Marko Magdič: «L'Italia è un mercato interessante per Akrapovic»

Marko Magdič: «L'Italia è un mercato interessante per Akrapovic»
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Abbiamo parlato con Marko Magdič, Area Sales Manager Car Division di Akrapovic per comprendere le scelte strategiche di mercato del brand sloveno
11 luglio 2013

Lubiana - Prosegue il nostro viaggio alla scoperta dell'Universo Akrapovic. Dopo aver parlato del costruttore di scarichi sloveno con Uroš Rosa, Amministratore Delegato dell'azienda, e con Michel Neven, Director Sales del marchio, abbiamo poi approfondito l'argomento, prima di entrare in azienda (di cui vi parleremo a breve), con Marko Magdič, Area Sales Manager Car Division del marchio dello Scorpione.

Qual'è il mercato più importante per Akrapovic auto in Europa?
«Per Akrapovic auto il mercato più importante in Europa è quello tedesco, seguito dalla Gran Bretagna. Stanno però acquisendo sempre più importanza anche i nuovi mercati, come Russia e Turchia. Sono dei mercati difficili perché non è facile entrarvi e non è facile trovare dei partner con cui costruire il giusto network».

E quello italiano?
«Il mercato italiano è un mercato interessante. Stiamo lavorando in collaborazione con il nostro partner (Motorquality, Ndr.) per costruire una rete di distribuzione efficiente. Questo significa aprire dei dealer autorizzati, ma soprattutto preparati, e che siano in grado di spiegare all’utente finale cosa sta dietro al marchio Akrapovic; cosa lo rende così unico e per quale motivo si devono spendere dei soldi per acquistare un impianto di scarico. Bisogna essere in grado di trasmettere correttamente questo tipo di informazioni, da noi ai nostri partner e dai nostri partner ai dealers, che a loro volta devono saper vendere un prodotto premium».

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Per Akrapovic auto il mercato più importante in Europa è quello tedesco, seguito dalla Gran Bretagna. Stanno però acquisendo sempre più importanza anche i nuovi mercati, come Russia e Turchia

 

Che posizione occupa nelle auto l’Italia rispetto al resto d'Europa?
«Il mercato italiano è ancora piccolo rispetto al resto d’Europa, e dal punto di vista automobilistico i nostri scarichi non sono ancora molto conosciuti in Italia. D’altra parte la nostra produzione è giovane e stiamo lavorando per costruire una rete di dealer dedicata. Siamo posizionati in alto come prodotto, possiamo migliorare però il servizio, anche se abbiamo dei portali che funzionano, dei portali sempre disponibili, delle spedizioni organizzate e delle applicazioni gratuite dedicate che permettono di osservare il prodotto dal telefono e ascoltarne il suono».

Voi producete l'impianto per la 500 Abarth. La scelta di produrlo è legata al mercato italiano e statunitense?
«La scelta di realizzare uno scarico per la 500 Abarth va bene per l’Italia ma anche per molte altre nazioni, tra cui Inghilterra, Germania e Giappone. Ciò che sta principalmente dietro alla scelta di produrre uno scarico sono fondamentalmente due fattori: che l’auto sia un top di gamma - anche se non un marchio sportivissimo, ma le varianti sportive di quel marchio (Abarth, RS per Audi o M per BMW) – e che il modello che scegliamo sia disponibile in tutto il mondo».

La scelta di realizzare uno scarico per la 500 Abarth va bene per l’Italia ma anche per molte altre nazioni, tra cui Inghilterra, Germania e Giappone


I clienti delle supersportive e i clienti delle divisioni sportive dei marchi sono differenti. Come si fa a rivolgersi a due target così diversi allo stesso tempo?
«In realtà ci si interfaccia a questi due diversi utenti allo stesso modo lavorando semplicemente sul marchio. Ciò su cui noi investiamo è il brand, e quando questo viene promosso come tale poi viene indifferentemente rapportato ad ogni tipologia di cliente. Investiamo sul marchio piuttosto che sulla tipologia di cliente, e questa è una scelta che ci ha portati a crescere del 50% annuo nel settore auto. Abbiamo ottenuto questo risultato in due modi: ampliando i mercati e ampliando il portafoglio prodotti. Da quando abbiamo iniziato siamo passati dall’avere a disposizione 4/5 scarichi a più di 40. Nonostante un mercato europeo in flessione, il fatto di essere in costante crescita significa che ci viene riconosciuto sempre di più il valore del nostro marchio».

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Per quanto concerne il settore motociclistico in Europa, per noi i mercati migliori sono Francia, Germania e Italia. Negli ultimi due anni la Francia è diventata un player molto importante per le due ruote

 

Quali sono i vostri competitors in Europa?
«E’ difficile da dire, semplicemente per il fatto che non si possono trovare altri marchi così specializzati nella produzione di scarichi per auto che facciano ricorso a materiali così particolari come quelli che proponiamo noi. Per ora il nostro fatturato moto rappresenta il 70% del totale e quello auto il restante 30%. Ci aspettiamo di arrivare entro un 2/3 anni di arrivare al 50 e 50 senza diminuire il fatturato moto».

Qual’è il miglior mercato moto per Akrapovic in Europa?
«Per quanto concerne il settore motociclistico in Europa, per noi i mercati migliori sono Francia, Germania e Italia. Negli ultimi due anni la Francia è diventata un player molto importante per le due ruote, ma anche per le quattro, anche se le moto crescono più velocemente rispetto alle auto».

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