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Per decenni ha trasportato studenti, lavoratori e il loro familiari dal Sud al Nord e viceversa. Ma la concorrenza incalza, così per Marozzi, storica autolinea pugliese, pare che siano arrivati tempi cupi. La società ha infatti annunciato di aver avviato le procedure di licenziamento per 85 dipendenti su 92 in seguito alla cessazione dei collegamenti dalla Puglia verso Roma, Siena, Firenze e Pisa.
Ieri sulla Gazzetta del Mezzogiorno, Giuseppe Vinella ad di Sita Sud, società del Gruppo Sita che controlla Marozzi, che è anche presidente dell'associazione di categoria Anav spiegava: «Per stare al passo con i competitor dobbiamo purtroppo attivare le procedure di mobilità. Lo Stato ritiene in sostanza che dobbiamo tutti diventare una piattaforma, e ci trasformeremo in piattaforma».
Il chiaro riferimento è nei confronti di FlixBus, la piattaforma tedesca oggi leader dei bus low cost. Flixbus, spiega la testata pugliese, «è un portale di vendita di biglietti che non ha mezzi: organizza il servizio e riconosce all’operatore che lo svolge 65 centesimi a km. Una cifra che secondo Anav non è sufficiente a coprire i costi derivanti dall’applicazione dei contratti nazionali e dall’osservanza delle varie norme a tutela della sicurezza e dei viaggiatori». «La media nazionale - secondo Vinella - è di un euro e 60 centesimi a chilometro».
Nei mesi scorsi l'Anav di Vinella aveva portato in Parlamento una proposta che imponeva a FlixBus di operare con bus propri invece di apporre il proprio marchio su quelli di una cinquantina di aziende italiane partner, ricavandone un margine di intermediazione. La norma era stata ribattezzata “anti FlixBus”. Per alcuni deputati è giusto che FlixBus debba possedere i bus come fanno tutte le altre compagnie; per altri, ogni azienda deve essere libera di adottare il modello di business che preferisce. La querelle ricorda un po' quella tra tassisti e Uber, cioè imprese di trasporto contro piattaforme elettroniche di acquisto dei biglietti.
Da parte sua FlixBus in una nota ha fatto sapere: «Non possiamo in alcun modo accettare le accuse di Giuseppe Vinella e il suo tentativo di addebitare a FlixBus la causa delle difficoltà delle autolinee Marozzi di cui abbiamo appreso da articoli di stampa, difficoltà che evidentemente sono tutte da ricercarsi all’interno della gestione dell’azienda pugliese. Vinella traccia un quadro del tutto parziale, dimenticando alcuni elementi fondamentali: il settore delle autolinee a lunga percorrenza è popolato da moltissime imprese (secondo l’Autorità di Regolazione dei Trasporti-ART solo in Italia sarebbero 145) molte della quali stanno aumentando i loro fatturati, migliorano i servizi e aumentano le linee. Le criticità di una azienda – che tra l’altro è parte del gruppo Sita Sud, gestore di diverse concessioni di trasporto pubblico locale per il quale riceve finanziamenti pubblici – non possono, quindi, essere addebitate a un sistema che è in espansione grazie ad alcuni sani elementi portati dalla concorrenza», ha spiegato il Country Manager di FlixBus Italia Andrea Incondi.
Marozzi ha poi precisato che i licenziamenti non sono finalizzati alla chiusura: «A seguito della pubblicazione di svariati articoli giornalistici rispetto al prossimo futuro della Viaggi & Turismo Marozzi, che stanno indubbiamente generando sconcerto e preoccupazione è opportuno chiarire che la Società Marozzi non chiude, piuttosto ha avviato un percorso di ristrutturazione nel rispetto delle normative e circolari vigenti. L'obiettivo è evidentemente quello di competere incisivamente sul mercato, puntando fortemente a garantire sempre più elevati standard di sicurezza, qualità e affidabilità. Marozzi con il proprio marchio amplierà, insieme ai suoi partner, i servizi di trasporto da offrire alla Clientela anche in altre città della nostra Italia sino ad oggi non servite», sostiene la società pugliese in un comunicato.