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Sta facendo discutere la proposta avanzata da Maserati ai propri operai di Modena: trasferirsi temporaneamente in Serbia per lavorare nello stabilimento Stellantis di Kragujevac, dove viene prodotta la Fiat Grande Panda. Un'offerta che arriva in un momento di forte difficoltà per la casa del Tridente, con la produzione ai minimi termini e molti lavoratori in cassa integrazione.
Tra coloro che hanno respinto l'idea c'è Luigi Cozzolino, operaio Maserati da 35 anni e delegato FIOM. Intervistato dal Corriere di Bologna, Cozzolino ha spiegato di aver lavorato nel 2024 soltanto per 70 giorni, percependo lo stipendio pieno solo due volte. L’inizio del 2025, però, è stato ancora più duro: fino ad ora non ha ancora avuto la possibilità di timbrare il cartellino.
L’unica produzione attiva, racconta l’operaio, riguarda una piccola commessa per la Maserati MC20, la supercar modenese che però non avrà un’erede elettrica come inizialmente previsto. Un lavoro che durerà appena una settimana e dopo di che regna l’incertezza.
Di certo, però, Cozzolino non accetterà il trasferimento in Serbia: "Non ci penso proprio alla mia età. Sono papà, marito e nonno. La Serbia è lontana e sta vivendo una situazione geopolitica preoccupante." Secondo quanto riportato dal Corriere di Bologna, l’offerta di Stellantis è stata comunicata ai lavoratori attraverso un messaggio WhatsApp. Tuttavia, sembra che nessuno abbia accettato.
"Riteniamo la proposta 'Se avete voglia di lavorare, andate in Serbia' inopportuna", aggiunge Cozzolino, sottolineando come la scelta sia sì volontaria, ma con il rischio di finire nuovamente in cassa integrazione una volta rientrati in Italia. L’accordo prevederebbe sei mesi di lavoro in Serbia, con la possibilità di tornare in Italia ogni 45 giorni. Vitto e alloggio sarebbero coperti dall’azienda e, alla fine del periodo, i lavoratori riceverebbero un bonus di 1.000 euro in aggiunta allo stipendio base di 1.700 euro.
Resta però un dubbio: l’extra di 1.000 euro è mensile o una tantum sui sei mesi? Se fosse la seconda ipotesi, significherebbe accettare un trasferimento all'estero per un incremento irrisorio, considerando che Cozzolino stesso dichiara di aver perso circa 7.000 euro di salario nel 2024 a causa della cassa integrazione.
Non è la prima volta che Stellantis avanza un’offerta di questo tipo. Nel 2023, ai lavoratori Maserati era stata proposta una trasferta di tre mesi presso lo stabilimento di Mirafiori, a Torino. "Chi accettò è ancora lì", spiega Cozzolino, evidenziando come il rischio per chi parte sia di non tornare più alla propria fabbrica d’origine.