Martin: «Il marchio DS si divide da Citroen. E non sono solo chiacchiere»

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Florian Martin, Brand Manager di DS Italia, ci ha spiegato come cambierà il mondo PSA con la nascita del nuovo marchio premium DS, che avrà una sua specifica identità
26 settembre 2014

Milano – Il primo giugno di quest'anno DS si è staccato completamente da Citroen per diventare un marchio indipendente, con una specifica identità e una propria gamma globale.

 

Le strade dei due marchi si dividono quindi, pur rimanendo sotto allo stesso tetto del Gruppo PSA. E non sono solo parole. DS infatti non avrà soltanto una propria gamma di modelli ben definita, ma anche delle proprie concessionarie e persino motorizzazioni e tecnologie dedicate.

 

Ci ha spiegato tutto Florian Martin, Brand Manager DS Italia.

 

Dai sogni alla realtà. DS è diventato davvero un marchio indipendente
«DS diventerà un mondo a se stante, con una specifica identità, ben differente da Citroen. Dal primo giugno infatti il PSA è costituito da tre brand: Peugeot, Citroen e DS, che rappresenta il marchio premium del nostro Gruppo».

 

Questo significa che sulle DS scomparirà il logo Citroen?
«Siamo ancora all'inizio perché in effetti sulla rinnovata DS 3 vediamo ancora la calandra con il Double Chevron e i loghi Citroen. Al tempo stesso però sappiamo già che i modelli presentati in Cina per il mercato asiatico come la DS 5LS DS 6WR mettono in mostra già la calandra “DS Wings” e non vi è più traccia del logo Citroen»

 

E anche i modelli europei subiranno la stessa sorte?
«Sì, l'anno prossimo arriverà la DS5 restyling in Europa che avrà la nuova calandra DS Wing, che abbandonerà definitivamente il logo Citroen. Lo stesso percorso sarà seguito anche dalla futura DS4  facelift che avrà riferimenti solamente al mondo DS».

florian martin ds
Florian Martin, Brand Manager DS Italia

 

Sulla DS 3 restyling che avete appena lanciato però si vedono ancora bene i loghi Citroen. Come mai?
«Gli stilisti francesi ci hanno messo più tempo del previsto ad adattare la nuova calandra DS Wings alla DS 3. A luglio la modifica non era pronta e per non fare lavori affrettati abbiamo preferito lasciare le cose così com'erano, con il Double Chevron ancora al suo posto».

 

Quali sono i primi massi che segnano l'indipendenza effettiva del nuovo marchio DS?
«La creazione della figura di un vero e proprio brand manager è sicuramente un ottima notizia per intraprendere questo cammino. La cosa più importante però è che il marchio DS in Italia avrà un budget separato da Citroen e quindi godrà di una totale autonomia per intraprendere strategie di mercato e organizzare eventi».

Non puntiamo a fare di certo le copie delle Audi o delle BMW, noi vogliamo fare delle DS

 

Questo significa che anche le concessionarie cambieranno. Come?
«E' fondamentale farsi conoscere e i concessionari sono la nostra migliore vetrina. Abbiamo elaborato tre differenti modalità con cui faremo conoscere il nuovo marchio DS. Alcuni concessionari Citroen creeranno una DS Zone al loro interno, dove le vetture del nostro marchio premium verranno esposte su tappeti di colore scuro, con delle luci particolari. Questa è la soluzione più semplice e che verrà messa in pratica dalla stragrande maggioranza dei nostri dealer. Altri invece daranno vita allo showroom DS. Una soluzione più elaborata che permette una maggiore identificazione del marchio sia all'interno che all'esterno, dove il venditore avrà una scrivania molto particolare e il cliente entrerà in un ambiente fortemente ispirato al mondo DS. Più in alto ancora troviamo il DS Store, con ingresso separato, uno spazio espositivo ancora più grande e persino l'officina specializzata sui modelli DS».

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In Cina vengono già venduti modelli a marchio DS. In foto il SUV DS 6WR

 

Quante concessionarie DS avremo in Italia?
«Già dall'anno prossimo avremo in Italia 40 concessionari DS con venditori dedicati, che verranno formati in maniera specifica. In ogni caso l'80% dei nostri dealer ha accettato di avere uno spazio dedicato alla vendita dei modelli DS, un bellissimo segnale in un momento di certo non facile come questo». 

 

Ma per ora si tratta solo di restyling o dobbiamo aspettarci già dei modelli nuovi?
«I responsabili dei nostri dealer più strutturati sono già stati al Centro Stile DS a Parigi a conoscere la gamma futura. Non stiamo facendo chiacchiere al vento, i nuovi modelli ci sono già. I tempi di progettazione nel mondo auto sono ancora piuttosto lunghi quindi le future DS sono già in pieno sviluppo, anche se usciranno non prima di tre-quattro anni. La cosa che ci ha incoraggiato molto è stata che quando questi dealer hanno visto i nuovi modelli si sono convinti subito delle potenzialità del marchio DS».

Quando è arrivato il nostro nuovo CEO Carlos Tavares ha riconosciuto che DS era un vero gioiello

 

Peugeot ha assunto il ruolo di marchio maturo ed elegante all'interno della famiglia PSA. DS non rischia di pestargli i piedi?
«Sì, è vero le piattaforme, specialmente oggi, sono comuni nel mondo PSA, ma in futuro DS avrà delle tecnologie e delle motorizzazioni proprie. Se vogliamo fare un paragone Peugeot tende a diventare non un clone, bensì un'alternativa a Volkswagen, mentre DS vuole andare in maniera decisa verso il mondo dei marchi premium. Non puntiamo a fare di certo le copie delle Audi o delle BMW, noi vogliamo fare delle DS. Con una loro precisa identità, diverse da tutte le altre, sia fuori che dentro, ma con un livello di qualità eccelso».

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La DS 3 restyling ha ancora il logo Citroen, ma in futuro il Double Chevron scomparirà dai modelli premium

 

Perché avete deciso di rendere indipendente DS?
«Quando è arrivato il nostro nuovo CEO Carlos Tavares, un vero appassionato di automobili, con le corse nel sangue, ha notato che non era ancora chiarissimo il posizionamento dei marchio del Gruppo. Per questo ha deciso che Peugeot e Citroen avrebbero dovuto differenziarsi molto di più risepetto al passato. Così la C4 Cactus ha segnato l'inizio di una nuova era per Citroen, che diventerà un marchio di sostanza, ma allo stesso tempo originale e innovativo, mentre Peugeot dovrà continuare la nuova strada aperta da 208, 2008 e 308».

 

E poi c'era DS

«Allo stesso tempo Tavares ha riconosciuto che DS era un vero gioiello e che in Cina questo marchio era già di fatto indipendente, con una propria rete di distribuzione. Con 500.000 vendite in soli quattro anni poi DS si confermava come un brand di assoluto successo e quindi il passo è stato breve. DS si è trasformata in un marchio indipendente, che avrà una propria gamma mondiale».

 

Vi serviva un marchio premium
«Il mercato mondiale chiede sempre più aiuto di lusso, quindi per un Gruppo grande come il nostro era diventato impossibile non avere non avere un marchio premium. Avendo origini parigini e una storia eccezionale alle nostre spalle nel mondo dell'eslcusività non siamo nemmeno dovuti partire da zero»

 

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