Marko a gamba tesa sulla FIA: "Racing Point copiata e Ferrari favorita"

Marko a gamba tesa sulla FIA: "Racing Point copiata e Ferrari favorita"
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Il consigliere di RedBull sottolinea come sia "impossibile copiare alla perfezione un'auto solo dalle foto" e poi: "RedBull ha perso 20 milioni di Euro per il patto tra FIA e Ferrari"
26 agosto 2020

“La FIA non ha più intenzione di punire i team. La sentenza sul copygate è un compromesso che non rende chiaro se la Racing Point sia legale oppure no. Inoltre, è ovvio che per copiare così bene una vettura di F1 non bastano le fotografie. Per fare un lavoro di tale portata servono i dati e i disegni di Mercedes. In questo momento la FIA deve fare chiarezza“ – Helmut Marko, consigliere di RedBull, non è uno che le manda a dire e anche nell’intervista rilasciata a Der Spiegel, di cui riportiamo questa dichiarazione, non ci gira intorno e va diritto al punto, attaccando senza mezzi termini la Fia. La questione Racing Point non è l’unica ad aver indignato Marko, visto che sul piatto c’è anche l’accordo fatto dalla stessa FIA con Ferrari: il famoso patto segreto tra team. In particolare, Marko vorrebbe venisse fatta chiarezza sul ruolo della Federazione: “Se la Power Unit Ferrari fosse stata realmente regolare non ci sarebbe stato bisogno di realizzare un accordo riservato. In Austria tutte le vetture spinte dal motore Ferrari sono state tra 0.8″ e 1.2″ a giro più lente rispetto alla stagione precedente. Se la Ferrari avesse perso il secondo posto nel mondiale costruttori, Red Bull avrebbe ricevuto venti milioni di dollari in più”.

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