mercato di persone che cerca una vettura tradizionale del segmento C».
Perché un cliente dovrebbe scegliere Pulsar e non un'altra auto di segmento C?
«Oltre a poter contare sulla forza del marchio, la nuova Pulsar ha anche una propria solidità di prodotto, con caratteristiche di tecnologia, sicurezza e design che sapranno non solo incrociare perfettamente la domanda del segmento C, ma la renderanno appetibile anche ad altre fasce di mercato. Sarà un’ottima alternativa per i possessori di berline di segmento D e di monovolume compatte che vogliono ridimensionarsi sull’onda del fenomeno del downsizing, come pure una scelta di crescita per chi deve sostituire un’utilitaria. La nuova Pulsar, inoltre, per le straordinarie caratteristiche di spaziosità che la vedono primeggiare nella categoria, per i contenuti consumi e i sistemi di sicurezza e connettività che offre, rappresenta un prodotto molto interessante anche per il comparto delle flotte, oggi componente fondamentale dell’intero mercato automobilistico. Riteniamo che le vendite flotte possano arrivare, a rappresentare il 35% del totale su base annua».
Dove viene costruita Pulsar? Chi saranno i clienti di questa nuova vettura?
«Pulsar una vettura dal design europeo, progettata in Europa e costruita in Europa (a Barcellona, ndr) per la clientela del Vecchio continente. I clienti arriveranno dal segmento dai segmenti inferiori (24%) e dai segmenti C-SUV e D nel 22%. Il 54%, invece, arriverà dal segmento C mentre il 35% sarà venduto alle flotte».
Quanto è stato necessario investire nello stabilimento di Barcellona per inaugurare la linea di produzione della Pulsar?
«L'investimento sulla fabbrica di Barcellona per aggiornare la linea di montaggio è stato di oltre 100 milioni di euro. In questa fabbrica produciamo anche Navara, Pathfinder ed NV200. E' uno stabilimento che lavora su due turni ed è una delle fabbriche più sofisticate che abbiamo a livello globale. Un posto perfetto per far nascere una vettura di qualità come la Pulsar».
“Nei primi sei mesi di vendita ci aspettiamo 2.000 unità ed in pieno anno fiscale giapponese (da marzo) ci aspettiamo di vendere 5.000 unità”
Qauli sono gli allestimenti previsti per l'Italia e quale sarà il mix di vendita nel nostro Paese?
«In Italia ci saranno Visia, Acenta e Tekna. Il modello su cui ci aspettiamo la maggior domanda e Acenta (68,6%) mentre per quanto riguarda le motorizzazioni la diesel 1.5 dCi sarà preferita nel 77% dei casi sulla DIG-T a benzina da 115 CV. Di serie su tutta la gamma il display da 5" integrato al quadro strumenti, gli alzacristalli elettrici, controllo attivo della traiettoria, sei aribag e cruise control».
E i prezzi?
«Il prezzi partono da 17.900 euro e vanno a 23.450 nel caso della motorizzazione a benzina in allestimento Tekna. Il passaggio da benzina a diesel costa 2.000 euro mentre i salti di allestimento costano 2.100 euro da Visia ad Acenta e 2.350 euro da Acenta a Tekna».
Quante Pulsar credete di produrre in un anno? Di queste quante saranno riservate al mercato italiano?
«Nei primi sei mesi di vendita ci aspettiamo 2.000 unità ed in pieno anno fiscale giapponese (da marzo) ci aspettiamo di vendere 5.000 unità. L'inizio delle vendite in Italia è dal 3 ottobre 2014 mentre il porte aperte è stato programmato nel we del 18/19 ottobre. La produzione spagnola sarà di 64.000 pezzi annui».
Arriveranno altre varianti di carrozzeria?
«Al momento non ci sono piani per sviluppare ulteriormente carrozzerie. Non ci sono in previsione station wagon o tre porte. Con questo modello riusciamo a rispondere alle esigenze di chi chiede una SW con Qashqai ed X-Trail. La berlina a cinque porte, invece, era il modello che ci mancava. La tre porte non fa numeri così importanti da giustificarne la presenza».
E una versione sportiva Nismo?
«Per quanto riguarda la Nismo non c'è nulla in programma per il momento anche se questo segmento è certamente il migliore per questo tipo di applicazioni. Con Nismo possiamo supportare la promessa di excitement che abbiamo nel nostro slognan (innovation that excites, ndr) e ci piacerebbe ampliare il numero di proposte in questo segmento».
Pulsar avrà soltanto due motori. Saranno sufficienti per il mercato italiano? E' prevista una versione a GPL?
«I motori sono due, rientrano completamente nel mix di vendita del mercato. Ci sono competitor che hanno cinque o sei motori diversi in gamma, ma poi il grosso lo fanno con due motori. Noi pensiamo di riuscire a soddisfare la stragrande maggioranza delle esigenze dei nostri clienti con il 1.5 dCi ed il 1.2 benzina sovralimentato. Stiamo lavorando per sviluppare la versione a GPL ma come sapete abbiamo un motore ad iniezione diretta ed in quanto tale porta con sé alcuni problemi di compatibilità con questo tipo di alimentazione. Questo non significa che non arriverà ma prima vogliamo essere davvero sicuri che sia prestazionale ed affidabile come ci si aspetta da una Nissan».